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La recensione della prima stagione di My Daemon

“My Daemon” è una serie animata unica nel suo genere, prodotta da Igloo Studio per Netflix. Diretta da Nat Yoswatananont, la storia si svolge in un prossimo futuro dove la Terra e l’Inferno si sono scontrati a causa di un’esplosione nucleare. Qui, lo studente elementare Kento trova e alleva una piccola creatura demoniaca di nome Anna. La serie segue le avventure di Kento e Anna mentre intraprendono un viaggio per riportare in vita la madre del ragazzo.

La trama di “My Daemon” si sviluppa in un mondo post apocalittico dove l’umanità cerca di sopravvivere e adattarsi alla nuova realtà. Non vengono fornite spiegazioni sulle cause della catastrofe e in realtà non siamo neanche interessati a saperle, ciò che conta è la storia di come le radiazioni hanno generato una nuova specie vivente chiamata Daemon. Queste creature, con aspetto spaventoso, si sono moltiplicate velocemente sul pianeta utilizzando una particolare polvere chiamata “particelle demoniache”. Questa polvere si deposita ovunque, persino all’interno dei corpi umani, generando nuove forme di vita con caratteristiche variegate.

Al vertice di questo nuovo mondo si trova l’Organizzazione Pace, una corporazione che studia i Daemon per limitarli o sottometterli, al fine di utilizzarli come schiavi o armi. L’umanità, impotente di fronte al disastro nucleare, inizia a sviluppare un profondo odio verso queste creature pericolose che possono infrangere le leggi fisiche. Ma Kento, un giovane ragazzo contaminato dalle particelle demoniache, non prova né odio né paura verso i Daemon, al contrario sviluppa un rapporto affettivo con Anna, una piccola creatura che si comporta come un cane, ma che ricorda i ruvidi gatti senza pelo.

Kento vive con sua madre, che accoglie con favore la presenza della piccola creatura per accontentare le richieste del figlio. La situazione si complica quando Anna inizia a sviluppare un potere straordinario che le permette di immagazzinare oggetti in uno spazio al di fuori del tempo. Il capo dell’Organizzazione Pace viene a conoscenza dell’esistenza di Anna e dei suoi poteri, inviando immediatamente un gruppo di “Daemon User”, esseri umani che usano le creature come strumenti di combattimento, per catturarla. Purtroppo, la madre di Kento diventa tragicamente vittima di questa situazione, perdendo la vita. Questo spinge il ragazzo a intraprendere un viaggio alla ricerca di un misterioso Daemon in grado di manipolare il tempo, nella speranza di riportare in vita sua madre.

“My Daemon” è un’opera realizzata completamente in computer grafica, ma a differenza di molte altre produzioni, non sfrutta tale tecnologia per creare movimenti tridimensionali fluidi. Tuttavia, devo ammettere che il lavoro svolto non è affatto male. Oltre alla scelta stilistica della computer grafica, la produzione ha fatto una scelta audace anche nella caratterizzazione dei mostri, i quali presentano caratteristiche estetiche brutte. Anna non è affatto la classica creatura “carina”, come spesso afferma Kento, ma forse è proprio questa peculiarità nel design che diventerà, nel lungo periodo, un elemento distintivo e vincente per la serie.

Tratto e continua a leggere su:

My Daemon – Stagione 1: la recensione

Scritto da MarcoF  

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