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Zaitoichi di Takeshi Kitano

Serviva un regista come Takeshi Kitano per raccontare il Giappone medievale senza cadere in falsi e mitizzazioni tipiche dell’orientalismo. Ed infatti Zatoichi è l’affresco di un mondo piccolo e chiuso, come era la società giapponese medievale, e delle sue abitudini. La società del Giappone feudale è ricostruita con forterealismo perché fotografata attraverso gli occhi della gente comune, che subisce e soffre. Un film brillantemente interpretato dallo stesso Takeshi Kitano.

La sinossi in sè non è molto originale, trattandosi di una storia di soprusi, ma è innovativo il punto di vista, quello di un ronin al servizio di un potente. Le persone che incontra sono figli della filosofia dell Sol Levante; nessuno si stupisce delle umiliazioni e dei soprusi, perchè inseriti all’interno del loro contesto sociale, nel quale la divisione tra potenti e sottomessi è la normalità. L’unico personagio che sembra non accettare questo dualismo è  proprio Zaitoichi, Samurai cieco,  un Deus ex machina ed elemento destabilizzante, che tuttavia rimane spesso in disparte, ed agisce più da osservatore che da protagonista.

Il personaggio di Zaitoichi è legato alle leggende giapponesi, nelle quali sono presenti spesso guerrieri cechi,ma invincibili, che hanno potenziato a tal piunto i loro sensi da divenire dei supereroi antelitteram. Proprio il non fermarsi davanti ad un handicap simile, che denota una forza di volontà enorme, ha sempre affascinato la società giapponese.

Tipicamente Giapponese è anche la costruzione delle scene di combattimento, che partono da un punto di stasi e sono risolte immediatamente, con risoluzione, tra schizzi di sangue e mutilazioni, al primo colpo di spada, esattamente come insegna il Kendo; al contrario sono molto lente le scene in cui vediamo le piccole azioni quotidiane, che diventano piccoli riti, come vuole lo Zen. Per quanto riguarda le scene di combattimento Zaitoichi è un antesignano delle truculenti scene inserte da Tarantino in Kill Bill

Ciò nonostante questo film non è il solito film di samurai. Vi accorgerete come questo film si avvicina ai canoni occidentali di fruizione, sacrificando le caratteristiche del genere che noi occidentali non riusciamo a capire.

Il film rimane sempre piacevole e vi appassionerà di più se siete appassionati del periodo storico o di fumetti manga.

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