Uruguay, 10 anni di legalizzazione della cannabis: un bilancio

Dieci anni fa, il 10 dicembre 2013, l’Uruguay diventava il primo paese al mondo a legalizzare la cannabis, anche per scopi ricreativi. Un’esperienza che ha suscitato grande interesse e dibattito in tutto il mondo, e che oggi può essere oggetto di un primo bilancio.

I risultati positivi

I risultati della legalizzazione in Uruguay sono in generale positivi. Innanzitutto, la legge ha contribuito a ridurre il traffico illegale di droga. Secondo i dati dell’IRCCA (Regolamentazione e Controllo della Cannabis), l’acquisto di “erba” illegale è sceso dal 58% al 24% tra il 2014 e il 2022.

In secondo luogo, la legalizzazione ha creato posti di lavoro e reddito. Secondo dati governativi, sarebbero un centinaio i progetti che impiegano direttamente 900 persone.

In terzo luogo, la legalizzazione ha migliorato l’accesso a prodotti di qualità e a informazioni corrette sulla cannabis.

Gli ostacoli

Tuttavia, la legalizzazione della cannabis in Uruguay non è esente da ostacoli. Uno dei principali è la burocrazia che accompagna l’acquisto legale della marijuana. Secondo una ricerca della sociologa Rosario Queirolo, questo è uno dei principali ostacoli per l’abbattimento del mercato illegale.

Un altro ostacolo è il costo della cannabis legale, che è superiore a quello di quella illegale. Questo ha portato alla nascita di un mercato “grigio”, in cui la cannabis legale viene venduta illegalmente.

Il futuro della legalizzazione

Il futuro della legalizzazione della cannabis in Uruguay è incerto. Il governo del Fronte Amplio ha proposto di estendere la legge anche ai turisti, ma questa proposta è fortemente osteggiata dai partiti di opposizione.

È probabile che la discussione sulla legalizzazione della cannabis in Uruguay continuerà nei prossimi anni. La legge del 2013 è stata un passo importante, ma è ancora necessario trovare soluzioni per superare gli ostacoli che impediscono di raggiungere gli obiettivi che la legge si era prefissata.

Conclusione

La legalizzazione della cannabis in Uruguay è un’esperienza che può essere d’ispirazione per altri paesi. Tuttavia, è importante essere consapevoli degli ostacoli che è necessario superare per rendere la legalizzazione un successo.

PornHub: fatti strafatti e strafighe

Abbiamo preso in prestito il titolo del film cult con Ashton Kutcher e Seann William Scott perché questo articolo parla di un reame magico, tra cannabis e sesso, da oggi governato da un Re di nome Rocco!

No, non è il Rocco che state pensando! Il nuovo sovrano di Pornhub, non è l’iconico interprete di film per adulti, ma un vero e proprio imprenditore italocanadese divenuto leggenda vendendo erba! Rocco Meliambro, presidente italocanadese di Ethical Capital Partners, il fondo divenuto proprietario di MindGeek, l’azienda che sta dietro a PornHub!

Ma cosa c’entra la cannabis con il mondo del porno?

In realtà, sembra che la filosofia di Rocco Meliambro sia orientata verso un approccio etico del business, ed è proprio questo che lo ha spinto ad acquisire MindGeek, società di tecnologia e media, proprietaria di numerosi siti di intrattenimento per adulti, tra cui Pornhub, YouPorn, Redtube, Brazzers, Men.com, Sean Cody, Trans Angels e Nutaku. Rocco Meliambro crede in un entertainment hard fatto da e per adulti consenzienti, che promuova la trasparenza e la responsabilità. Ecco perché ha deciso di investire in questa industria.

Ma non temete, Rocco non intende mettersi a recitare in film per adulti come il suo leggendario omonimo. La sua intenzione è quella di utilizzare la sua esperienza maturata in Meta Growth (l’azienda da lui fondata nel 2015 divenuta il più grande rivenditore di cannabis del Canada) e le sue competenze nel settore per posizionare Pornhub come la piattaforma ancor più popolare (e sdoganata) per il contenuto per adulti su Internet.

Quindi, preparatevi a vedere Pornhub sotto una nuova luce… Più verde!. Potremmo aspettarci un’evoluzione del business e un’industria dell’intrattenimento per adulti che si adatta ai cambiamenti delle opinioni pubbliche e delle normative. Sarà interessante vedere come Rocco Meliambro riuscirà a far crescere il suo nuovo acquisto e a gestire l’intricata intersezione tra cannabis e pornografia a livello internazionale.

In ogni caso, sembra che l’imprenditore abbia un piano chiaro e una visione audace per Pornhub. Non possiamo fare altro che augurargli buona fortuna e sperare che la sua nuova avventura si riveli un successo. Forse questa è solo l’inizio di una nuova era del porno…con un tocco di “euforia” in più! Preparatevi a vedere crescere nuovi “fiori” nell’industria del divertimento per adulti. Che cosa ci riserverà il futuro dell’intrattenimento per adulti?

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