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In Compagnia dei Lupi

Tanto per riprendere l’argomento dei film tratti da opere letterarie, vi è un film che riuscii a vedere solo un paio di volte, ma che mi sta molto a cuore, uno perché tratta un argomento horror non molto ben sfruttato, quello dei Licantropi, creature che da umane diventano enormi Lupi Mannari (anche se mi chiamo Lupani purtroppo non sono uno di loro ahimè), sia fisicamente che metaforicamente; il secondo motivo è perché io lo considero tra i primi film a essere considerato più che un horror un film Gotico. Il film si intitola “in Compagnia dei Lupi” (The Company of Wolves), film del 1984 a episodi, ispirato ad alcune storie presenti all’interno di una raccolta di storie intitolata “La Camera di Sangue” di Angela Carter. Per rendere più similare la storia cinematografica ai racconti, lo stesso regista Neil Jordan chiese la collaborazione alla stesura della sceneggiatura alla stessa Carter, l’autrice dei racconti utilizzati, che accettò con un po’ di timore in quanto era la sua prima esperienza nel mondo del cinema.

Siamo in Inghilterra in epoca contemporanea (ovviamente il periodo degli anni 80, epoca di uscita del film), in una grande villa ai confini della brughiera, vive Rosaleen una ragazzina adolescente figlia unica di una ricca famiglia, dove trascorre i giorni felice e allegra. Una notte Rosaleen si addormentò e iniziò a fare sogni strani e bizzarri. All’interno del sogno, Rosaleen, si ritrova in una sorta di mondo a metà tra il  fiabesco e il medievale, dove ella vive in un paese coi i genitori e una sorella, vicino a un bosco infestato da feroci lupi i quali attaccano spesso il villaggio, uccidendo bestiame e persone. Una notte, la sorella di Rosaleen, nonostante i divieti dei genitori, si avventura nel bosco e viene aggredita e uccisa dai lupi; dopo il funerale della sorella, Rosaleen anche su consiglio della madre, trascorre la notte a casa della nonna. Qui a casa dell’anziana parente, Rosaleen ascolta attentamente le raccomandazioni che le confida per rimanere al sicuro dai lupi e, mentre le confeziona una mantella rossa, le racconta una storia. Qui ci troviamo in un sogno all’interno di una altro sogno, e il racconto della nonna narra le vicende di un ragazzo dal buon cuore, che, giunto nei pressi di un villaggio, dopo essersi ambientato si innamora ricambiato di una ragazza del posto, alla fine i due si sposano; però la prima notte di nozze, egli viene attratto da una specie di richiamo e scompare nella foresta. A nulla servono le ricerche e vedendo le tracce di lupo nel bosco, la moglie e il resto degli abitanti temono ormai il peggio. Dopo alcuni anni la donna rassegnata si risposa e vive una vita felice avendo anche avuto tre bambini; ma una notte il suo primo marito creduto morto ricompare davanti alla porta di casa, ma egli non è più l’uomo di un tempo: da uomo gentile egli si è trasformato in un essere rabbioso e sgarbato. Appena l’uomo scopre che ella si è risposata, vedendolo come un tradimento, si trasforma in un mostruoso lupo mannaro e si avventa sulla donna e i suoi figli, per fortuna però arriva il nuovo marito della donna che abbatte la bestia. Il mostro morente riprende oltre le sembianze umane anche i tratti gentili che aveva il giorno delle nozze, e qui la donna viene colta da tristezza e angoscia. È mattina e Rosaleen dopo aver passato la notte dalla nonna, ritorna a casa seguendo il sentiero. Arrivata in paese, incontra un ragazzo, il figlio di un vicino, che comincia a farle la corte chiaramente attratto da lei e le chiede se può uscire con lui per una passeggiate nel bosco la domenica dopo la messa, Rosaleen accetta di buon grado. Arriva la domenica e prima di andare a messa la ragazza incontra la nonna, che continua a farle raccomandazioni sui lupi, specie quelli che celano il loro vero aspetto e le racconta un altra storia. Un giovane sta tranquillamente passeggiando nel bosco, quando gli si para di fronte il Diavolo in persona, che gli dona un unguento portentoso, ma con il consiglio di usarlo molto saggiamente. Appena il Diavolo se ne va, il giovane si cosparge completamente con l’unguento e in breve e contro la sua volontà, si trasforma in un orribile creatura. Appena finito il racconto la nonna regala la mantella rossa a Rosaleen, che la indossa subito. Appena finita la messa, Rosaleen e il ragazzo innamorato di lei, fanno la tanto promessa passeggiata nel bosco, qui la ragazza cede alla corte del ragazzo, che la bacia, ma in preda alla vergogna lei scappa via allontanandosi dal sentiero, il ragazzo, mentre cerca Rosaleen, trova delle tracce di lupo e una mucca uccisa, subito va a dare l’allarme al villaggio, qui viene picchiato dal padre di Rosaleen in quanto lo accusa di aver abbandonato sua figlia in balia del lupo, ma ella torna nel villaggio sana e salva; la sera gli uomini del villaggio compreso il padre della ragazza, si preparano e vanno a caccia del lupo perché non faccia altri danni. La madre per tranquillizzare Rosaleen, le racconta una storia di lupi mannari. La protagonista del racconto della madre di Rosaleen, è una giovane donna che venne sedotta e dopo essere rimasta incinta,  abbandonata dal suo seduttore, un giovane nobile della zona, appena saputo che egli si stava sposando con un donna nobile come lui, si reca al matrimonio per cercare vendetta, qui rivela di essere una strega e trasforma lo sposo, la sposa e tutti i nobili invitati in lupi. Coi suoi poteri la giovane strega ne fa suoi schiavi e ordina loro ogni notte di ululare per far addormentare il suo bambino. Finito il racconto, sopraggiunge il padre di Rosaleen che appare euforico. Vedendo gli sguardi di moglie e figlia, racconta che dopo aver seguito le tracce, hanno trovato il lupo e dopo averlo braccato lo hanno abbattuto coi loro fucili, e per festeggiare ogni uomo si è preso un pezzo della bestia, quello preso dal padre della ragazza era la zampa avvolta in un fagotto posato sul tavolo, egli fa vedere il suo “trofeo”, ma pian piano vedono che la zampa di lupo si trasforma in una mano umana. Sconvolti da ciò per liberarsi di un malocchio i tre gettano la mano nel fuoco del camino. Arriva finalmente l’inverno e Rosaleen va come sempre a trovare la nonna seguendo il sentiero come si è sempre raccomandata la parente, qui incontra un cacciatore, che coi suoi modi gentili e il suo fascino comincia a farle delle avances per sedurla; dopo poco, il cacciatore fa una scommessa con la ragazza: ossia che lui grazie all’aiuto delle stelle e grazie alla sua bussola riuscirà ad arrivare alla casa della nonna prima di lei, Rosaleen accetta la scommessa, chi vince avrà un pegno, la ragazza la bussola e il cacciatore un bacio. I due si separano, e in breve tempo il cacciatore arriva prima della ragazza alla casa della nonna, qui la vecchia scopre la vera natura del nuovo venuto e dopo una breve colluttazione, il cacciatore uccide la nonna di Rosaleen. Dopo poco sopraggiunge anche la ragazza, qui il cacciatore imita la nonna per prenderla in giro, dicendole che la nonna tornerà presto, però Rosaleen non ci crede e scopre la sua vera natura ma lui le ricorda che lei ha perso la scommessa e che gli deve un bacio. Come attratta da qualcosa di magico lo bacia, subito dopo lui le rivela che le sue intenzioni sono di divorarla come è nella sua natura, e per difendersi lei gli spara col suo fucile. Ferito gravemente il cacciatore si trasforma davanti alla ragazza in lupo e Rosaleen affascinata dalla sua forma animale e pentita di averlo ferito si avvicina a lui e inizia a consolalo e accarezzarlo, raccontandogli una storia. Dalle porte dell’Inferno, una femmina di lupo mannaro, giunge sulla Terra e si avvicina a un villaggio di notte, nonostante ella non abbia cattive intenzioni, gli abitanti del villaggio la scacciano e uno di essi le spara col suo fucile ferendola. Ferita e spaventata ella si palesa nella sua forma umana e viene scoperta da un vecchio prete, che dopo un primo momento di indecisione si impietosisce, le cura la ferita e la nutre, in quanto per l’uomo ognuno è una creatura bisognosa di aiuto prima o poi. Guarita dalla ferita, la creatura ritorna da dove è venuta calandosi nel pozzo del villaggio. Si fa mattina e i genitori di Rosaleen non vedendola tornare dalla nonna, chiamano a raccolta il villaggio perché li aiutino nelle ricerche temendo il peggio. Appena giunti davanti alla casa della nonna vedono una giovane lupa, temendo che la figlia sia stata uccisa da quell’animale, il padre di Rosaleen prende la mira col suo fucile, però il colpo viene deviato dalla moglie, che riconoscendo negli occhi della lupa quelli di sua figlia, capisce che ella ha scelto di diventare un licantropo e le grida di fuggire per non essere uccisa. Alla fine la ragazza insieme al cacciatore raggiungono così il resto del branco e fuggono attraverso il bosco raggiungendo la casa della Rosaleen “Reale”, che presa dallo spavento si sveglia di colpo, dopo poco dalla finestra irrompe un lupo e Rosaleen urla terrorizzata mentre l’animale si avventa su di lei.

