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Star Wars Galaxies

Vivere nel mondo creato da George Lucas è da sempre il sogno di tutti gli appassionati della saga di Star Wars: visitare pianeti come Tatooine o Yavin, viaggiare tra le stelle, avere a che fare con cacciatori di taglie e pirati spaziali, per non parlare naturalmente dell’emozione di trovarsi (fortunatamente in modo fittizio) all’interno della guerra galattica tra Impero e Ribellione… Star Wars Galaxies è il titolo che tutti i fan aspettavano, e che promette di immergerci definitivamente nel mondo di Darth Vader e company. Ma è in grado di soddisfare questa imponente ambizione?

Star Wars Galaxies ha fatto la sua comparsa nel 2003, ma non c’è da stupirsi se torniamo a parlarne oggi, a molti mesi di distanza. Al momento dell’uscita, infatti, il gioco si è rivelato sotto molti aspetti una delusione. Numerosi bug ed evidenti lacune di programmazione hanno minato seriamente la credibilità di un titolo a lungo atteso e su cui molti giocatori avevano riposto le proprie speranze. Un fiasco? Non del tutto. Se è vero che la Sony ha commesso un gravissimo errore nel rilasciare il gioco prima che fosse completo, è anche vero che l’attenzione mostrata dai programmatori del gioco nel corso di questi mesi è completa. I membri dello staff frequentano quotidianamente i forum ufficiali, raccogliendo consigli dai giocatori e rispondendo alle domande, e questo stretto rapporto con i giocatori (che poi sono clienti) ha contribuito a migliorare senza dubbio molti aspetti del gioco. Il client di Star Wars Galaxies viene modificato con una certa frequenza in modo da permettere ai giocatori di godersi queste migliorie, che vanno dal consueto bug-fixing a verie e proprie implementazioni: tra le principali segnaliamo l’introduzione dei veicoli terrestri, per ora solo tre, ovvero il Landspeeder, lo Speederbike e lo Swoop.
Gli update più grossi, tengo a precisarlo, verranno fatti tramite vere e proprie espansioni da acquistare, che rivoluzioneranno completamente il gioco inserendo elementi del tutto nuovi: l’espansione del 2004 per esempio permetterà di acquistare navi spaziali personali e dar vita a entusiasmanti battaglie tra X-Wing, Tie Fighters e così via… Ma veniamo al gioco com’è ora. Per interagire con il mondo di Star Wars, la Sony ci offre un certo numero di razze e professioni, in perfetto stile Gdr. Al momento della creazione del vostro alter ego dovrete così scegliere se esso debba essere un umano, un rodiano, un trandoshan, uno zabrak, un bothan, un mon-calamari, un twi’lek o uno wookiee. Inutile dire che si tratta di razze famose nella saga di George Lucas: un esempio di rodiano famoso è Greedo, il piccoletto verde folgorato da Han Solo nel bar di Mos Eisley, in Episodio IV. Bossk, il cacciatore dei tagli che compare per qualche istante in Empire Strikes Back, è un trandoshan. Darth Maul, invece, era uno zabrak. I bothan non compaiono visivamente nella saga, ma vi si accenna come spie eccezionali e dedite alla causa ribelle (“Molti Bothan sono morti per darci queste informazioni…”). L’ammiraglio Ackbar è senza dubbio il più celebre dei Mon Calamari, mentre Bib Fortuna, l’assistente di Jabba the Hutt, è un twi’lek. Inutile dire che per avere un’idea di chi sia un Wookiee, basta pensare a Chewbacca.
Insomma avrete modo di mettervi nei panni della vostra razza preferita, ciascuna con le proprie caratteristiche, che pur modificando in parte la vostra esperienza di gioco non costituiranno mai un potenziale sbilanciamento. Scelta la razza avrete modo di modificare il sesso e gli attributi fisici del vostro personaggio: il livello di personalizzazione è abbastanza elevato, pur senza essere eccezionalmente alto, e vi darà modo di avere un personaggio alto, basso, magro, grasso, esile, muscoloso, con capelli o altri tratti fisici particolari, determinati lineamenti del volto e così via. Tenete presente che nel corso del gioco avrete anche a disposizione una skill chiamata image design che vi permetterà di modificare i tratti fisici scelti, per cui non preoccupatevi se il vostro look dovesse prima o poi venirvi a noia! Scelto l’aspetto del personaggio sarà il turno della sua professione: ed ecco che si apre la vera potenzialità di Star Wars Galaxies. Per cominciare avrete solamente sei classi di scelta: brawler (combattente ravvicinato), marksman (tiratore), medic (indovinate :P), scout (esploratore), artisan (artigiano) ed entertainer (intrattenitore). Ciascuna di queste professioni comprende quattro diverse skill, e a queste skill sono divise in quattro livelli, accessibili a seconda dell’esperienza accumulata. Ottenendo la massima esperienza in tutti e quattro i livelli di tutte e quattro le skill, diventerete “Master” di quella professione.
 
