La prima stagione anime di Call of the Night – Il richiamo della notte sfida le convenzioni del genere dei vampiri, portando lo spettatore in un territorio inesplorato e affascinante. Tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Kotoyama, serializzato su Weekly Shōnen Sunday dal 2019 al 2024, l’anime è stato adattato da Liden Films e trasmesso in Giappone dal 8 luglio al 30 settembre 2022. La serie ha catturato l’attenzione degli appassionati grazie alla sua atmosfera unica e ai temi maturi che esplora, rendendola un’esperienza coinvolgente per gli amanti dei racconti vampireschi e per chi cerca qualcosa di più profondo e riflessivo.
La trama ruota attorno a Ko Yamori, un ragazzo che, incapace di dormire e insoddisfatto della sua vita quotidiana, decide di abbandonare la scuola e vagare per le strade durante la notte. La sua vita cambia quando incontra Nazuna Nanakusa, una ragazza più grande di lui che si rivela essere una vampira. Nazuna, che ha vissuto a lungo nell’oscurità, diventa per Ko un mezzo per sfuggire alla realtà e alla monotonia della vita quotidiana. La loro relazione prende piede quando Ko desidera diventare un vampiro, ma per farlo deve innamorarsi di Nazuna. Il suo viaggio attraverso la notte e il mondo dei vampiri diventa una riflessione sulla ricerca di un senso nella propria esistenza e sulla lotta per trovare la propria identità.
La serie si distingue per la sua atmosfera onirica e poetica, in particolare nei primi episodi. Le passeggiate notturne sotto il cielo stellato e i voli sulla città con Nazuna sono momenti ricchi di suggestioni e sensazioni piacevoli, corroborate da una colonna sonora che si adatta perfettamente al tono della serie. La scelta di inserire elementi legati al vampirismo è più che altro metaforica, un modo per rappresentare la solitudine, l’inquietudine e il desiderio di evasione di Ko, piuttosto che un semplice espediente narrativo. L’elemento “vampiro” è necessario per giustificare la condizione di Nazuna come “abitante della notte” e per creare una dinamica in cui i due protagonisti possano vivere “al contrario” rispetto agli altri esseri umani.
Il tema del “coming of age” è centrale in Call of the Night. Ko, pur desiderando diventare un vampiro per sfuggire alla sua vita da adolescente alienato, si trova di fronte alla difficoltà di innamorarsi di Nazuna. La sua indecisione e la sua innocenza sono tratti che lo rendono affascinante ma anche frustrante. Nonostante le sue avventure surreali, Ko non riesce a comprendere appieno il significato di ciò che sta vivendo. In questo processo di crescita, Ko entra in contatto con la realtà della notte e con la sofferenza esistenziale di Nazuna, una vampira che, pur essendo libera dalle convenzioni della società, si ritrova imprigionata in un’esistenza solitaria e priva di vere connessioni emotive.
Il “coming of age” di Call of the Night è reso ancor più profondo dalla consapevolezza che la vita notturna non è un paradiso privo di difficoltà, come Ko inizialmente pensava. La seconda parte della stagione si concentra maggiormente sulle ombre nascoste dietro la “vita da vampiro”, rivelando che non tutto è idilliaco come sembra. Nazuna stessa esprime il suo malessere, imprigionata nella sua natura vampirica e incapace di liberarsi dal bisogno di sangue umano. Questo tema viene esplorato ulteriormente nel rapporto tra Ko e Nazuna, che si fa sempre più complesso e profondo, mostrando che, seppur nella notte, ci sono ancora barriere che impediscono una vera connessione tra i due.
Sotto la superficie di questa apparente storia di vampiri e notti insonni, Call of the Night esplora temi universali come le insicurezze adolescenziali, il rifiuto delle convenzioni sociali e la ricerca di un posto nel mondo. Ko e Nazuna sono entrambi alla ricerca di un significato più profondo nelle loro vite, e la loro relazione diventa il mezzo attraverso cui affrontano queste difficoltà. La serie riflette anche sulla natura della solitudine e sulla difficoltà di aprirsi emotivamente, mostrando come entrambi i protagonisti siano, a loro modo, prigionieri della loro condizione.
Dal punto di vista visivo, l’animazione di Call of the Night è di alta qualità. Le scene notturne sono animate in modo vivido e coinvolgente, con una palette di colori che rende la città e l’ambiente notturno vibranti di emozioni. La regia di Tetsuya Miyanishi, supportata da una composizione curata da Michiko Yokote e dal character design di Hakura Sagaka, contribuisce a rendere l’atmosfera della serie particolarmente affascinante. Le animazioni non calano mai di qualità, mantenendo un alto livello di coerenza visiva per tutta la durata degli episodi.
Per quanto riguarda la parte musicale, la sigla d’apertura Datenshi e la sigla di chiusura Yofukashi no uta, entrambe cantate da Creepy Nuts, si inseriscono perfettamente nel tono della serie, con un mix di melodie ipnotiche che accentuano il tema della solitudine e della ricerca di sé. La colonna sonora, curata con attenzione, accompagna le scene in modo discreto ma efficace, contribuendo all’esperienza immersiva della serie.
In Italia, la serie è stata distribuita da Yamato Video, che ha rilasciato la versione sottotitolata su Amazon Prime Video nel 2022, seguita dal doppiaggio in italiano nel marzo 2023. L’adattamento del doppiaggio è di buon livello, con alcuni personaggi che, purtroppo, risultano meno espressivi rispetto ai protagonisti principali. Tuttavia, la qualità complessiva della serie rimane alta, con una trama che riesce a mantenere l’interesse del pubblico fino all’ultimo episodio. all of the Night è una serie anime che, pur presentando elementi tipici del genere vampiresco, si distingue per la sua profondità tematica e il suo approccio originale. La sua combinazione di atmosfere oniriche, riflessioni esistenziali e sviluppo dei personaggi la rende una delle opere più interessanti degli ultimi anni, capace di attrarre sia gli appassionati di storie di vampiri che chi cerca una narrazione più complessa e riflessiva.
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