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Chi è Don Bluth? il visionario che sfidò Disney e reinventò l’animazione nerd

Se amate il mondo dell’animazione, dei videogiochi retrò, dei film fantasy e delle grandi sfide creative, il nome di Don Bluth non vi sarà certo nuovo. Ma forse non conoscete a fondo la storia appassionante e turbolenta di questo geniale animatore e regista americano che, con coraggio e ostinazione, osò sfidare il colosso Disney negli anni più bui della sua storia. Un uomo che, tra ribellioni, videogame leggendari e film diventati cult, ha inciso a fuoco il proprio nome nella cultura nerd e geek. Oggi vi porto con me in un viaggio attraverso la sua incredibile carriera, fatta di sogni, successi, cadute e rinascite. Perché la storia di Don Bluth non è solo quella di un grande animatore, ma quella di un vero guerriero dell’arte, capace di portare la magia dell’animazione classica a nuove vette… e dentro i cabinati da sala giochi!

Nato nel 1937 a El Paso, Texas, Donald Virgil Bluth cresce in un ambiente profondamente religioso e familiare. Ma la vera scintilla che accende la sua immaginazione arriva quando, da bambino, inforca il suo cavallo e si reca in città per vedere i film Disney. Quelle immagini animate lo rapiscono letteralmente. Tornato a casa, si dedica con passione a ricopiare ogni fotogramma che riesce a memorizzare. È l’inizio di un amore che lo accompagnerà per tutta la vita.

Dopo varie tappe tra Utah e California, e persino una missione religiosa in Argentina, Bluth trova finalmente la strada che sognava: nel 1955 inizia a lavorare per la Walt Disney Company come assistente animatore in La bella addormentata nel bosco. Ma l’avventura in Disney, che sembrava l’apice, sarà in realtà solo il primo capitolo di una storia ben più movimentata.

La ribellione contro il gigante

Negli anni ‘70, dopo aver lavorato a Robin Hood, Le avventure di Winnie the Pooh e Le avventure di Bianca e Bernie, Bluth si trova sempre più frustrato dalla direzione che l’animazione Disney stava prendendo. Dopo la morte di Walt Disney, la compagnia aveva perso la spinta innovativa che l’aveva resa leggendaria. Si temeva persino che l’intero reparto animazione venisse chiuso. Così, nel giorno del suo 42° compleanno, Don Bluth, insieme a Gary Goldman, John Pomeroy e un gruppo di animatori ribelli, decide di lasciare la Disney e fondare una nuova casa di produzione indipendente: la Don Bluth Productions, poi divenuta Sullivan Bluth Studios. È un atto di sfida, quasi di rappresaglia, nei confronti di un sistema che non lasciava più spazio alla creatività. Una mossa audace che avrebbe cambiato per sempre il panorama dell’animazione.

Il battesimo del fuoco arriva con Brisby e il segreto di NIMH (1982), un film che Bluth realizza con oltre 160 animatori in totale indipendenza. L’opera è ambiziosa, oscura, artisticamente raffinata — ben lontana dagli standard edulcorati dell’epoca. Nonostante l’insuccesso iniziale al botteghino, Brisby diventa col tempo un cult assoluto, adorato dai fan dell’animazione e oggi considerato uno dei grandi capolavori dimenticati del genere. Il film stava quasi per portare lo studio alla bancarotta, ma il genio creativo di Bluth si sarebbe presto riversato in un settore allora ancora vergine: i videogiochi.

Nel 1983, in collaborazione con Advanced Microcomputer Systems, Bluth dà vita a un progetto rivoluzionario: Dragon’s Lair. Su uno scintillante laserdisc, il gioco permette per la prima volta di controllare un vero e proprio cartone animato interattivo. Per gli appassionati nerd, è una folgorazione. Chiunque abbia infilato un gettone nel cabinato di Dragon’s Lair sa che quell’esperienza, per quanto spietata, era pura magia: immagini fluide e vibranti, un cavaliere coraggioso, una principessa da salvare e draghi spettacolari. A Dragon’s Lair seguiranno Space Ace e Dragon’s Lair II: Time Warp, cementando il legame tra Don Bluth e il mondo del gaming nerd degli anni ’80.

