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La Principessa e il Ranocchio

“La Principessa e il Ranocchio ” è il 49° classico Disney, realizzato come un  film d’animazione tradizionale,  ed è liberamente ispirato all’omonima fiaba dei fratelli Grimm “Il principe ranocchio”, così come al romanzo “La Principessa e il Ranocchio ” di E.D. Baker. Il cast vocale include Anika Noni Rose, Bruno Campos, Keith David, Jim Cummings, John Goodman e Oprah Winfrey. La colonna sonora e le canzoni sono state composte da Randy Newman, segnando la sua prima collaborazione con Disney.

Come sempre, al centro del film c’è una storia d’amore e di umorismo ambientata nello splendido scenario del Mississippi, in particolare a New Orleans. Il principe, un vero principe di nome Naveen, arriva a New Orleans alla ricerca del jazz e finisce nelle grinfie del cattivo della storia, il dottor Facilier, un mago voodoo che lo trasforma in una rana. L’unico modo per lui di tornare umano è essere baciato da una principessa. La principessa di New Orleans è Tiana, che è riluttante a baciare le rane.

Quando alla fine decide di farlo, viene anch’essa trasformata in una rana. Entrambi finiscono nella palude, dove incontrano una folla di personaggi adorabili, come Louis l’alligatore che suona la tromba (che ha imparato seguendo le barche che attraversano il fiume) e Ray la lucciola. Come finirà tutto? Il film è diretto da John Musker e Ron Clements, i registi de “La Sirenetta” e “Aladdin”, mentre la colonna sonora è composta da Randy Newman.

La Walt Disney Company ha affrontato critiche riguardo al razzismo e alla discriminazione a causa del fatto che la protagonista, che inizialmente parte come domestica (prima di diventare principessa), è afroamericana. Tuttavia, vale la pena notare che Tiana è raffigurata come una persona che ha lavorato in vari modesti impieghi, inclusa la ristorazione per il suo capo e datore di lavoro afroamericano. Sebbene ci fossero casi di afroamericani che lavoravano in impieghi umili per datori di lavoro bianchi in quel periodo, il film è ambientato nella Louisiana degli anni ’20. Tuttavia, le critiche rivolte alla Walt Disney Company sono state viste da molti come frivole e ipocrite, poiché la maggioranza delle principesse Disney nelle loro storie proviene da umili origini prima di diventare principesse. La compagnia ha risposto a queste accuse sottolineando che la scelta del colore della pelle di Tiana è stata fatta per introdurre una “nuova linea” di futuri film.

Inoltre, il film ha anche affrontato critiche non solo per la sua rappresentazione “gioiosa” e “riscritta” del Sud degli Stati Uniti durante l’era della segregazione razziale (sebbene non nella stessa misura del remake live-action di “Lilli e il vagabondo”), ma anche per la sua rappresentazione della religione e delle tradizioni voodoo, incluso l’antagonista principale e la sua caratterizzazione.

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