Gianluca FallettaIl 22 dicembre 1980, Shining ha fatto il suo ingresso nelle sale cinematografiche italiane, regalando al pubblico un’opera cinematografica destinata a diventare un capolavoro dell’horror. Diretto da Stanley Kubrick, con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Scatman Crothers, Danny Lloyd, Barry Nelson, Joe Turkel., e tratto dal romanzo di Stephen King, il film narra la storia della famiglia Torrance e del loro inquietante soggiorno invernale all’Overlook Hotel, luogo carico di misteri e presenze sovrannaturali.
Jack Torrance, uno scrittore ed ex insegnante disoccupato con problemi di alcolismo alle spalle, decide di accettare un lavoro come guardiano invernale dell’Overlook Hotel, un grande e lussuoso albergo sperduto tra le montagne del Colorado, distante molti chilometri da qualsiasi centro abitato. Durante il colloquio di assunzione con il direttore dell’albergo Stuart Ullman, Jack apprende che l’impiego richiede solo di mantenere pulito l’edificio e di attivare il riscaldamento in alcune parti, ma che comporta anche cinque mesi di totale isolamento. Ullman racconta a Jack la tragica storia di Delbert Grady, un precedente guardiano che impazzì e uccise la propria famiglia prima di togliersi la vita all’interno dell’albergo. Nonostante gli avvertimenti, Jack si mostra fiducioso che potrà trovare tranquillità e ispirazione durante il periodo di solitudine.
Una volta trasferitosi nell’Overlook Hotel con la moglie Wendy e il figlio Danny, Jack inizia a dedicarsi alla scrittura, mentre Danny, dotato di una strana capacità telepatica chiamata “luccicanza”, inizia ad avere visioni inquietanti dell’albergo. Il cuoco afro-americano Dick Hallorann, che condivide la stessa abilità del bambino, avverte Danny di non temere le visioni passate dell’albergo, ma di fare attenzione. Tuttavia, quando Danny chiede informazioni sulla camera 237, Hallorann si mostra preoccupato e gli vieta di avvicinarsi.
La situazione inizia a deteriorarsi quando la neve isola completamente l’albergo e Jack comincia a mostrare segni di squilibrio mentale. Danny ha visioni sempre più inquietanti e sconvolgenti, mentre Tony, il suo amico immaginario, cerca di proteggerlo. Con il passare del tempo, la follia di Jack si fa sempre più evidente e la sua mente inizia a confondere realtà e visioni. Nel frattempo, Wendy cresce la sua paura per la famiglia. Quando Danny finisce accidentalmente nella camera 237 e viene ferito, Wendy si convince che sia stato Jack e lo rinchiude nella dispensa. Jack, liberato dal fantasma di Grady, decide di eliminare la propria famiglia, convinto che siano la causa dei suoi fallimenti. Mentre Wendy difende sé stessa e Danny, il bambino utilizza la luccicanza per chiedere aiuto a Hallorann, ma è troppo tardi.
Il film culmina in un tragico confronto tra Jack e la sua famiglia, che fuggono dall’albergo con l’aiuto di Hallorann. Alla fine, Jack muore assiderato nel labirinto, mentre Wendy e Danny riescono a salvarsi. Il film si chiude con una foto d’epoca che mostra un Jack Torrance sorridente tra i partecipanti a una festa dell’Overlook Hotel, fornendo un inquietante finale alla storia di terrore.
Da sempre considerato un punto di riferimento nel panorama dell’horror, Shining ha suscitato discussioni e analisi da parte di critici e appassionati del genere, grazie alla regia magistrale di Kubrick, alle interpretazioni straordinarie degli attori e alla sua atmosfera cupa e angosciante. Jack Nicholson, nel ruolo di Jack Torrance, e Shelley Duvall, nel ruolo di Wendy, incarnano in modo magistrale i protagonisti di una vicenda che esplora le oscure profondità della mente umana.
Non privo di polemiche, il film ha visto anche la luce del dibattito riguardo alle difficoltà e alle pressioni subite dagli attori sul set, in particolare da parte di Kubrick. La recente versione Extended del 2019 ha permesso al pubblico di riscoprire Shining in tutta la sua potenza emotiva e narrativa, reintegrando scene tagliate in precedenza e offrendo una visione ampliata della storia.
La visione di Shining trasporta lo spettatore in un mondo claustrofobico e angosciante, mantenendolo sul filo del terrore per tutta la durata del film. La fotografia e la colonna sonora contribuiscono a creare un’atmosfera di tensione e agitazione, rendendo l’opera di Kubrick un’esperienza indimenticabile e coinvolgente per coloro che hanno il coraggio di affrontarla.
maio
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