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Conosciamo Laura Spianelli autrice del fumetto “Stirpe di pesce”

Ho incontrato Laura alla mostra “L’Arte nel Gioco – Il Gioco nell’Arte” che si è tenuta a TinG 2021; è una persona molto gentile e disponibile, pertanto ne ho approfittato subito per rivolgerle qualche domanda in modo da togliermi e magari togliervi qualche curiosità su di lei ed i suoi lavori.

Laura parlaci un po’ di te.

Sono nata a Roma il 3 Marzo 1978. Dopo aver conseguito il diploma di Perito Agrario presso l’Istituto C.Gallini di Voghera (PV), nel 1998 mi iscrivo alla Scuola del Fumetto di Milano e frequento il corso triennale di Fumetto Realistico sotto la guida di insegnanti validi come Alessandro Baggi, Mauro Muroni, Giovanni Civardi e Diego Cajelli. Terminata la scuola, muovo i primi passi nel campo nell’editoria lavorando per piccole realtà come Stregatto Editore, Sciacallo Elettronico e Filippo Editore che mi hanno permesso di imparare a lavorare comprendendo la differenza tra disegnare e pubblicare. Negli anni a seguire, svolgo commissioni sia come fumettista che come illustratrice per Case Editrici di importanza nazionale tra cui spiccano Gruner und Jahr/Mondadori (Focus Storia, Focus, Focus Brain Trainer, Focus Junior e Top Girl), Rizzoli (Saghe Mentali di Caparezza e il mensile Max), Aurea Editoriale (Skorpio e Lanciostory), Banca Anton-Veneta, Star Comics (miniserie “NOX”), Pavesio Production, Midian Comics e NPE Editore. Per la statunitense Heavy Metal ho realizzato alcune storie brevi a fumetti. Come disegnatrice di carnet di viaggio ho realizzato, insieme ad altri 4 disegnatori e disegnatrici, la guida illustrata di Venezia per l’editrice toscana Kleiner Flug. Attualmente ho portato a termine la mia prima storia a fumetti auto-prodotta dal titolo Stirpe di Pesce di cui ho realizzato sia la storia che i disegni, occupandomi anche del colore, del lettering, dell’impaginazione, messa in stampa e distribuzione.  Nella lavorazione, mi sono avvalsa dell’aiuto di Simone Delladio in veste di editor, mentre nella parte di correttori di bozze sono intervenuti Leonardo Moro Moretti e Pietro Gandolfi. A Dicembre 2020 con Stirpe di Pesce concludo con successo il mio primo crowdfunding attraverso la piattaforma Kickstarter e nello stesso anno, la serie a fumetti vince il premio BergamOscar nella sezione “Miglior Proposta Fumettistica Italiana”. Due soddisfazioni uniche arrivate insieme a fine 2020. Lavoro nel campo dell’editoria scolastica sia come fumettista che come illustratrice. Svolgo inoltre commissioni per agenzie, aziende e privati.

Questa è la tua Bio, però vorrei sapere qualcosa in più dei tuoi inizi, di quando e come hai capito che il disegno e soprattutto il fumetto sarebbero diventati la tua strada, considerato che il tuo percorso scolastico iniziale non ti ha ti ha visto frequentare un istituto d’arte o simile…

Un po’ come è successo a tanti, io disegnavo e imbrattavo fogli fin da piccola, ma poi è stato a 14 anni con Dylan Dog che ho capito che mi sarebbe piaciuto fare fumetto da grande! A 17 anni feci un corso di Fumetto nella città dove abito e grazie a questo venni a conoscenza di un corso triennale a Milano, una vera e propria scuola di Fumetto e così, ancora prima di terminare l’Istituto Tecnico Agrario, ecco che ero già iscritta alla Scuola del Fumetto di Milano! Da quel primo inizio, poi è stato tutto frutto della testardaggine, degli sbagli e della fortuna di potermi permettere un lavoro sopra le righe. Ma soprattutto, la grande fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre supportato 🙂

Come ti avvicini a chi frequenta i tuoi corsi e che consigli daresti a chi vuole intraprendere la tua carriera.

