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Le vere ragioni della sospensione di Lady Oscar

Su Satyrnet abbiamo già parlato della sospensione di Lady Oscar alle 8 e 10 del mattino su Italia 1 a partire da lunedì 4 ottobre, dopo la trasmissione dei primi venti episodi. Ufficialmente, la motivazione erano i bassi ascolti, anche se oltre 100mila telespettatori in una fascia oraria debole per antonomasia non sono poi così pochi.

Si sono susseguite poi altre voci, dai conflitti di interesse con Sky che ha tutta la serie a catalogo da tempo a disamore dei fan per il nuovo montaggio della sigla, ma ora dalla pagina Facebook di Yamato video arriva una notizia diversa: Lady Oscar è stato sospeso perché ritenuto troppo scabroso per la fascia oraria in cui era stato collocato. Il cambio di regia che subentra a metà serie, con i toni da racconto alla Dumas di Tagao Nagahama sostituiti dal dramma incombente scelto da Osamu Dezaki, rendono la serie effettivamente più adulta, ma il punto è che non ci troviamo di fronte ad una novità assoluta.

Se interrompere una serie anime in prima visione per toni di colpo adulti sarebbe stata una scelta comunque discutibile, con Lady Oscar parliamo di una storia nota e più volte trasmessa, anzi del cartone animato giapponese forse più replicato e tra l’altro non è la prima volta che passa di mattina. Cosa hanno di colpo di scabroso il processo a Jeanne de la Motte, Oscar che si veste da donna spinta dalla cotta che ha per Fersen, la perdita dell’occhio di André e il suo perdono del Cavaliere nero, la dichiarazione d’amore disperata di André ad Oscar, il confronto della protagonista con la povertà della Francia, l’incontro con Alain, Oscar che abbraccia gli ideali rivoluzionari, il suo amore scoperto per André e il suo sacrificio insieme all’uomo a cui ormai è legata? Sono tutte cose che più generazioni di bambini e ragazzi hanno visto, commuovendosi e appassionandosi, ora non si può più fare? Il politicamente corretto imperante impedisce di provare sentimenti, piangere, ridere, commuoversi, appassionarsi?

Del resto, nei mesi abbiamo sentito Biancaneve e i sette nani di Walt Disney accusato di sessismo perché il principe dà alla protagonista un bacio non consensuale essendo addormentata e Il silenzio degli innocenti bollato come transofobico perché il serial killer si traveste da donna, per cui c’è poco ormai da stupirsi. I fan ringraziano le piattaforme on line e attendono tempi migliori per un’eroina che fa parte ormai dell’immaginario collettivo.

Elena Romanello

Elena Romanello

Torinese, nerd e otaku dai tempi di Goldrake, gattofila, cura vari blog in tema ed è autrice di saggi su cartoni animati, telefilm e generi.

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