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Il bambino di polvere, fantasy in salsa francese

La Francia è un Paese geograficamente molto vicino all’Italia, e la cultura nerd e del fantastico ha un grosso peso anche lì, ma qui si conosce poco di quello che esce, rimanendo felicemente impressionati quando si va in vacanza oltralpe, anche solo dal gran numero di riviste e pubblicazioni in tema che affollano le rivendite librarie e di giornali.

In Francia ci sono molti autori e autrici fantasy e di fantascienza, poco tradotti stranamente nel nostro Paese, e per questo motivo è molto interessante notare che Oscar Fantastica propone Il bambino di polvere di Patrick K. Dewney, inglese di nascita ma francese per vita fin da bambino, tanto da scrivere i suoi libri nella lingua di Molière. Il libro è il primo di una nuova saga, il ciclo di Syffo, e si distingue per originalità e realismo, è insomma il libro fantasy da consigliare innanzitutto a chi accusa il genere di essere pura evasione senza legami con la realtà, perché qui i toni sono molto diversi, con pochissimi elementi fantastici e una realtà alternativa capace di calare in un mondo diverso e senza speranza, almeno all’apparenza.

Il libro racconta infatti la storia di quattro orfanelli, Syffo, Merlo, Cardù e Brindilla, cresciuti nel paese di Corna-Brune dalla vedova Tarron, che li usa per mandare avanti il suo podere. I bambini vivono una vita in fondo però libera, senza interessarsi del mondo là fuori, il Regno Unificato, dove è morto il re e dove presto ci saranno dei cambiamenti che sconvolgeranno le loro vite, fatte di lavoro nei campi, scorribande, ciotole di minestra, giochi, in quello che sembra un eterno presente che non cambia mai.
Presto gli echi di un mondo che sta per sprofondare in una guerra civile arrivano fin da loro e un giorno Syffo viene sorpreso a rubare una frittella al mercato e deve lavorare per Hesse, temuto soldato dell’Alto-Brune, regione di quel mondo simile all’Europa della Guerra dei Cent’Anni. Da lì, inizia la sua ascesa, come servitore prima, poi come spia, apprendista chirurgo sui campi di battaglia, conoscendo il carcere, l’accusa di stregoneria e di omicidio, e scegliendo poi di diventare un guerriero, allontanandosi per sempre dal luogo dove è cresciuto e dai suoi amici.

Tutto questo succede nel primo capitolo di un’epopea che continua, illustrata con schizzi molto efficaci da Fanny Etienne-Artur, una storia fantasy realistica, dove si troveranno a loro agio i fan di autori come Martin, in eterna ormai attesa dei prossimi capitoli, e di Goodkind, ma che piacerà anche a chi ama altri generi, con echi di classici come Dumas e Hugo.

Il bambino di polvere porta in un mondo spietato e intrigante, parlando non di principi e cavalieri, ma di un eroe suo malgrado per caso, appartenente a quei poveri a cui raramente, nella realtà e nella fantasia, si è guardato. Tutto quindi interessante, in attesa dei nuovi capitoli della saga e di leggere altre voci francesi attive nel mondo del fantastico.

Elena Romanello

Elena Romanello

Torinese, nerd e otaku dai tempi di Goldrake, gattofila, cura vari blog in tema ed è autrice di saggi su cartoni animati, telefilm e generi.

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