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Il Manga di Lupin III

Nel 1967 cominciano le avventure a fumetti di Rupan Sensei (Lupin III in Italia) sulla testata nipponica Manga Action del celebre autore Monkey Punch (al secolo Kazuhiko Kato). Un personaggio completamente nuovo nella cultura editoriale del Sol Levante, ispirato alla saga letteraria francese di Arsene Lupin, di cui il ladro nipponico è il diretto discendente. Con un tratto nuovo, semplice, altamente caricaturale, e che verrà preso come punto di partenza per moltissime opere successive, Monkey Punch rivoluziona anche il modo stesso di disegnare il “manga”, creanco  un fumetto per adulti, con chiare allusioni alla sfera erotica in cui lo stesso protagonista non è più un eroe senza macchia che combatte per il bene altrui, ma un ladro, che affronta una serie di rocambolesche avventure solo per il suo appagamento.

La prima serie del fumetto impegnerà Monkey Punch per 5 anni, fino al 1972, mentre è del 1977 l’inizio dei lavori per la nuova serie, con il titolo Shin Rupan Sansei (Il nuovo Lupin III),conclusasi nel 1980 con un successo editoriale impressionante che fece raddoppiare la tiratura della rivista su cui era pubblicato.

In Italia il fumetto originale arrivò solamente nel 1994, preceduto dalla messa in onda del cartone animato ad esso ispirato. Per il suo lancio la casa editrice Star Comics decise di intraprendere un simpatico progetto tutto italiano pubblicando un’inedita avventura del ladro gentiluomo ambientata proprio nel nostro paese ad opera dello stesso Monkey Punch. “Alis Plaudo”, è il nome di questo albo ma anche del prezioso artefatto di Leonardo da Vinci che Lupin tenterà di rubare durante il festival del fumetto italiano “Lucca Comics”. Un comicbook unico, scritto dai Kappa Boys (De Giovanni, Rossi, Baricordi e Pietroni), e uscito sulle pagine di Kappa Magazine.

In concomitanza con questa simpatica trasferta italiana di Monkey Punch, la Star Comics editò, con 20 anni di ritardo, la seconda serie del fumetto. Ventinove numeri  e un paio di speciali che allietarono il pubblico italiano fino alla seconda metà del 1996 ma che non ebbero la stessa fortuna della controparte animata, vuoi per il tratto ormai un po’ datato, vuoi per le palesi differenze con il cartone e con la pesante censura che questi ha subito.

Redazione

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