La particolarità di Star Wars Galaxies risiede nel fatto che, sebbene al momento della creazione il vostro personaggio abbia diritto a una sola professione di partenza, durante il gioco potrete con facilità ottenere accesso a tutte le altre. Non esistono limiti, insomma, a quello che il vostro personaggio potrà diventare o fare nel tempo, con la sola eccezione dei “Punti Skill”: in sostanza ad ogni livello di skill corrisponde un punteggio che verrà sottratto dal totale a vostra disposizione, quando questa cifra toccherà lo zero dovrete per forza abbandonare una delle skill in vostro possesso per ottenerne un’altra. Il sistema, che a una prima lettura può sembrare macchinoso, è in realtà molto semplice e permette di mischiare insieme più di una classe, per poi abbandonare quelle di cui si è stanchi e darsi a una successiva. Oltre alle sei professioni di base infatti esistono moltissime professioni avanzate, accessibili quando avrete ottenuto il Master in quelle di base. Per farla semplice, una volta ottenuto il Master in Scout e Marksman potrete sbloccare la professione avanzate di Bounty Hunter (cacciatore di taglie).
 
Altre professioni avanzate degne di nota sono Commando, un esperto di armi pesanti, i vari fabbricanti di armature e armi, il Ranger, il Maestro Teras Kasi (un esperto di arti marziali), le professioni legate alle armi (Esperto di Pistole, Carabine e Fucili), ma anche classi più esotiche come il Bio-Ingegnere (che permette di creare animali partendo da un campione di Dna), il costruttore di droidi e così via. Un campionario enorme, destinato a crescere grazie alle espansioni di cui parlavamo sopra, e che garantisce una curva di interesse veramente immensa. Pensate semplicemente che dopo esservi dedicati per settimane a una certa professione, avrete la possibilità di annullarla per cominciare un’esperienza di gioco del tutto nuova: da cacciatore di taglie potreste trasformarvi in un artigiano, oppure darvi all’intrattenimento e diventare cantanti, ballerini, stilisti, cuochi e così via… ogni professione ha il suo perchè, la sua ratio, cosicchè nessuna è veramente superflua o inutile.


Tutto si basa sulle profe
ssioni.
Come dicevamo a ciascuna di esse corrispondono 4 skill uniche, divise in 4 livelli. Ogni skill sale in base a un certo tipo di punti esperienza: gli scout per esempio possiedono le skill “esplorazione”, “caccia”, “trappole” e “sopravvivenza”. Le prime due salgono in modo molto semplice, ovvero scuoiando le pelli degli animali che uccidete, oppure estrando le loro ossa o la carne. Tutte risorse utili per costruire vari tipi di oggetti, tra cui appunto le trappole, il cui corretto utilizzo aumenterà l’abilità correlata. Costruendo e utilizzzando degli accampamenti, invece, migliorarete l’abilità di sopravvivenza. Ecco dunque che per arrivare al Master in una professione avrete bisogno di compiere vari tipi di azioni, impegnandovi a fondo in molti rami del gioco.

Va sottolineato che tra i Mmorpg attualmente sul mercato, Star Wars Galaxies è sicuramente quello che permette una più rapida crescita del personaggio: tranne in alcune rare eccezioni, i punti esperienza vengono assegnati in modo oculato, motivo per cui non dovrete faticare troppo per arrivare all’agognato Master. Questo naturalmente non significa che non sia necessario un certo impegno: si tratta pur sempre di un Mmorpg, per cui un gioco di ruolo, dove la crescita del personaggio è l’elemento fondamentale. Il vero problema per i giocatori inesperti è capire quali sono i modi più redditizi per accumulare esperienza: nell’esempio dello Scout, per esempio, dovrete capire quali animali vi daranno più punti se scuoiati, quali trappole sortiscono gli effetti migliori e così via… tutti elementi, naturalmente, che accrescono la profondità del gioco.

