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Vitti ‘na crozza: il significato della canzone siciliana più popolare

“Vitti ‘na crozza” è una canzone siciliana molto popolare, spesso cantata in coro in compagnia. Il suo testo, apparentemente semplice e allegro, nasconde in realtà una storia triste e commovente.

La canzone parla di un minatore siciliano che, morto in un incidente sul lavoro, si ritrova a vagare per l’aldilà. La crozza, in questo caso, è il suo teschio, che si ferma davanti alla bocca della miniera per raccontare la sua storia.

Il minatore racconta di aver vissuto una vita di miseria e fatica, lavorando nelle profondità della terra per pochi soldi. È morto senza un funerale, senza una sepoltura e senza neanche “un tocco di campane”, come si dice in siciliano.

La sua storia è una protesta contro l’ingiustizia sociale e la mancanza di pietà cristiana. In un periodo storico in cui zolfo e sottosuolo erano considerati simboli del demonio, il minatore chiede di essere ricordato e di avere una degna sepoltura.

Il testo originale della canzone è in dialetto siciliano,

Vitti na crozza supra nu cannuni
fui curiuso e ci vossi spiare
idda m’arrispunniu cu gran duluri
murivi senza un tocco di campani

si nni eru si nni eru li me anni
si nni eru si nni eru un sacciu unni
ora ca sugnu vecchio di ottantanni
chiamu la vita e morti m’arrispunni

cunzatimi cunzatimi lu me letto
ca di li vermi su manciatu tuttu
si nun lu scuntu cca lume peccatu
lu scuntu allautra vita a chiantu ruttu

C’e’ nu giardinu ammezu di lu mari,
tuttu ntssutu di aranci e ciuri.
Tutti l’acceddi cci vannu a cantari,
puru i sireni cci fannu all’amuri.

ma ne riportiamo qui una traduzione in italiano:

Vitti una croce sopra un cannone

Fui curioso e volli spiarla

Lei mi rispose con grande dolore

Morii senza un tocco di campane

Se ne erano se ne erano i miei anni

Se ne erano se ne erano un sacco in cui

Ora che sono vecchio di ottant’anni

Chiamo la vita e la morte mi risponde

Consatami consacrami il mio letto

Che dai vermi sono mangiato tutto

Se non lo sento qui lume peccato

Lo sento altra vita a pianto rotto

C’è un giardino in mezzo al mare

Tutto intessuto di aranci e fiori

Tutti gli uccelli ci vanno a cantare

Anche le sirene ci fanno all’amore

La canzone “Vitti ‘na crozza” è un importante documento storico e culturale. È una testimonianza della dura vita dei minatori siciliani e della loro lotta per la dignità.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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