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Lady Snowblood, il manga che ispirò Kill Bill

Vi vogliamo parlare di un fumetto fondamentale nella storia dei manga nipponici, un vero e proprio cult che ha ispirato il film Kill Bill di Quentin Tarantino, edito in Italia dalla casa editrice J-Pop. Stiamo parlando di una vera e propria icona del fumetto giapponese, Shurayukihime ovvero Lady Snowblood, l’opera scritta da Kazuo Koike e disegnata da Kazuo Kamimura tra il 1972 e il 1973 che ha conquistato l’immaginario pulp/ drammatico nipponico dando vita non solo a un manga, ma anche a film e serie televisive, come la pellicola del 1973, diretta da Toshiya Fujita e Princess Blade, diretto nel 2001 da Shinsuke Sato.

Lady Snowblood è pura e semplice vendetta. In una notte di neve, ad Hachioji, nella prefettura di Kanagawa a Tokyo, nel carcere femminile Hachioji: La detenuta Osayo rimasta incinta viene assistita dall’ostetrica Otora Mikazuki e delle sue assistenti. Il parto si rivela estremamente difficile e pericoloso, non potendo garantire per la sopravvivenza della madre e del nascituro. Osayo insiste affinché il bambino nasca sano non curandosi che il parto potrebbe costarle la vita, minacciando Otora di ucciderla se non fosse riuscita a fare nascere il bambino. Benché riluttante Otora infine acconsente, riuscendo a far nascere il bambino in buona salute, che si rivela essere una femmina. Le detenute sono al quanto tristi per il fatto che sia nata in una prigione. Osservando la notte innevata viene deciso infine di chiamarla Oyuki. Osayo ammette che avrebbe preferito un maschio spiegando di essere stata trasferita da un altro carcere prima di quello per le sue continue relazioni con le guardie carcerarie e i monaci. Venendo diffamata dalle altre detenute, considerandola una ninfomane. Infatti Osayo voleva a tutti i costi rimanere incinta e dare alla luce un bambino. Consapevole che non le rimane molto da vivere, decide di raccontare la sua storia: Due anni prima, suo marito venne ucciso da un complotto a scopo di guadagno da tre uomini e di una donna: Gishiro Tsukamoto, Hanzo Takemura, Shoei Tokuichi e Okono Kitahama. Osayo venne violentata dai tre uomini per due giorni di fila, mentre il suo primo figlio Shiro di cinque anni venne ucciso brutalmente da Gishiro Tsukamoto non sopportando più i suoi pianti. Ottenuti i soldi, i quattro infine si separarono. Shoei Tokuichi rimase affascinato dalla bellezza di Sayo e fu contrario ad ucciderla, decidendo di portarla con sé. Aprì in seguito una piccola locanda sotto falso nome. Sayo facendo finta di essere impazzita per la violenza che le fecero, aspettò il momento giusto per ucciderlo. Pugnalandolo infine alle spalle per poi dilaniarlo. Ucciso Shoei Tokuichi, Sayo si mise poi alla ricerca dei tre rimasti, ma venne infine arrestata e portata in carcere. Sayo non rivelò nulla del motivo del suo delitto, consapevole che nessuno avrebbe fatto niente anche se avesse raccontato tutta la storia. Avendo partorito infine Oyuki, chiede a Otora che quando sarà fuori con sua figlia, una volta divenuta grande, di raccontargli la sua storia e di trovare i responsabili della morte di suo padre e del fratello, consacrando così sua figlia, sulla strada del sangue e della vendetta. Otora e le altre detenute sono rattristate per il tragico e triste destino che attende Oyuki. Uscita infine dal carcere, avendo scontato la propria pena, Otora ottiene la custodia di Oyuki, divenendo così la sua madre adottiva. Passati alcuni anni, Oyuki, divenuta ormai una bambina, Otaru gli racconta infine la storia di sua madre e della sua famiglia. Chiedendo a un amico maestro di spada e di arti marziali, Ouiki inizia un duro addestramento che la porterà a diventare una micidiale assassina tra le più famose del Giappone. Divenuta adulta, Oyoki ottiene svariate richieste di assassinio su commissione da parte della gente più variegata facendosi pagare profumatamente, considerata come l’assassina più impeccabile che riesce portare a termine qualsiasi incarico che le viene affidato. Benché molte volte Oyuki abbia rischiato la vita nella missione. Poco tempo dopo la madre di Otaru, Oyuki inizia a pellegrinare nelle città dove riceve le richieste di assassinio, cercando in primo piano, i tre responsabili della rovina della sua famiglia per ottenere la sua vendetta.

L’edizione italiana è stata presentata sia in tre volumi singoli sia con BOX da collezione contenente subito tutti i tre volumi. Sono presenti all’interno del volume contributi di importati docenti di cinema e cultura giapponese in appendice a ogni volume. Un quarto capitolo a fumetti, seguito del capolavoro hardboiled di Kamimura e Koike ha, in Italia, il titolo di “Rinascita”: dopo aver portato a termine la sua vendetta, Yuki vive nascosta, lavorando come insegnante di ginnastica e con un nuovo obbiettivo: insegnare l’importanza di curare la salute del corpo e dello spirito alle nuove generazioni. Ma le sue letali abilità verranno risvegliate ancora una volta, e il sangue tornerà a scorrere…

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico.
Per info e contatti gianlucafalletta.com

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