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Le sale giochi in Giappone: tramonta un’era?

Le sale giochi, icone della cultura pop giapponese e fonte di ispirazione per tanti videogiochi, stanno vivendo un periodo di crisi nel Paese del Sol Levante. Un nuovo rapporto di Teikoku Databank, società di analisi finanziaria, rivela un dato allarmante: nell’ultimo anno fiscale, si sono registrati 18 fallimenti di “centri giochi”, il numero più alto degli ultimi cinque anni e il secondo aumento consecutivo.

Un calo drastico:

  • -30% rispetto al periodo pre-pandemia (2020) è il numero di sale giochi in Giappone.
  • 4.022 sale giochi in tutto il Giappone nel 2019, contro le 26.573 del 1986.
  • Sega, marchio storico delle sale giochi, ha chiuso i battenti a Tokyo nel 2022.

Le cause del declino:

  • Aumento dei costi operativi: tasse, commissioni di cambio moneta e tariffe elettriche in salita.
  • Popolarità dei giochi con le gru: un fenomeno che ha reso difficile per le sale giochi tradizionali mantenere l’attrattiva dei clienti.
  • Bassi margini di profitto: solo 6 yen (circa 0,03€) di profitto operativo per ogni 100 yen (circa 0,61€) di vendite.

Un futuro incerto:

Il declino delle sale giochi in Giappone sembra inarrestabile. La pandemia ha accelerato questo processo, ma le cause sono radicate in un sistema di business non più sostenibile. Cosa riserverà il futuro a queste icone della cultura pop nipponica? Solo il tempo lo dirà.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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