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Italiani nello Spazio

Il celebre regista e creativo Tino Franco si è nuovamente cimentato nel mondo della fantascienza, dirigendo di recente una piccola ma epica sitcom intitolata “Italiani nello spazio”. La trama della serie ruota attorno ai protagonisti Otello, interpretato da Alessandro Di Carlo, e Mario, interpretato da Paolo Rossi, due portinai romani che si ritrovano a impersonare eroi spaziali nella stazione orbitante internazionale “Roma”. Nonostante la loro ineptitudine nei ruoli tipici del genere e la loro incapacità di utilizzare gli strumenti di bordo, Otello e Mario si divertono a gestire i monitor di controllo, decidendo chi può entrare o meno nella stazione spaziale. In questa serie TV, che rende omaggio ai lavoratori che svolgono compiti intricati anche nel futuro, i due si trovano a dirigere il flusso delle navicelle spaziali che arrivano e partono da questa dimora spaziale.

Nonostante la loro evidente noia e frustrazione, Otello e Mario cercano di svolgere al meglio il loro compito, ma la loro scarsa disciplina e competenza provocano continui incidenti spaziali. Inoltre, la loro incapacità di comunicare in inglese, nonostante debbano interagire con astronauti provenienti da tutto il mondo e che parlano diverse lingue, spesso li porta a imbarazzanti malintesi.

La serie comprende dieci episodi in cui i protagonisti, affiancati da una sorprendente gamma di personaggi umani dai caratteri stravaganti, osservano – o meglio, spiando – le attività degli occupanti della stazione. Tra le varie figure con cui entrano in contatto, spiccano un comandante americano dal fisico imponente che ricorda sorprendentemente Big Jim, e una scienziata russa con fattezze da Barbie. Mentre gli astronauti si dedicano ad esperimenti, manutenzione e attività extraveicolari, Otello e Mario continuano a scambiarsi battute, prendendo in giro e criticando tutti. La serie, che richiama a tratti l’umorismo della celebre coppia comica Laurel e Hardy, mette in evidenza la disperazione di questi due individui intrappolati nello spazio, in un ambiente limitato e privo di stimoli.

Ma nonostante la commedia sembri essere solo un pretesto per le divertenti battute di Otello e gli sguardi sornioni di Mario, Tino Franco è un appassionato sincero di questo genere fin dai tempi di “Guerre Stellari”, film che gli ha instillato il desiderio di diventare regista. In un’intervista concessa a Luisa Iori, il regista sottolinea come la fantascienza permetta di creare e dare sfogo alla fantasia, mentre affronta temi attuali legati alla vita quotidiana e alla politica. Alla fine, “Italiani nello spazio” è un’opera satirica sulla nostra società.

Non è la prima volta che Tino Franco si immerge nel mondo della fantascienza. Nel 2002 ha scritto, prodotto e diretto il cortometraggio vincitore di un nastro d’argento intitolato “Space Off“. Ambientato in un futuro prossimo, il cortometraggio racconta di una missione su Marte seguita da un network televisivo con un programma chiamato “News on Mars”. Il giornalista conduttore del programma, approfittando del silenzio radio dell’equipaggio, trasforma la missione in uno show televisivo anziché un evento di portata mondiale, cercando sensazionalismo in tutto tranne che nelle vere notizie scientifiche sensazionali.

Tino Franco è riuscito a unire la sua passione per la fantascienza al suo talento nel creare opere satiriche e divertenti, che hanno riscosso grande successo tra i fan del genere e non solo.

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