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Dimensional Mercenary

Spunto davvero molto interessante questo che viene proposto dal manga coreano Dimensional Mercenary, un’idea davvero molto semplice: la ricerca del lavoro in questo pazzo mondo in cui i giovani non riescono ad emergere. M’immagino la disperazione di un ragazzo, oberato dai debiti di famiglia, che non riesce a trovare lavoro e che alla fine accetta la prima proposta folle che trova su internet. Il nostro protagonista, il trentenne Chul Ho Kang s’imbatte proprio in questa situazione, vendendo la propria anima per denaro, si ritrova catapultato in un assedio nel periodo delle Crociate.

Sopravvivere diviene la prima necessità per Chul Ho Kang, non avendo mai brandito una spada o ucciso un uomo. Il problema è che sopravvivere non basta, l’avatar in cui è entrato non è virtuale bensì reale, ed ha pagato per avere un successo assoluto durante quest’assedio. L’avatar, nella sua vita normale, non è riuscito a conquistare fama fortuna e gloria come avrebbe dovuto, quindi chiede l’intervento dell’oscura società che gestisce i Mercenari Dimensionali per ottenere il massimo successo possibile. Riuscirà il nostro Chul Ho Kang a fare bottino pieno e soddisfare i propri clienti?

Ovviamente il nostro protagonista è solo alle prime armi, e il guadagno per le imprese che affronta è ancora moderato, purtroppo i suoi debiti sono consistenti e questo porterà Chul Ho Kang ad accettare tutte le possibili missioni a cui può accedere, anche quelle che nessun’altro vuole. Così saltiamo dalle Crociate all’Inghilterra dei cavalieri feudali, quel periodo in cui la magia ancora esisteva e i mostri non erano del tutto scomparsi dalle credenze degli uomini. Insomma l’opera apre a tantissimi possibili scenari, ambientati ovunque nel tempo e nello spazio. Questa sembra un’ottima soluzione per proporre storie sempre diverse e differenti.

Trovo lo stile grafico non particolarmente efficace, sembra che gli artisti alle prese con la produzione delle tavole, Jae-Hwan Kim e Balo, non abbiano ancora l’esperienza necessaria a fornire un lavoro di buon livello; ma come sempre accade per le produzioni di manga e fumetti il tempo tende a migliorare le cose. L’autore, Keum Ho, colui che ha ideato la storia e le trame di Dimensional Mercenary, ha invece una grande fantasia, sfrutta dei problemi reali su cui poi costruire una storia interessante. Il suo lavoro è notevole, perché riesce a farci passare dal presente alle storie dimensionali con una facilità disarmante. Le trame che si alimentano nel presente profumano di vita vera, di veri problemi che possono capitare a tutti noi, mentre le storie dimensionali ci tuffano in un mondo ormai lontano. Vi è sempre un lavoro notevole alle spalle, perché non è così facile risolvere i conflitti o portare a termine una trama con il massimo del risultato.

Tratto e continua a leggere su:

Dimensional Mercenary: la recensione

Scritto da MarcoF

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