maioLa Disney, il gigante dell’intrattenimento noto per i suoi successi al botteghino, sta adottando un nuovo approccio: meno è di più. Dopo alcuni insuccessi recenti, l’azienda ha deciso di ridurre il numero di film prodotti, puntando a migliorare la qualità dei suoi amati franchise, inclusi quelli del Marvel Cinematic Universe.
Bob Iger, CEO della Disney, ha condiviso con gli analisti di Wall Street la nuova strategia:
“Abbiamo deciso di tagliare la produzione per concentrarci sulla qualità, soprattutto per Marvel”.
Questa mossa arriva in un momento in cui la Disney cerca di posizionarsi come un serio concorrente nel mercato dello streaming, dominato da Netflix.
Nonostante una riduzione delle uscite, i servizi di streaming Disney+, e Hulu hanno sorpreso tutti generando profitto nell’ultimo trimestre. Tuttavia, le azioni della Disney hanno subito un calo, segnando una diminuzione del 9% a New York, a causa di un numero di abbonati inferiore alle previsioni e di proiezioni di profitto al di sotto delle aspettative.
Iger, richiamato dal pensionamento per guidare la Disney verso nuovi successi, si dice ottimista riguardo ai prossimi lanci, tra cui sequel attesi come “Inside Out 2” di Pixar, “Moana 2” e “Deadpool & Wolverine” di Marvel. “Il regno del pianeta delle scimmie” è un altro titolo in arrivo che promette di entusiasmare il pubblico.
La Disney si vanta di un portafoglio di proprietà intellettuali ineguagliabile e Iger sottolinea l’importanza di un equilibrio tra nuove storie e sequel. “I sequel sono preziosi”, afferma, “fanno parte di franchise già affermati e richiedono meno investimenti in marketing”.
Con un incremento dell’1% del fatturato totale a 22,1 miliardi di dollari, sostenuto dai parchi a tema e dai resort, la Disney mostra segni di forza. Tuttavia, gli utili ante imposte hanno subito una flessione del 69% a 657 milioni di dollari.
Disney+ si appresta a introdurre misure contro la condivisione delle password e prevede di trasmettere eventi sportivi in diretta attraverso una collaborazione con ESPN. Iger si dice incoraggiato dai risultati di Netflix, che ha visto una ripresa della crescita grazie a una politica più rigida sulla condivisione degli account. “Netflix rappresenta il gold standard dello streaming”, conclude Iger.
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