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Ma che ci faccio qui: Tra Schermo e realtà

Cinema, a volte ci fa ridere, a volte ci fa piangere, commuovere,emozionare ed il più delle volte ci fa sognare… ma “non è tutto rose e fiori”,infatti ogni produzione cinematografica è il frutto di un duro e sacrificante lavoro di squadra, supportato dalle varie componenti di questa.
Ognuno ha il suo ruolo:attori e attrici, registi, sceneggiatori, montatori, c è chi cura la fotografia e tanti altri ruoli che devono essere svolti alla perfezione , affinché si giunga ad una buona presentazione del progetto finale.
E’ questo il messaggio che a mio parere ci ha voluto trasmettere tutto il casting del film di Francesco Amato, “Ma che ci faccio qui” nell’ incontro di mercoledì 22 Novembre c.a. presso la facoltà di SDC.
Il casting composto prevalentemente da allievi del “centro sperimentale di cinematografia” di Roma, ha incontrato nel centro congressi, in occasione del COMON FESTIVAL, alcuni tra gli studenti della facoltà, spiegando quanto lavoro e sacrificio ci stanno dietro a poche ore di film, proiettando in seguito alcuni tra gli spezzoni più interessanti ed altri del backstage (dietro le quinte).
Il film narra di un giovane ventenne con il sogno di partire e girare l’ Europa insieme ai suoi amici, sogno stroncato dai suoi genitori, che glielo impediscono a causa della sua bocciatura a scuola. Ma il ragazzo non si arrende facilmente ed è disposto a tutto pur di raggiungere i suoi compagni a Budapest. Sarà proprio questo coraggio,questa voglia di sfida e di trasgressione che condurrà il protagonista in una serie di eventi e di situazioni che segneranno la sua estate. L’ intento del regista è stato quello di dare allo spettatore la sensazione del vero e di proiettare su grande schermo situazioni stereotipate proprie di un mondo adolescenziale quali: feste in spiaggia,bagni a mezzanotte, nuovi incontri e giovani amori che sbocciano, tutti questi eventi accompagnati a mio parere da una bellissima colonna sonora di Gianna Nannini :”Siamo noi la California siamo noi la libertà”, ed è proprio questa voglia di libertà e di indipendenza che caratterizza il pensiero dei più giovani.

Di film che vogliono rappresentare e tratteggiare un ritratto attuale del mondo giovanile ne abbiamo visti tanti: commedie e drammi, a partire dai vari “American Pie” per finire con i vari sceneggiati all’italiana interpretati quasi sempre da Silvio Muccino.
Beh!Il più delle volte riescono a toccare temi che in qualche modo possono avvicinarsi al mondo adolescenziale ma a mio parere questo mondo è talmente enigmatico e complicato da non poter essere rappresentato completamente in un progetto,qualunque esso sia.

 

di Norberto Rogato    

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