L’oro del folle: il ritratto di Hernán Cortés secondo Daniel Lunardi

“L’oro del folle” di Daniel Lunardi è un ritratto singolare quanto affascinante del “conquistador” spagnolo Hernán Cortés il quale, preda della sua stessa ambizione soffocata dal suo esasperato egoismo, si getta, con la disperazione propria di chi vuole eccellere sopra ogni cosa, alla conquista del Messico, abbattendo l’impero Azteco e sottomettendolo al regno di Spagna. La sua impresa sanguinosa segnò la storia, in quanto con la collaborazione di migliaia di alleati indigeni che vedevano negli spagnoli un potente mezzo per liberarsi del dominio azteco, destrutturò le comunità autoctone e vide soprattutto la fine di una florida e viva civiltà che viveva lontana dalle concezioni materialistiche di un mondo di uomini sempre più avidi di potere.

Il romanzo è un’opera di narrativa storica caratterizzata da una scrittura coinvolgente e descrittiva, che permette al lettore di immergersi nelle situazioni e nei luoghi dipinti dall’autore. Nel romanzo si narra la storia di un intrepido uomo guidato da una sete inesauribile, che condivide con molti uomini di potere, del passato come del presente: il bisogno di dominare, di lasciare un segno nel mondo e di suscitare stima e adorazione. Lo spietato conquistatore spagnolo Hernán Cortés è nato alla fine del XV secolo e ha segnato, con le sue imprese, la prima parte del secolo successivo; nobile di basso lignaggio, ha sempre sofferto questa limitazione e sin da ragazzo ha alimentato con furore la sua voglia di riscatto.

Daniel Lunardi racconta, concedendo alla sua libertà immaginativa di ipotizzare possibili scenari, di un Hernán Cortés diciottenne alle prese con la sua ambizione più sfrenata: diventare ricco e potente, anche a costo di stipulare un patto con il diavolo; lascia quindi la Spagna e si imbarca su una nave capitanata da un uomo senza scrupoli, Alonso Quintero, e diretta verso le esotiche meraviglie del “Nuovo mondo”. Le fiamme della scoperta e della conquista divampano forti in lui, tanto da distruggere, giorno dopo giorno, anno dopo anno, la sua umanità. L’autore narra infatti della parabola discendente del protagonista; alla sua caduta nell’inferno dell’avidità e della crudeltà, però, si oppone la traiettoria ascendente delle sue fortune: egli riesce effettivamente a conquistare oro e gloria, e arriva anche a sottomettere l’Impero Azteco, dalle grandi ricchezze e dalle tradizioni antiche e radicate. Una buona sorte che però egli paga a caro prezzo: la sua anima – «E a volte i mostri siamo noi stessi, celati sotto la pelle, dietro un velo di umanità».

Daniel Lunardi presenta un’opera di notevole spessore che affascina il lettore per l’accurato approfondimento psicologico di un personaggio controverso, di cui possiamo certamente comprendere il bisogno di realizzare i propri sogni e di affrancarsi da una vita mediocre ma non certo la sua egoistica, folle e distruttiva brama di conquista, che lui ha furbamente mascherato da sacra missione. L’autore ama profondamente le storie e la narrativa, perché lo hanno sempre tenuto attaccato a questo mondo e gli hanno consentito di tirare avanti in questo caos chiamato esistenza. “L’oro del folle” (Gruppo Albatros Il Filo, 2022) è la sua opera d’esordio.

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Autore: Comunicati Stampa

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