RedazioneEmilia Sibilla laureata in animazione nella sua terra natia, la Francia, non è solo animatrice e disegnatrice, ma ha dimostrato di avere anche una grande familiarità con la pittura, caratteristica insolita per un fumettista, considerato il muro di incomunicabilità che spesso viene frapposto tra il mondo delle immagini in sequenza e l’arte figurativa per antonomasia. Sono state proprio le sue tele ad aver colpito il pubblico, dei ritratti che risentono di varie influenze artistiche, soggetti degni di Degas, tributi alla Pop-Art, ed un gusto negli accostamenti di colore che ricordano i macchiaioli, ne facevano un interessante dimostrazione delle capacità figurative dell’artista. Sulle tavole a fumetti, i tratti tondeggianti in certi casi ricordavano lo stile disneiano italiano, in altri erano molto vicini allo stile di Sky dolls, a sua volta derivato dalla tradizione fumettistica francese. La tecnica del disegno stupiva per pulizia e sicurezza: pochi passaggi e scarsi schizzi preliminari, un’ottima capacità di sintesi grafica, che tradisce la sua formazione da animatrice. A differenza di altri disegnatori che si sono avvicendati in questa edizione del Martelive, Emilia ha dimostrato di avere un’immaginazione fresca e originale, avendo disegnato in poche ore numerose tavole, diversissime per argomento ed ambientazione; inoltre da un veloce sguardo alle sue opere, presentate su un apposito terminale messo a disposizione del pubblico, si può avere un idea chiara del suo spessore creativo. La sua unica pecca è forse la mancanza di uno stile più caratteristico e definito, che tuttavia ci auguriamo riesca a trovare presto.
maio
Enrico Ruocco
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