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Suppaman. La parodia dell’Uomo di Acciaio di Akira Toriyama

Suppaman, come suggerisce il suo nome, è una parodia creata da Akira Toriyama del famoso Supereroe Superman, ma con un tocco di stravaganza. Tanti dettagli del personaggio di Suppaman sono stati presi da Superman, ma reinterpretati in modo esilarante. Come il suo modello, anche Suppaman è giunto sulla Terra da un lontano pianeta con l’obiettivo di proteggerla, o almeno è quello che crede di fare. In realtà, ogni volta che tenta di aiutare qualcuno, finisce solo per causare danni e si dimostra vile con coloro che sono più forti di lui, mentre spietato con i deboli. Un esempio emblematico è quando ha deciso di aiutare un rapinatore che gli aveva sparato, consentendogli di rapinare una banca. Successivamente, ha fatto esplodere l’edificio con una bomba solo perché il cassiere lo aveva insultato.

A differenza di Superman, Suppaman non è dotato di alcun potere speciale, anzi è decisamente debole. Invece di volare, si muove su uno skateboard su cui si sdraia e sfreccia per le strade del Villaggio Pinguino. Il simbolo sul suo costume rappresenta l’ideogramma giapponese “su”, che significa letteralmente “aceto” e che corrisponde all’iniziale del suo nome, proprio come la “S” di Superman. Il suo nome stesso deriva dalla parola giapponese “suppa”, che significa “aspro”. Per “trasformarsi”, Suppaman ha bisogno di mangiare delle prugne giapponesi in salamoia, chiamate umeboshi, che hanno un sapore estremamente aspro e possono addirittura far lacrimare se masticate.

Suppaman viveva in una casetta prefabbricata ai confini del Villaggio Pinguino, ma Atomino l’ha erroneamente scambiata per una casa vuota e ne ha preso possesso. Suppaman, privato della sua dimora, si è trasferito in una tenda nei boschi. Suppaman ha una doppia identità, proprio come Superman. Quando non è impegnato a “salvare” qualcuno, si nasconde sotto le spoglie del giornalista Kuraaku Kenta. Questo nome non solo è simile nella traslitterazione giapponese a “Clark Kent”, ma suona anche come la combinazione delle parole giapponesi “kuro” (nero) e “aku” (male, maligno), che sottolineano la natura fondamentalmente maligna del personaggio. Per trasformarsi, Suppaman utilizza una cabina telefonica, come fa Superman, e tiene il suo costume in uno zaino che porta sempre sulle spalle. Purtroppo, è anche piuttosto lento nel vestirsi e in una circostanza ha persino perso una lente a contatto mentre si cambiava, ritardando così il suo intervento nell’estinguere un incendio in una casa, che alla fine è crollata completamente.

Inoltre, Suppaman ha un fratello minore di nome Shoppaman, che compare solo brevemente nel manga. Shoppaman è incaricato di proteggere il pianeta Saturno e Suppaman lo convince che è famoso e rispettato sulla Terra.

In conclusione, Suppaman si presenta come una versione comica e bizzarra di Superman, ma le sue azioni spesso provocano più danni che benefici. Non dotato di superpoteri, si avventura per le strade su uno skateboard e fa affidamento su prugne aspre per trasformarsi. Nonostante le buone intenzioni, Suppaman dimostra di essere un eroe scavezzacollo, suscitando risate e incutendo pietà piuttosto che ammirazione.

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