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La recensione di Inside Out 2

Disney e Pixar aprono nuovamente le porte della mente di Riley con “Inside Out 2”, un sequel che non si limita a ripercorrere le orme del suo acclamato predecessore, ma lo supera, immergendosi nel tumultuoso mondo dell’adolescenza con una nuova e intrigante gamma di Emozioni.

Riley, ormai adolescente e pronta ad affrontare le sfide del liceo, vede il suo Quartier Generale emotivo trasformarsi radicalmente. Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che fino a questo momento hanno saputo gestire le sue emozioni con maestria, devono ora confrontarsi con l’arrivo di nuove Emozioni che rispecchiano le complessità dell’età adolescenziale. Introduzione di Ansia, Ennui, Invidia e Imbarazzo, magnificamente interpretate dalle voci di Pilar Fogliati, Deva Cassel, Marta Filippi e Federico Cesari, arricchisce il panorama emotivo di Riley, mentre Sara Ciocca ritorna a prestare la voce alla protagonista e Stash anima Lance Slashblade, un eroe dei videogiochi che aggiunge un tocco di avventura al mix emotivo.

Ansia, incarnata da Pilar Fogliati, si presenta come un emblema della preoccupazione e della pianificazione meticolosa, un’alleata ambigua che cerca di prevenire ogni possibile fallimento. Ennui, la cui voce è di Deva Cassel, porta con sé un’apatia contagiosa, mentre Invidia, doppiata da Marta Filippi, alimenta i desideri e le insoddisfazioni di Riley. Imbarazzo, con la voce di Federico Cesari, si fa sentire nei momenti più difficili, cercando di proteggere Riley da situazioni sociali scomode.

Con l’uscita di “Inside Out 2”, le aspettative erano alle stelle: il film non solo doveva soddisfare i più giovani, ma anche attrarre e stimolare il pubblico adulto. Il risultato è un’opera che va ben oltre il classico film d’animazione, dimostrandosi una riflessione profonda sulla crescita e sull’autoconsapevolezza. Non è semplicemente un sequel, ma un’esplorazione ulteriore del percorso emotivo di Riley, che attraversa il delicato passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Il primo film aveva fatto leva su Emozioni relativamente semplici, adatte a una fanciullezza meno complessa. Ora, con l’adolescenza, Riley affronta un bagaglio emotivo più ricco e articolato. Gioia e Tristezza, che avevano dominato la narrazione del primo film, lasciano il posto a Ansia, che diventa il fulcro centrale della trama. Questa emozione, inizialmente presentata come una guida prudente, si evolve in un pericoloso dominatore delle scelte di Riley, creando una spirale di empatia e tensione che coinvolge profondamente lo spettatore.

La scena clou del film, un crescendo emotivo che culmina in un pianto liberatorio, dimostra la potenza e la maestria del film nel rappresentare le sfide emotive. La metafora che “Inside Out 2” propone è chiara: affrontare le proprie debolezze e accettare la fragilità come parte integrante di noi stessi. In questo viaggio, la Gioia è sempre pronta a sostenere la protagonista, ribadendo che ogni emozione ha il suo posto e valore. Le Emozioni originali, come Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto, tornano a guidare Riley, ma sono ora affiancate da nuove sfide e nuovi personaggi, rendendo il viaggio attraverso l’adolescenza ancora più ricco e variegato. La rappresentazione visiva è un capolavoro di dettagli e simbologie, con ogni colore e abito che racconta una parte della complessità emotiva dei personaggi.

“Inside Out 2” si impone quindi non solo come un successo commerciale, ma come un film che sa parlare profondamente a tutte le età. Con quasi 30 milioni di euro incassati dopo il secondo weekend di programmazione, il film ha conquistato il pubblico italiano e ha consolidato il suo posto nella storia del cinema d’animazione. Inside Out 2″ è un viaggio emotivo che tocca le corde più intime di ciascuno di noi, offrendo una riflessione profonda e una narrazione che trascende le barriere dell’animazione per abbracciare la complessità dell’esperienza umana. Pixar dimostra ancora una volta la sua straordinaria capacità di trasformare storie in esperienze universali e indimenticabili.

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Scritto da Edoardo Tanoni

 

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