In realtà io non tengo corsi di Fumetto, ho sempre fatto dei brevi laboratori per bambini e ragazzi, però c’è un concetto a cui tengo molto e che trasmetto sempre, ovvero: l’importanza di coltivare la fantasia e la creatività. Scrivere fumetti non significa solo saper disegnare. Certo, può voler dire anche quello, ma significa soprattutto saper creare e avere qualcosa da raccontare, e questo lo ha fatto capire molto bene Sio! Nei laboratori che ho avuto l’occasione di tenere mi è piaciuto far capire cosa vuol dire disegnare una pagina a Fumetti, di cosa si compone (vignette, i diversi tipi di baloon, le didascalie, ecc.ecc.) e infine, mi diverto a inventare insieme a ognuno dei presenti imbeccandoli prima con uno spunto e poi divertendoci a studiare la figura del protagonista, inventare i comprimari, i cattivi, e via dicendo. Alle volte basta davvero poco per aprire le dighe della fantasia dei presenti e ascoltare così tutte le loro storie!

Che tecniche usi per la realizzazione dei tuoi lavori

Ho iniziato a lavorare usando tecniche tradizionali come matita color ciano per le bozze, matite di diverse gradazioni per definire i disegni e infine la china. Per chinare, mi avvalgo da sempre del tavolo luminoso, uno strumento utile che mi permette di ripassare i miei disegni a matita su un secondo foglio usando – appunto – pennelli a china, penne a sfera e penne pigma di varia grandezza. La mia passione è focalizzata, fin dall’inizio della carriera, sullo studio della tecnica a china. Mi piacciono molto le pagine a fumetti in bianco e nero: trovo che abbiano un’eleganza, una leggibilità e una nobiltà che il colore tende a smorzare.

E qui la domanda vien da sé: perché Stirpe di Pesce è a colori?

Ho scelto di colorare la mia prima auto-produzione perché i mezzi a disposizione per farla conoscere durante la lavorazione sono stati fin da subito i canali social. In rete, infatti, i fumetti non a colori attraggono meno l’attenzione per cui ho dovuto mediare realizzando a colori la storia principale e poi in bianco e nero le storie brevi e collaterali.

Come ti approcci al colore?

Sostanzialmente in due modi perché coloro sia con tecniche tradizionali che digitali. Quando coloro con tecnica tradizionale, mi piace per prima cosa scegliere la carta adatta alla lavorazione, su questa realizzo il disegno a china (stando attenta a usare una china resistente all’acqua) dopodiché uso l’acquerello per dare la base di colore. Le rifiniture mi diverto a farle con le matite colorate, glitter o acrilici. Stirpe di Pesce, invece, è stato colorato tutto con tecnica digitale usando l’applicazione ClipStudio Paint. Il ventaglio di colori che ho scelto va dall’azzurro, al blu, dal viola al lilla fino al verde, perché l’ambientazione è per lo più acquatica. Da un paio di anni, realizzo la maggior parte del mio lavoro con tecnica digitale usando una Cintiq 13HD e l’applicazione ClipStudio Paint.

Parlaci del processo di lavorazione di Stirpe di Pesce

Stirpe di Pesce nasce circa nel 2014, in un momento in cui stavo immaginando di realizzare delle storie a fumetti brevi e autoconclusive le cui protagoniste fossero delle Streghe. La prima storia breve è stata Il Braccio nella Tomba, storia immaginata da Simone Delladio, sceneggiata da entrambi e disegnata da me. Volevo che queste Streghe fossero delle donne emarginate, cacciate dalla società in quanto diverse e che nella loro segregazione avessero iniziato a covare rancore, rabbia. Conclusa quindi la prima storia Il Braccio nella Tomba, iniziai a pensare che la seconda poteva essere una versione distorta e malata della Strega Ursula del film Disney, un personaggio già di suo stupendo, sensuale e complesso. È iniziata così la storia di Stirpe di Pesce, un fumetto che mi dà tutt’ora la possibilità di trattare temi per me importanti come il rapporto genitoriale, l’amicizia, la violenza, ma soprattutto l’inquinamento, le malattie legate a questo e la sporcizia nei mari.

Qual è, invece, il tuo approccio alle storie?