Spielberg, Fievel e la Valle Incantata

Il talento di Bluth non passa inosservato. Nientemeno che Steven Spielberg si interessa al suo lavoro e decide di produrre con lui nuovi film animati. Nascono così Fievel sbarca in America (1986), che supera ogni record per un film d’animazione non-Disney, e Alla ricerca della Valle Incantata (1988), destinato a diventare uno dei grandi classici dell’infanzia geek grazie a dinosauri teneri e avventure emozionanti.

Bluth sembrava davvero sul punto di portare l’animazione al suo antico splendore, proprio mentre la Disney — che per anni aveva arrancato — si preparava a tornare in grande stile con La sirenetta (1989) e La bella e la bestia (1991). La sfida tra Bluth e Disney divenne quasi epica, un duello artistico che appassionò fan e critici.

Gli anni difficili e la rinascita di Anastasia

Purtroppo, dopo il poco convincente Charlie – Anche i cani vanno in Paradiso, Bluth si trova di fronte a una serie di battute d’arresto. Eddy e la banda del sole luminoso, Pollicina, Le avventure di Stanley e Hubie all’inseguimento della pietra verde deludono sia al botteghino che nella critica. La Sullivan Bluth Studios attraversa un periodo durissimo.

Ma proprio quando tutto sembrava perduto, arriva il colpo di scena. Trasferitosi alla Fox Animation Studios, Bluth dirige nel 1997 Anastasia, un film che conquista pubblico e critica. Con 186 milioni di dollari incassati e una serie di nomination agli Annie Awards, Bluth torna prepotentemente alla ribalta, regalandosi una seconda giovinezza artistica. Anastasia è ancora oggi amatissimo dai fan, con la sua atmosfera fiabesca e una protagonista che ha saputo conquistare il cuore di generazioni di spettatori nerd.

Titan A.E. e il canto del cigno

Il successo di Anastasia non basta però a stabilizzare lo studio. Il successivo Titan A.E. (2000), un ambizioso film di fantascienza che avrebbe potuto parlare direttamente ai cuori nerd amanti del genere space opera, si rivela un clamoroso flop. Un vero peccato, perché il film aveva tutto per diventare un cult: ambientazioni suggestive, battaglie spaziali e un’estetica coraggiosa. Dopo il fallimento di Titan A.E., la Fox chiude il reparto di animazione tradizionale.

Nel frattempo Bluth torna ancora una volta al mondo dei videogiochi con Dragon’s Lair 3D (2002), un tentativo di riportare la magia del laserdisc nell’era della grafica 3D. Il gioco riceve critiche contrastanti, ma conferma ancora una volta quanto Bluth non avesse mai smesso di sperimentare.

Il lascito di Don Bluth: un’ispirazione eterna per la cultura nerd

Oggi, a distanza di decenni, la figura di Don Bluth continua a ispirare artisti, animatori, videogiocatori e cinefili di tutto il mondo. La sua storia è un inno alla resilienza creativa, al coraggio di sfidare i giganti e di credere nei propri sogni. Per chi ama l’animazione fantasy, i videogiochi retrò e le storie di avventura, Bluth è e rimarrà sempre un maestro.

Nel suo viaggio, ha lasciato un segno indelebile sia nei film che nei cabinati da sala giochi, facendo vibrare l’immaginazione di chi, come noi, vive con il cuore tra le pagine dei fumetti, le luci dei pixel e i mondi incantati del cinema.

E voi? Qual è il vostro film o videogioco preferito di Don Bluth? Avete mai provato l’ebbrezza di un tentativo disperato su Dragon’s Lair o vi siete emozionati seguendo le avventure di Fievel o dei piccoli dinosauri della Valle Incantata?

Raccontatemelo nei commenti e, se vi è piaciuto questo viaggio nella vita di un autentico eroe della cultura nerd, condividete l’articolo sui vostri social per continuare a diffondere la magia di Don Bluth!

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico. Per info e contatti gianlucafalletta.com

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