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Radio e internet

Radio e internet:due mondi solo apparentemente diversi che hanno trovato una convergenza assolutamente perfetta. Internet infatti, rappresenta per la radio molte più semplificazioni che complicazioni, soprattutto in termini economici e più prosaicamente di accesso. La classica frequenza via etere è di fatto molto costosa se paragonata alla rete.
 

Per accedere ad una web radio occorre registrare un dominio, utilizzare un service provider progettare un sito gradevole e funzionale. La trasmissione del segnale si serve di un programma di streaming (Windows media player, Real palyer o Winamp) che serve a realizzare la sua compressione, eliminando le ridondanze e il volume di flusso dei dati da trasmettere. Attualmente il sistema più utilizzato è il Multicast: un file audio viene immesso nella rete e reso ricevibile in contemporanea per tutti coloro che vogliono riceverlo eventualmente ritrasmetterlo. Il primo esperimento in Italia è del 1997, quando vide la luce Radio Cybernet, con un formato in parte live e che offre ai propri ascoltatori musica “on demand” in formato mp3, che viene caricata sul proprio sito ed è ascoltabile in qualsiasi momento dagli utenti. La web radio si presenta al grande pubblico con una commistione di codici tipici sia del vecchio media analogico che del nuovo mezzo di comunicazione digitale.
 
Radio e internet si fondono sino a creare un nuovo media che presenta le più evidenti peculiarità di entrambi. Se da una parte le web radio offrono (o tentano di offrire) la classica atmosfera calda della radio, dall’altra le più recenti tecnologie di internet impongono una fruizione personalizzata. Principali fruitori del nuovo mezzo di comunicazione sono ovviamente gli stessi naviganti abituali di internet, che possono sfruttare così l’interazione diretta radio-utente, espressa attraverso mail, blog e community varie. Una delle maggiori caratteristiche delle web radio è la fruizione on demand. Le radio mettono a disposizione dei navigatori una lista di pezzi musicali rigorosamente suddivisi per generi, che potranno quindi essere scelti a suo piacimento. Questo tipo di radio non è diretta ma viene ascoltata “a freddo” e quando il singolo spettatore lo richieda. Oltre ad essere on demand, le radio possono trasmettere con dirette periodiche, oppure live 24ore al giorno.
 
Tra quest’ultime vi sono comprese sia le web radio vere e proprie, che trasmettono unicamente su internet, sia le web radio “streaming”, che ritrasmettono il segnale che continuano a trasmettere nell’etere. Un’altra caratteristica che ha sempre contraddistinto il messaggio radiofonico e che internet stravolge è la sua unicità e irripetibilità. Via etere infatti,una volta trasmesso il messaggio non è possibile tornare indietro per riascoltarlo e per comprenderlo meglio nel caso non lo si fosse appreso nel modo voluto. Sul web al contrario, moltissime radio caricano sul loro sito consolo le notizie della giornata in continuo aggiornamento ma anche i file audio degli ultimi radio giornali trasmessi, permettendo così all’utente di riascoltarli in qualsiasi momento della giornata. Il sito internet dunque, ha permesso alla radio di esplorare un mondo comunicativo a lei sconosciuto: basti pensare soltanto alla visualità di un sito che le radio prima non contemplavano, e agli strumenti per un feedback continuo tra radio e utenti.
 
Oltre ai modi già citati, si devono ricordare anche i form, ovvero moduli che possono essere riempiti dagli ascoltatori con i propri dati, per poter poi essere informati dall’emittente su variazioni di palinsesto, eventi o aggiornamenti vari, tramite la posta elettronica. Per quanto riguarda la visualità, internet permette alle radio di “mettersi in mostra” attraverso l’impostazione del sito stesso. In qualche caso la visualità si manifesta anche attraverso un webcam situata all’interno degli studi radiofonici, inviando in diretta sul web le immagini del dj in onda in quel momento. La “rincorsa” alla visualità sta contagiando praticamente tutte le radio in Italia che trasmettono i loro programmi in maniere tradizionale: questo avviene anche perché internet permette alle emittenti radiofoniche di aumentare gli spazi pubblicitari e insieme ad essi gli introiti. Un’altra conseguenza della convergenza radio-web è quella della cessazione della distinzione fra locale e nazionale,visto che non vi sono più i problemi legati all’irradiazione del segnale. Semmai ora il problema non è quello di raggiungere lo spettatore ma di fargli sapere la propria esistenza attraverso lo stesso web. Ma le radio via web non devono aspirare ad essere l’esatto corrispettivo di quelle tradizionali, ma ad essere qualcosa in più, che ne amplia e ne facilita la diffusione della comunicazione, proprio per non correre il rischio di non riuscire a costituire un buon nucleo di spettatori.
 
Di fatti, le radio web che godono fino adesso di maggiori consensi sono quelle che hanno maggiormente settorializzato le proprie trasmissioni su alcuni standard di ascolto. Per questo, la frontiera delle web radio è da considerarsi come la naturale prosecuzione “dell’atomizzazione della fruizione”, iniziata negli anni ’80 con la diffusione delle radioline portatili. L’ascolto della radio cessa così di essere un momento aggregante per lasciare il posto ad una forma di individualismo, che nei nostri giorni si è ulteriormente rinvigorita grazie alla pesante diffusione di lettori di musica mp3 su larghissima scala. Tornando sui motivi per i quali le radio terrestri si gettano sul mercato, possiamo citare ad esempio quello del prestigio, legato come già detto in precedenza all’immagine e ai rientri economici in termini pubblicitari. Inoltre vi sono anche motivazioni tecniche: sul web, ovviamente, non c’è il problema delle interferenze delle onde hertziane, con la possibilità di sfruttare un’alta qualità del suono che giunge anche dove non vi è segnale. L’automazione dei programmi inoltre, consente una relativa facilità di gestione dei software, che non richiedono molto personale addetto al loro controllo.
 
Le più entusiaste di questa nuova frontiere internettiana sono sicuramente le radio locali , che possono così di poter portare nella comunicazione mondiale quella locale, evidenziando sul web l’immagine di tante sottoculture e sfaccettature differenti. Su queste basi si può dunque parlare di informazione “glocal”, globale ma allo stesso tempo con un occhio rivolto al locale. Certo è che le potenzialità di internet sono ancora lungi dall’essere espresse a pieno. Questo vale sia per quanto riguarda la commistione con i linguaggi radiofonici che con quelli televisivi e della carta stampata. La contaminazione tra i mezzi e i linguaggi è soltanto allo stadio iniziale. L’unico punto certo, è che questa contaminazione avrà come mezzo principe il world wide web. Un giovane medium che impara dai suoi illustri predecessori e ne rielabora a proprio piacimento tutti gli standard finora conosciuti al grande pubblico di massa.
Satyrnet

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