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Alien Covenant un film da risistemare

Cosa possiamo dire di Alien Covenant, che sia bello? Che sia brutto? ne’ l’uno e nemmeno l’altro; diciamo che è un film che poteva essere fatto molto meglio. Ridley Scott con Alien Covenant ci aveva riempito di grandi premesse e di grandi promesse, peccato solo che a mio parere non ne ha mantenuta nemmeno una. Da un punto di vista tecnico, il film è bello ed interessante; a parte qualche licenza poetica (tipo la devastante tempesta di neutrini); nel complesso ha i suoi bei pregi, i viaggi e le passeggiate nello spazio, la linea della Covenant, gli sfondi del pianeta che i protagonisti del film vanno ad esplorare e naturalmente non possiamo che rimanere piacevolmente colpiti dalle forme del nostro Xenomorfo preferito, almeno qui H.R. Giger non ci ha deluso.

Un’altra cosa che a mio parere non mi ha deluso ma mi ha piacevolmente colpito è la doppia interpretazione di Michael Fessbender nel ruolo di Walther il sintetico della Covenant e rivederlo di nuovo nei panni di David il sintetico della Prometheus (scoprendo in questo modo che fine hanno fatto i superstiti del precedente film). E qui a mio parere si fermano i pregi di questo film, per il resto mi spiace dirlo ma non c’è più nulla da salvare.

La trama fa acqua da quasi tutte le parti, infatti al primo incidente spaziale muore il membro più importante dell’equipaggio, il Capitano e in maniera anche abbastanza atroce. Dopo aver pianto i caduti e riparato i danni dell’astronave, intercettano per puro caso un segnale che alla fine si rivela una vecchia canzone, dopo aver estrapolato le coordinate da dove è partito il segnale scoprono un pianeta che secondo i calcoli del computer avrebbe buone possibilità di ospitare la vita; e da qui in avanti si capisce che hanno selezionato il resto dell’equipaggio coi test del Corriere dei Piccoli. Infatti mentre discutono sul da fare, il nuovo Capitano decide di andare a colonizzare il nuovo pianeta quasi come forma di ripicca per un obiezione sostenuta da parte di un altro membro dell’equipaggio reo di avergli fatto notare che la meta primaria era stata programma da anni con simulazioni, osservazioni e controlli di vario genere, mentre quel nuovo pianeta spuntato dal nulla si presume adatto alla vita.

In ogni caso la Covenant fa rotta verso la nuova destinazione e appena arrivano sopra la zona da dove è partito il segnale indovinate cosa succede? Imperversa un enorme tempesta ionica grande come il continente Europeo con grossi rischi per le manovre di atterraggio, che bisogna fare? Pensandoci bene, ed usando un po’ di buon senso, magari si fa una prima analisi del pianeta con sensori e sonde e poi si decide il da farsi, invece no! Decidono di scendere un buon 3/4 dell’equipaggio con l’unica navetta in grado di effettuare i viaggi interstellari e si buttano nella mischia. Dopo un rocambolesco atterraggio, iniziano l’esplorazione del pianeta, tutti insieme e senza un minimo di precauzione in caso di un eventuale flora o fauna ostile oltre ad eventuali patogeni sconosciuti nel aria, a parte i fucili. Così questa specie di spedizione che a confronto l’Armata Brancaleone sembra la Delta Force, inizia ad essere decimata, e qui si vede che livello di addestramento hanno ricevuto, i superstiti sembrano tutti in preda a crisi isteriche e di panico; tranne il sintetico ovviamente per fortuna; a salvarli da un nemico sconosciuto ma che sappiamo benissimo chi è prima che sia troppo tardi, arriva un tizio incappucciato che in quel momento mi ha ricordato l’arrivo di Obi Wan Kenobi in Episodio IV in aiuto a Luke Skywalker, solo che qui abbiamo gli Alien e non i Tusken.

Il resto ovviamente è scontato che non merita altra attenzione infatti a mio parere la trama sembra uscita da un gioco da tavolo o un Gioco di Ruolo con gli scenari predefiniti, dove qualunque azione fai, decisione prendi qualunque personaggio scegli, alla fine li devi andare e non ti puoi schiodare da quel finale.

Anche l’origine degli Alien alla fine pensandoci lascia un po’ di amaro in bocca, visto che vedendo film come Alien vs Predators, e leggendo anche vari fumetti usciti, ci viene da chiederci “qui c’è qualcosa che non va?” in certe avventure vi è una discrepanza temporale enorme, e poi a questo punto non poteva risparmiarci più di un’ora di film, allungando invece Prometheus e dividerlo in due parti come hanno fatto per altri film, tipo HP e i doni della Morte e Hunger Games?

Per certi versi sembra che Ridley Scott abbia voluto creare come per Star Wars, un universo canonico e uno no, speriamo proprio di no c’è lo auguriamo tutti. Però visto che gli ultimi due film alla fine i titoli erano riferiti al nome delle astronavi che portavano gli sventurati terrestri al loro destino, dovessero mai fare dei Reboot come li chiameranno “Alien nostromo e Alien Sulacco?” In breve come film ha deluso parecchio, io personalmente io non lo consiglio per chi ama la Saga degli Alien, e per chi ama la fantascienza di serie B forse potrebbe strappare un sorriso, c’è di meglio.

By Talparius

https://www.youtube.com/watch?v=2557I406FZE

Marco Giovanni Lupani

Marco Giovanni Lupani

grande appassionato di cinema di fantascienza, fantasy, horror e Trash. Interessato anche ai fumetti di ogni genere dai comics ai manga a quelli d'autore. Cosplayer della vecchia guardia dagli anni 90
intrigato da ogni cosa che possa stimolare la sua curiosità

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