Ciascun personaggio avrà delle statistiche da cui dipendono l’energia, la salute e la mente. Questi attributi, che rappresentano la resistenza prima della morte, possono essere modificati a seconda delle esigenze, senza mai superare il totale prefissato. Ogni azione compiuta durante il gioco costerà un certo numero di punti da queste statistiche, che potranno poi essere recuperati curandosi o lasciando passare il tempo… con una importante eccezione. Al momento della morte, infatti, il vostro personaggio riapparirà nel più vicino centro di clonazione, riportando gravi ferite che non possono rimarginarsi col tempo (indicate in nero sulle barre di energia, salute e mente). Per recuperare questi punti perduti sarà indispensabile rivolgersi a un medico… ma attenzione! Gli unici medici presenti in gioco sono gli altri giocatori che intraprendono questa professione. Non potete contare sugli npc, insomma: Swg è pensato in modo da funzionare esclusivamente attorno ai giocatori. Il medico potrà guarire le vostre ferite a energia e salute, ma poco potrà fare per la mente: ad essa penseranno gli intrattenitori, che si esibiscono nelle “cantine” (bar). Osservando un loro spettacolo per qualche minuto, spariranno le ferite della vostra “mente” e calerà anche l’affaticamento da battaglia, un indice dello stress corporeo che può limitare l’efficacia delle cure di cui si è oggetti. Come avrete capito non esiste alcuna morte vera e propria per i personaggi di Swg: quando una delle tre barre tocca lo zero, il personaggio cade a terra, dove rimane incosciente per circa un minuto. Se in questo lasso di tempo non subisce altre ferite, si rialza e può proseguire nel suo cammino; in caso contrario riapparirà automaticamente in un centro di clonazione, presente in ogni città.


Tutto questo ci porta al combattimento,
elemento fondamentale per ogni Mmorpg. Distinguiamo subito tra Pvp, ovvero battaglie tra giocatori, e PvM, ovvero i combattimenti contro gli Npc. Ambedue funzionano tecnicamente allo stesso modo, ovvero, per essere prosaici, cliccando sull’avversario e scegliendo dal menu “Attack”. Tuttavia è innegabile che in Swg il PvP sia limitato da alcuni fattori, principalmente il fatto che, essendo i combattimenti determinati esclusivamente dai calcoli basati sulle skill e statistiche dei personaggi, c’è ben poco da fare a parte cliccare sul nemico e aspettare che uno dei due faccia la fine che merita. In realtà è innegabile che un certo elemento tattico sia presente: le skill di combattimento danno infatti al personaggio una gamma di attacchi speciali, che se combinato insieme possono dare risultati particolari. Certi attacchi per esempio rendono l’avversario barcollante: fate seguire un “knockdown”, cioè un attacco che fa cadere il nemico, ed ecco che avrete la vostra vittima stesa al suolo, pronta a subire altri impuniti attacchi. Si apre a questo punto un lungo dibattito sul bilanciamento di armi e professioni, ma vi rinvio ai forum di discussione e alla vostra esperienza di gioco, e ricordo che la Sony lavora costantemente per migliorare gli script.

Ribelli, Imperiali e soprattutto… JEDI! La Guerra Galattica tra Impero e Ribellione è ovviamente il tema portante di tutta la saga di Star Wars, e alla Lucas non potevano non tenerne conto nel progettare Galaxies. Il faction system è stato in effetti sviluppato in un modo che ricorda per certi versi quello di Ultima Online: i personaggi sono neutrali finchè non decidono di entrare a far parte di una fazione (ribelle o imperiale) contattando il PNG apposito, ovvero il recruiter. Inutile dire che proprio come accadeva in UO, il faction system è di quasi totale appannaggio delle gilde, le associazioni di giocatori, che in questo modo possono organizzarsi per dare sfogo alle battaglie su larga scala.

 

E qui arriva una delle più serie note dolenti del gioco: le battaglie erano state concepite per funzionare solo in appositi spazi chiamati, appunto, battlefields: la realtà dei fatti ha portato alla disattivazione di questi campi, dato che erano miserabilmente buggati. Ora come ora lo staff sta lavorando a una soluzione… nel mentre gli scontri tra Impero e Ribellione si svolgono solo in “assedi” alle rispettive basi, comunque molto ben fatti anche perché in media i partecipanti alle battaglie sono una trentina per fazione! Alcune delle lamentele mosse dai giocatori, tuttavia, riguardano il fatto che non ci sono veri e propri vantaggi nell’entrare a far parte di una fazione: questo è vero solo in parte. Imperiali e ribelli avranno infatti accesso ad alcuni oggetti speciali, ottenibili gratuitamente al solo prezzo dei “faction points”, una riserva di punti accumulabili attraverso quests particolari, oppure uccidendo pg e png della fazione opposta. Tra gli oggetti in questione vi sono armi, armatura, arredamento per la casa, persino Npc personali e, per l’Impero, i temuti AT-ST. Il problema semmai è che questi oggetti non fanno veramente la differenza (è possibile per esempio farsi dare un’armatura da Stormtrooper, ma le sue statistiche sono bassissime). D’altronde è una scelta comprensibile da parte dello staff: si dovrebbe trattare di oggetti più che altro peculiare, e non adibiti a dare un vero e proprio vantaggio tattico su tutto il resto del gioco.

