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Battaglia per la Terra 3D

Battaglia per la Terra 3D, un film di animazione del 2007 diretto da Aristomenis Tsirbas della MeniThings Productions, ha avuto la sua distribuzione negli Stati Uniti il primo maggio del 2009, curata da Lionsgate, Roadside Attractions e MeniThings Productions. Inizialmente prodotto in 2D, il film è stato modificato con l’aggiunta di una camera per ottenere l’effetto tridimensionale. Il film ha vinto il premio per la migliore opera di animazione al Toronto International Film Festival nel 2008 e all’Ottawa International Animation Festival dello stesso anno.

Il pianeta fantastico di Battaglia per la Terra 3D è popolato da esseri alieni pacifici che credono che una astronave umana che appare nel loro cielo sia Dio. La protagonista Mala non condivide questa opinione e, dopo aver neutralizzato l’umanista Jim Stanton che la insegue, decide di aiutarlo. Gli umani, dopo aver esaurito le risorse del loro mondo, decidono di occupare la Terra e renderla un luogo abitabile per gli umani, ma mortale per i Terriani. Il Generale Hemmer, che guida gli umani, non apprezza le argomentazioni di Jim, il quale è favorevole alla coesistenza pacifica tra le due specie.

Il 3D, ormai affermatosi nelle sale cinematografiche, offre un nuovo film di animazione che, sebbene realizzato con un budget minore rispetto a quello delle major hollywoodiane, presenta un’occasione di approccio alla rinnovata tecnologia con una storia che, per la sua semplicità, può essere considerata destinata ai più piccoli. Ciò è un bene perché l’effetto tridimensionale non viene utilizzato per far sobbalzare sulle sedie, ma per rendere più affascinante e “vera” la storia narrata sullo schermo. Nella quale si spezza una lancia a favore del pacifismo e si mostra come la rigidità preconcetta non conduce a risultati positivi. Sono concetti che il cinema spesso indirizza agli adulti e che lo stesso cinema di animazione veicola portando sullo schermo vicende sempre meno ‘ad altezza di bambino’. Quando ciò accade non si può che esserne lieti. Anche perché i “cattivi” una volta tanto sono gli umani che non si sono preoccupati di salvare la loro casa, la Terra. Ciò che si perde in complessità lo si recupera in linearità di comunicazione.

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