Differenze tra Cosplay, Costuming e Larp

Quando ci si reca ad una Fiera del Fumetto per la prima volta si rimane stupiti dalla quantità di appassionati in costume presenti e, molte volte, si rimane così abbagliati dalla bellezza delle creazioni, che esplode nel proprio cuore la voglia di realizzare un costume per un prossimo evento. Ma prima di iniziare questo percorso fantastico sarebbe meglio chiarire la differenza (a volte estremamente labile) che esiste tra i “costumati” all’interno di un evento. Una distinzione che via via sta scemando nelle sue connotazioni più canoniche ma che ancora insiste nel gergo comune. Tralasciando chi si presenta “in maschera” ovvero confondendo un Festival Entertainment con il Giovedì grasso: le tre principali “scuole di pensiero” si possono riassumente in Cosplay, Costuming e Larp: ma qual è la loro differenza?

Sul cosplay abbiamo già scritto tantissimo, essendo proprio Satyrnet ad essere da quasi 20 anni uno dei promotori di questo fenomeno in Italia. Per riassumere, gli appassionati di questo settore hanno l’obiettivo di ricreare le fattezze estetiche e le caratterizzazioni dei propri beniamini mediali (tratti da film, videogiochi, fumetti, cartoni animati, letteratura etc. etc.). Spezzando la parola “cosplay” nelle sue due parti: per quanto riguarda dunque il concetto di “COStume”, l’obiettivo dei Cosplayer è quello di realizzare gli outfit di personaggi creati da terzi, anche in versione non main stream (ci riferisce per esempio alle versioni “speciali” di alcuni personaggi realizzati da illustratori per artwork). Per quanto riguarda il concetto di “play”, gli appassionati sono soliti ricreare sui palchi dei Cosplay Contest spezzoni dei loro beniamini oppure di realizzare scene inedite o con mash-up. Solitamente i cosplayer tendono a voler realizzare moltissimi costumi, intraprendendo ogni volta sfide nuove. Per approfondire il fenomeno cosplay ecco qualche articolo interessante:

La differenza tra il fenomeno cosplay e quello del Costuming è rappresentata da una differenza estremamente labile. Oggi giorno è facilissimo confondersi tra i due settori. Qualche anno fa avremmo potuto definire il Costuming la versione più “dettagliata” del Cosplay: i fruitori di questa passione erano soliti spendere molto più tempo e soldi nella creazione dei loro personaggi rispetto ai cosplayer, ma questa differenza è venuta via via a mancare. Potremmo invece dire che il Costuming solitamente è riferito a Personaggi “reali”, ovvero ai protagonisti di pellicole cinematografiche live action “in carne ossa”: dunque la creazioni dei costumi (ma anche la cura nel make-up e nelle parrucche) da parte dei fan non è basata su uno spirito creativo personale (come per realizzare un personaggio di un cartone animato o di un fumetto di per se “irreale”) ma si basa piuttosto sulle scelte stilistiche e costruttive di “costumisti” cinematografici che l’appassionato cerca di imitare in tutto e per tutto (anche negli eventuali errori). Mentre i Cosplayer sono sostanzialmente “lupi solitari” che si uniscono in gruppi solo per determinati progetti, coloro che praticano il Costuming sono spesso uniti in mega associazioni internazionali grandi e importanti (come nel caso della 501st Legion e della Rebel Legion per gli appassionati di Star Wars) da diventare esse stesse parti integranti del franchise a cui si riferiscono. Organizzazioni così bene strutturate da fornire a chi si vuole unire a loro tutte le informazioni su come realizzare i costumi e che si basano su un meccanismo di “giudizio dall’alto” per consentire l’accesso nelle proprie fila.

Per quanto riguarda il concetto di Gioco di Ruolo dal Vivo (live action roleplay o Larp), gli appassionati tendono invece a creare da zero dei personaggi, intesi come loro background, caratterizzazione e, ovviamente il costume. Per un maggiore approfondimento vi rimandiamo a questo nostro articolo. Una creatività totale che si risolve nella creazione di un ruolo e di un status che consente la socializzazione con gli altri appassionati nei mondi finzionali creati per raggrupparli (sostanzialmente relativi ad associazioni ludiche che ne determinano l’ambientazione). Dal Fantasy allo Steampunk (senza confonderlo con altri generi “punk” come abbiamo approfondito in questo articolo), dal periodo Classico fino alla fantascienza più spinta: il gioco di ruolo dal vivo condivide dunque molte caratteristiche con la recitazione teatrale. Si può paragonare questo tipo di attività a una “improvvisazione ludica”: i giocatori/attori hanno un canovaccio, costituito dal background del proprio personaggio, dai suoi obiettivi e dalle sue caratteristiche; devono rispettare alcune regole ma ignorano la maggior parte degli obiettivi e delle caratteristiche dei personaggi altrui. Ogni elemento e accessorio di un costume larp ha un buon motivo per essere realizzato sul costume e non è quasi mai un orpello inutilmente bello fine a se stesso, dopo tutto i costumi dei giocatori di ruolo sono estremamente più verosimili e più “indossabili” rispetto a quelli delle altre categorie, semplicemente perché devono essere pratici durante il gioco e consentire l’interazione con gli altri personaggi (ma anche battaglie, fughe rocambolesche e duelli all’ultimo sangue).

Provenienti dal mondo “Cosplay” eppur votati più al concetto di “Larp” sono invece coloro che hanno come obiettivo la creazione dei così detti “Costumi Original”. Non è cosplay in senso stretto, perché il costume realizzato non è relativo a personaggi esistenti ma non è ancora larp, perché molto spesso la caratterizzazione del “ruolo” del personaggio creato non è così approfondita oppure non è stata creata per essere inserito in dinamiche sociali con altri giocatori.

Come infine non citare coloro che si occupano di “Rievocazione Storica”, appassionati che, solitamente in gruppi o in associazioni, hanno volto la loro creatività (e il loro portafogli) nella riproduzione perfetta di un determinato periodo storico, ricreando nei loro costumi e nelle loro interpretazioni i minimi dettagli della vita reali di epoche passate. Dai Senatori di Roma, ai menestrelli del 1243, passando per i Soldati della Guerra di Secessione americana fino a quelli che si sono fronteggiati nel più vicino Sbarco in Normandia: gli appassionati di rievocazione storica sono attenti ad ogni singolo dettaglio e sono molto più simili a collezionisti che costumisti passando il proprio tempo libero alla ricerca di oggetti storici reali e di fedeli repliche del periodo storico che vogliono interpretare.

Abbiamo cercato di farvi un quadro della situazione dei “costumati” che potrete incontrare in una fiera del fumetto, ovviamente la situazione è molto ma molto più complicata e la differenza tra i vari “settori”, come vi abbiamo detto è sempre più labile anche se capita ancora di ricevere improperi se si definisce la persona che si ha di fronte con la terminologia errata! Noi pensiamo che al di là della scelta stilistica, in ognuno di questi settori risiede un potenziale creativo unico, che unisce la passione all’inventiva, la ricerca alla progettazione e che si traduce in una modalità di socializzazione nuova e divertente, scevra da malizia e doppi fini. Se volete anche voi venire “in costume” ad un evento scegliete chi diventare, create e condividete ma, sopratutto, non smettete mai di divertirvi perché alla fine è tutto un bel gioco!

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