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Musashi: The Dream of the Last Samurai

Musashi: The Dream of the Last Samurai, diretto da Mizuho Nishikubo in collaborazione con Production IG, è un film d’animazione giapponese uscito nelle sale il 13 giugno 2009. Il film, sviluppato e scritto da Mamoru Oshii, è una reinterpretazione del leggendario spadaccino Miyamoto Musashi (1584-1645). A differenza di un adattamento della serie manga Vagabond di Takehiko Inoue, che si ispira liberamente al romanzo Musashi di Eiji Yoshikawa, questo film mira a essere una rappresentazione storica accurata e realistica del misterioso samurai. Mamoru Oshii ha basato la sua concezione di Musashi sulla sua lettura de Il libro dei cinque anelli, un trattato fondamentale di strategia militare scritto dallo stesso Musashi come mezzo per cercare “la via” per illuminare il suo spirito e coltivare la sua mente.

Il film adotta un approccio semidocumentaristico, utilizzando tre diverse forme di media. L’animazione 2D viene utilizzata per le scene di combattimento che coinvolgono Musashi, il CGI 3D viene utilizzato per i personaggi narranti e l’esposizione visiva delle tattiche militari e delle informazioni di base, e le riprese in live-action vengono incorporate per mostrare le effettive location dove si suppone si siano svolte le azioni. Il character design del film è stato realizzato da Kazuto Nakazawa, che è anche responsabile del suo lavoro in Samurai Champloo e ha lavorato come direttore segmento animazione in Kill Bill vol. 1 di Quentin Tarantino (2003).

Sebbene il film possa avere momenti di prolissità, l’esperienza complessiva della visione è piacevole e coinvolgente. Tuttavia, è evidente che Musashi: The Dream of the Last Samurai sembra essere il “lavoro scartato” del suo stesso autore, un progetto interessante concettualmente, ma non altrettanto affascinante come ci si potrebbe aspettare da un maestro come Mamoru Oshii. È stata una scelta più saggia affidare il film a Mizuho Nishikubo, un artigiano esperto ma non particolarmente celebrato dell’animazione giapponese. Nishikubo ha diretto episodi di serie televisive di culto come The Fantastic World of Paul (1976-77), Lady Oscar (1979), Rocky Joe, the Champion (1980-81) ed Esteban (1982-83). Tuttavia, la sua filmografia non ha raggiunto grandi successi, concentrandosi principalmente sul mercato dell’OVA (Original Video Animation) e deludendo con il film Atagoal wa neko no mori (2006).

Tuttavia, Nishikubo, che ha collaborato con Oshii nella creazione di Musashi, sembra aver ottenuto una certa soddisfazione da questo film. La sua regia ha guadagnato una grande presentazione all’Isola del Cinema di Roma e una proiezione ancora più prestigiosa al Festival del film di Locarno.

Musashi: The Dream of the Last Samurai è indubbiamente atipico e probabilmente impegnativo per il pubblico occidentale. Tuttavia, offre sequenze spettacolari di duelli samurai che ricordano lo stile realistico e deciso visto nelle opere di Production I.G. Sebbene ci siano alcune scene con grafica meno impressionante, in particolare quando viene utilizzata l’animazione al computer, il film riesce a coinvolgere con le sue scene d’azione e spiegazioni storiche, anche se presentate in modo un po’ didattico.

Uno degli aspetti più piacevoli e interessanti di Musashi: The Dream of the Last Samurai è la spiegazione rapida ma efficace del conflitto russo-giapponese. Attraverso il design dei soldati “appiattito”, il film fa riferimento alla superliveanimation di Amazing Lives of the Fast Food Grifters.

Alla fine, Musashi: The Dream of the Last Samurai avrebbe tratto vantaggio da un maggiore contributo di Mamoru Oshii, con la sua ingegnosità visiva e narrativa. Tuttavia, il film si distingue per le sue animazioni 2D di buona qualità, le gag riuscite e la strana combinazione di animazione deformata e serietà dei temi. Nonostante alcune imperfezioni, il fascino dell’arte della spada, la storia della Terra del Sol Levante e la figura di Miyamoto Musashi rendono comunque il film degno di nota.

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