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Laura Montanari: ZogaroS

ZogaroS (con la S maiuscola!), umbra d’origine, cosmopolita d’adozione. Per-former rituale per il suo rapporto atavico e sacrale con il palco; ama definirsi “cultural mediator in songwriting” per l’uso delle lingue e di nessi inter-culturali che la guidano verso semplici eppure sorprendenti risposte e a più salde certezze sulla vicinanza dell’umanità. “Sono un’interprete. Interprete di canzoni. Interprete degli spiriti che inviano le canzoni. Interprete di lingue e culture. Anche di ruoli: la maggior parte dei quali nella vita reale! Interprete di SAOL MUSIC (dove AO sta per Atlantic Ocean): mi sono pensata e mi sono vista sull’oceano atlantico. Non nell’acqua però, da buona gemelli ho bisogno d’aria; mi sono sentita cioè in bilico, a gambe divaricate, con un piede in Europa (e nella sua storia) e l’altro nelle Americhe (nere). Gli interpreti mettono in contatto come i ponti. Ecco, forse io sono un ponte.”

Nel 2007 ha aperto il concerto dei Negramaro ad Ascoli Piceno mentre nella stagione 2007/2008 è entrata nella programmazione del programma B-side di Alessio Bertallot su Radio Deejay. Sempre Bertallot l’ha invitata come ospite all’interno di Radio Incontri. Nel 2008 ha chiuso un concerto di Antonio Sanchez presso il festival di Villa Celimontana di Roma. Nel 2008 ha pubblicato su iTunes l’EP autoprodotto Per-form. Dirige il gruppo vocale femminile The Sessions Voices, collaborando con Ascanio Celestini all’interno del Festival Bella Ciao e con la Woody Guthrie Foundation, esibendosi di fronte alla figlia dello stesso Guthrie. Il coro ha partecipato a diverse manifestazioni nazionali tra le quali Contro Tutti i Razzismi, Varese Gospel Festival e Feste delle Donne.

Come Laura Montanari, si è laureata in Lingue e Culture Anglo-americane e Ispano-americane presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia; si è specializzata in studi Afro-americani sotto la guida del prof. Alessandro Portelli presso l’Università La Sapienza di Roma. Lo stesso Portelli l’ha invitata ad esibirsi di fronte al Premio Nobel Toni Morrison, avendo musicato un testo della scrittrice afro-americana in forma blues. Linguista, ha insegnato italiano presso la Colgate University, nello stato di New York.

Perché ZogaroS? Perché ne adoro il suono, in primo luogo. Perché non ha un significato in alcun posto del mondo, che io sappia. Quindi non appartiene a nessuna lingua, né nazione. Non ha confini. Né una pronuncia determinata. È un suono cosmopolita. Perché ha anche il suono del nome di una divinità greca, probabilmente legata alle arti performative. Ma che non ha genere. Né femminile, né maschile. Semplicemente Individuo; la cui identità è ridefinita e completata da chi la circonda. ZogaroS era la password della mia matricola all’università, ha camminato con me per Venezia durante i miei intensi, stimolanti, e aprenti anni accademici. Poco a poco non ho potuto fare a meno di innamorarmi del suo suono. Da linguista. E da musicista.

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