Un discorso a parte merita la questione Jedi: per diventare Jedi sarà necessario portare a livello master ben 5 professioni avanzate (ovviamente
è concesso cancellarle dopo aver raggiunto il master, per far spazio alla successiva). Fatto questo, che già richiede non poco tempo, si aprirà uno slot aggiuntivo nella schermata di creazione del personaggio: lì potrete creare il vostro pg Jedi, che sarà indipendente e separato dal personaggio primario. Lo Jedi comincerà a tutti gli effetti come un pg nuovo, e dovrà procurarsi una spada laser e allenarsi nell’uso dei suoi poteri…

Sembra facile? Tutt’altro. E il motivo è presto detto: le 5 professioni che dovrete portare a master saranno scelte a caso al momento della creazione del vostro personaggio, e non avrete modo di sapere quali sono. L’unico sistema è procurarsi degli holocron, oggetti rarissimi, posseduti solo dai più potenti e rari degli NPC. Ciascun holocron vi dirà una delle 5 professioni necessarie ad attivare lo slot da Jedi… anzi per essere più precisi, una delle 4: la quinta infatti vi rimarrà ignota, e dovrete per forza andare a caso. Il sistema ovviamente è pensato per mantenere il numero di Jedi più basso possibile, rispecchiando la situazione della storia di Star Wars. Tuttavia vi anticipo subito una cosa importante: questo sistema è stato criticato da molti giocatori per via della sua difficoltà, e lo staff ha concluso da pochi giorni di ricostruirlo da capo. Motivo per cui non ha molto senso approfondire il discorso: entro pochissimi mesi, se non settimane, verrà implementato un nuovo sistema di cui purtroppo si sa ancora poco. La speranza è che non contribuisca a rendere i server ultra-popolati da Jedi, visto che sarebbe un errore irreparabile….

Graficamente il gioco si presenta molto diverso a seconda del sistema su cui gira: diciamo che la Sony ha svolto un ottimo lavoro nel differenziare il livello minimo di dettagli da quello massimo, cosa che permette grosso modo a chiunque di provare la splendida esperienza di gioco. So per certo che il gioco funziona anche su processori meno potenti, persino al di sotto del gigahertz: il problema è invece quello della Ram, che il gioco succhia come fosse ambrosia. Se non avete come minimo 512 mega potete scordarvi di giocare. Se ne avete 512, giocherete con molte frustrazioni. D’altronde parliamoci chiaramente: anche con un giga di ram, nelle città più popolate o durante le battaglie più affollate, gli swap sono mostruosamente lenti. Siate certi di associare alla ram una scheda video potente, in questo modo i problemi dovrebbero diminuire. Nulla da dire sul sonoro, che essendo in perfetto “Star Wars Style” si adatta magnificamente all’ambiente di gioco… lo stesso vale per la giocabilità: lo schermo è fatto da una serie di menu, modificabili a piacimento, che semplificano di molto la vita.

Galaxies offre certamente un’esperienza unica. Purtroppo ancora risente della sua uscita anticipata, cosa che soprattutto ha scoraggiato molto i giocatori. Tuttavia ribadisco l’impegno assunto dallo staff per colmare le pecche, affrontando anche compiti di grande rilievo (rifare da capo intere sezioni di gioco ecc). Il lavoro fatto finora è di grande qualità e mette in luce un gioco dinamico, adatto sia a chi ha molto tempo a disposizione sia a chi preferisce connettersi solo per una partita veloce. Il mio consiglio per cui è questo: se il vostro sogno è quello di entrare a far parte del meraviglioso mondo di Star Wars, Galaxies è il titolo che fa per voi, perchè il gioco è fatto indubbiamente bene e penso avrete la pazienza di attendere mentre vengono sopperite le ultime pecche. Se semplicemente siete alla ricerca di un Mmorpg qualunque, con tutte le cose al posto giusto, allora forse è meglio cercare qualcos’altro.

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