“Gli Esuberati”di Daniel Pennac e Jacques Tardi

“Gli Esuberati”, scritto da Daniel Pennac e illustrato da Jacques Tardi, fa il suo ritorno sugli scaffali delle librerie grazie alla casa editrice Feltrinelli. Jacques Tardi, famoso fumettista francese, abbandona il classico bianco e nero per dipingere la Parigi degli anni ’90 nei suoi colori vivaci, mentre Pennac dà vita al disegno con un dialogo intenso.

La storia si svolge nel suggestivo scenario del Jardin des Plantes, lo zoo parigino che ospita una vasta gamma di specie animali. Questo luogo simbolico diventa il punto d’incontro e di complicità tra i due autori. Il risultato di questa collaborazione è un giallo che racconta le crudeli contraddizioni del mondo contemporaneo, il spietato dogma della produttività e le ipocrisie dei media che si riversano sui “esuberati”, cioè gli individui che il nuovo ordine economico marginalizza e licenzia, i nuovi “miserabili”.

Il romanzo si inserisce nel contesto del 1997 e inizia con i protagonisti Lili e Justin che lasciano il cinema dopo aver visto il celebre film “Full Monty”. Questo film, così come il fumetto stesso, si concentra sul cuore del tema trattato nel romanzo: le società capitalistiche, i limiti che le caratterizzano, le contraddizioni in cui incorrono e i costi sociali che ne derivano.

“Gli Esuberati” pone l’attenzione sulla schizofrenia del sistema capitalista utilizzando come base il thatcherismo, una politica economica adottata nel Regno Unito che ha avuto conseguenze devastanti sull’economia inglese. Pennac e Tardi mettono in luce le contraddizioni tra i desideri dei cittadini lavoratori e le scelte economiche effettuate senza tenere conto delle conseguenze negative. In particolare, il romanzo critica la politica economica del premier britannico John Major, che ha continuato l’agenda di Margaret Thatcher, e mette in luce l’alienazione generata dal capitalismo. Secondo i due autori, il capitalismo non è solo un produttore di merci, ma principalmente un generatore di stili di vita soggettivi.

In “Gli Esuberati”, Pennac e Tardi analizzano con sagacia gli effetti delle politiche economiche capitalistiche che ancora oggi influenzano profondamente il mondo del lavoro. Il romanzo offre una lettura critica su temi attuali e invita a riflettere sulle conseguenze di una società guidata esclusivamente dalla logica del profitto.

Fiabe Cinofile, due libri a confronto

Se anche voi  amate portare in vacanza, che sia al mare, al lago o in montagna, un buon libro ed inoltre siete dei super cinofili, questo post fa al caso vostro! Non mi stancherò mai di dire quanto io ami Tolkien come autore -e non solo- ( forse un giorno o l’altro vi racconterò del mio rapporto con le sue opere) e di come stia cercando di leggere tutti suoi scritti. Questa volta mi sono allontanata dalla Terra di Mezzo ed ho letto una delle opere  antecedenti persino a Lo Hobbit: RoverRandom, le avventure di un cane alato. Una fiaba scritta da Tolkien nel 1925 per consolare uno dei suoi figli della scomparsa del suo cagnolino giocattolo, perso durante una gita in spiaggia. Un libro che ho letto con tutta la calma del mondo, quando e quanto mi andava. Come tutte le fiabe, credo che vada letta quando si è dell’umore giusto. Anche perchè Tolkien ha un concetto tutto suo di Fiaba, sebbene in RoverRandom si trattenga ancora nella classificazione di “fairy tale”, anche se qualche accenno alla sua opera postuma si può vedere in qualche ” citazione”; ad esempio: della Casa degli Elfi ( Valinor? Tol Eressea?) , ai vari maghi e all’Uomo sulla luna. Un libro che ci mostra l’amore di Tolkien per i suoi figli e molto probabilmente un suo lato cinofilo.

Libro, che forse erroneamente, ho accomunato per empatia e simpatia ad un altro che ho amato dalla prima all’ultima pagina: Abbaiare Stanca, di Daniel Pennac. Quest’ultimo è una fiaba apertamente cinofila, ma anche in questo caso il protagonista, che porta un nome abbastanza bizzarro: Il Cane, come RoveRandom (anche se lui ci mette un po’ a capire cosa vuole veramente), affronta mille ed una peripezie pur di raggiungere di nuovo il proprio amato bipede. Sebbene il primo sia molto fantasioso e fatato , ed al contrario, il secondo sia ben più realistico e duro a tal punto da farti rimanere più d’una volta con il nodo in gola, sono entrambi a mio avviso molto affini. Due letture leggere e facilmente digeribili tra un bagno e l’altro. Non richiedono nessunissimo sforzo intellettuale e li consiglio tantissimo sia a grandi che piccini i quali abbiano l’intenzione di adottare un cane o che semplicemente amino queste creaturine a quattro zampe. Spero che questo mio post serva anche a sensibilizzare voi altri, su quanto sia sbagliato l’abbandono di animali domestici durante il periodo estivo. Vi prego non fatelo! Non mi resta di augurarvi buona lettura!!!

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