Per prima cosa scrivo le idee su un quaderno, mi basta avere degli spunti, anche solo delle scene da cui, in un secondo momento, scelgo qual è la più adatta da realizzare. Sempre sul quaderno scrivo la dinamica della storia, il suo svolgimento a grandi linee e soprattutto il finale. È una fase in cui tendo a cambiare e ricambiare parecchio: cambio lo svolgimento, modifico il finale fin quando tutto non mi soddisfa. Con la sinossi della storia completa, inizio a sceneggiare attraverso delle bozze il cui scopo è quello di capire come verranno le sequenze e se i dialoghi funzionano. Anche questa fase porta con sé tantissimi cambiamenti, cancellature e riscritture. È importante che sia così, non può mai andare bene la prima stesura! Terminata anche la sceneggiatura, ecco che arriva la fase delle matite definitive, poi delle chine e infine del colore. Quando ho in mano la pagina a fumetti completa inizio a mettere le nuvolette (balloons) e il testo, ovvero la lettero, come diciamo in gergo lavorativo. Tutte le pagine letterate verranno impaginate, corrette per l’ultima volta al fine di evitare refusi e, creato il pdf del volume, il fumetto potrà finalmente essere mandato in stampa!

Stirpe di Pesce è una serie auto-prodotta, quanto (sempre che lo sia stato…) è stato difficile affrontare tutto il processo “produttivo” dalla decisione di provarci all’avere in mano la prima copia del tuo fumetto.

Come in tutte le cose, il primo ostacolo da affrontare è proprio la nostra testa! Io mi ponevo dei limiti perché pensavo di non essere all’altezza di una storia scritta da me, che può anche essere vero… ma l’importante resta provarci e mettersi in gioco! Mi hanno aiutata molto i canali social e in special modo Facebook, mi spiego: non avendo un editore alle spalle a cui rendere conto dei progressi, avevo preso come scadenza settimanale proprio i post della pagina Fb di Stirpe di Pesce. E più lavoravo, più mi rendevo conto che la piccola comunità intorno al fumetto cresceva. È stato grazie al pubblico che sono arrivata a finire tutta la serie, grazie alle persone che volevano leggere il seguito e mi hanno dato tante piccole spinte per non dormire sugli allori e lavorare al finale! Per realizzare il fumetto di Stirpe ho inoltre dovuto imparare a colorare e gestire una tavola, ho imparato a lavorare in team, ho imparato a letterare e impaginare… ed ho imparato l’importanza di leggere e rileggere i file prima di mandare in stampa per evitare i ferusi ^^ Creare il proprio fumetto insegna tanto, lo posso assicurare!

Hai detto: “La bellezza del mio lavoro è che mi dà la possibilità di spaziare affrontando sempre nuove sfide, l’unico limite è la mia fantasia e a me piace sempre imparare attraverso situazioni nuove”. Qual è la nuova sfida che stai affrontando o che stai per affrontare? Cosa ci riserva la tua fantasia?

Ho molte idee in cantiere e -banalmente- devo capire bene su quale di queste concentrami per prima. Avere delle idee è sempre facile, io sogno a occhi aperti, ma tutto un altro discorso è portarle a termine XD Ad ogni modo, tra le idee che mi girano per la testa, di sicuro, c’è la volontà di non dimenticare Stirpe di Pesce, ma anzi, dare alla serie una seconda vita magari in inglese, così da far conoscere la storia anche fuori dal nostro paese. Sono sicura che il caldo di questa estate, che mal sopporto e che mi farà chiudere in casa, mi porterà buoni consigli! Grazie mille del vostro interessamento e della vostra attenzione, buone letture e… W il Fumetto!!

In attesa delle nuove idee di Laura vi lascio i link per poterla seguire:


Giovanna Mariani

Giovanna Mariani

Mi chiamo Giovanna, sono sposata ed ho procreato due strani individui, Matteo e Giulia. Ho moltissimi interessi che – fortunatamente per loro!! - condivido con i miei figli, animazione, cinema, manga, fumetti, serie tv, giochi in scatola e games; queste passioni ci hanno portato ad incontrare il magico mondo del cosplay, che unito alla passione per l’epica saga di Star Wars mi ha fatto ritrovare in casa due copie formato ridotto di Anakin Skywarker e Rey.
Vedremo quanto durerà questa condivisione di interessi, mia figlia una volta mi ha spiegato che ci sono più tipi di madri: le "oppressivo-perfettine, le "fai quello che vuoi basta che non mi rompi le scatole", le "normo-mamme" poi ci sono io. Chissà cosa voleva dire? Forse che non rientro in nessuna di queste fattispecie...

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