Tra gli interpreti vi è anche Terence Stamp nonostante non sia stato accreditato, nella parte del Diavolo che si presenta davanti al protagonista del racconto della nonna a bordo di una anacronistica Rolls-Royce.

Un film che ha avuto un discreto successo sia di pubblico che di critica, nonostante fosse a basso budget, alla fine esso non è proprio da considerarsi un film horror, ma anzi vista la sua struttura a “cornice” o a “scatole cinesi”, nel quale all’interno della vicenda principale si svolgono vari racconti accavallati, ma con un unico filo conduttore, esso è da considerarsi una specie di allegoria, che segna il passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta utilizzando i lupi mannari come una sorta di metafora, che rappresentano il cambiamento che avviene in tutti in quel periodo di età nel quale molto spesso ci si trova in confusione nei confronti dei primi rapporti “amorosi”. Per quanto mi riguarda, io lo considero un bel film dall’ambientazione Gotico-Fiabesca, e che avrebbe meritato molti più passaggi televisivi, in quanto è come se fosse una specie di rivincita verso i lupi mannari da sempre creduti creature infernali, ma che alla fine, anche loro come tutte le creature viventi, hanno diritto al loro posto nel mondo.

Marco Giovanni Lupani

Marco Giovanni Lupani

grande appassionato di cinema di fantascienza, fantasy, horror e Trash. Interessato anche ai fumetti di ogni genere dai comics ai manga a quelli d'autore. Cosplayer della vecchia guardia dagli anni 90
intrigato da ogni cosa che possa stimolare la sua curiosità

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