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Diabolik – Colpi e indagini: intervista esclusiva con Luca Maragno

Dal lontano 1° novembre del 1962 ad oggi un carismatico personaggio ha tenuto compagnia ad intere generazioni: Diabolik, ladro gentiluomo i cui penetranti occhi di ghiaccio hanno popolato le fantasie di moltissimi fan, accompagnato nelle sue avventure da Eva Kant. Diabolik oltre ad essere uno dei fumetti più venduti in Italia è personaggio conosciuto in tutto il mondo per merito delle varie pubblicazioni, del film cult del 1968, di documentari, della serie animata di Fox, videogiochi e del nuovo film dedicato al personaggio, diretto dai Manetti Bros, con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea.

Grazie alla fervida fantasia di Luca Maragno è diventato protagonista anche di un fantastico gioco in scatola, “Diabolik – Colpi e indagini” che sta ottenendo molto successo e recensioni favorevoli.

Diabolik – Colpi e indagini è un gioco di tipo cooperativo, da 2 fino a 4 giocatori, in stile “guardie e ladri”; i giocatori possono vivere in prima persona i furti raccontati negli albi a fumetti calandosi nei panni dei criminali Diabolik ed Eva oppure dei poliziotti Ginko e Morrigan (un nuovo personaggio mai apparso nei fumetti). Lo scopo del gioco è differente in base al tipo di squadra: i criminali dovranno riuscire a portare a termine almeno due colpi sui tre disponibili nella partita. I detective invece, attraverso le indagini ed inseguendo i criminali, dovranno portare al massimo il Livello di Pericolo. Diabolik ed Eva si muovono per le strade dello stato di Clerville nell’Ombra, spostandosi su una mappa che avrà la particolarità di essere nascosta agli avversari da una apposita plancia, seguendo gli indizi i detective – che si muoveranno su una mappa visibile a tutti – dovranno riuscire a scoprire i movimenti degli avversari. Il gioco prevede l’introduzione di personaggi secondari che cambiano in base alla tipologia di colpo che la coppia di criminali dovrà portare a termine, inoltre i detective saranno affiancati da due agenti ciascuno.

Ogni squadra ha un mazzo di carte proprio oltre che meravigliosi gadget, dal Penthotal agli iconici pugnali di Diabolik, le maschere, la Jaguar, i Rifugi; dall’altra parte i Detective avranno a disposizione l’aiuto della scientifica, Agenti di rinforzo, Guardia costiera ed elicotteri. Oltre al regolamento classico, ne è stato realizzato uno di 1 sola pagina intitolato Fuga da Clerville, che permette di prendere dimestichezza con il gioco in maniera semplice e veloce prima di cimentarsi con una partita più impegnativa.

Il contenuto della scatola è composto da:

  • 48 carte Polizia,
  • 48 carte Crimine,
  • 40 carte Luogo,
  • 18 carte Ferita,
  • 1 Dado speciale,
  • 15 pedine,
  • 4 schede dei personaggi,
  • 1 tabellone di gioco,
  • 1 schermo,
  • 7 schede Colpi e Indagini,
  • 2 fustelle,
  • 1 Regolamento.

Luca Maragno – giornalista e personaggio poliedrico – ha un curriculum di tutto rispetto (https://lucamaragno.wordpress.com/about/) ricco di esperienze diverse e multisettoriali, è un nome già conosciuto nel mondo ludico per aver fondato nel 2018 Dam Things!, una società che sviluppa board game che ha pubblicato nel 2019 “Ride – Gioca o Muori”, sempre con l’editore Pendragon Game Studio, lo stesso di Diabolik – Colpi e Indagini.

Ho avuto la possibilità di rivolgergli alcune domande:

D: Dal tuo curriculum si nota che ti sei occupato di molti argomenti che avevano un denominatore comune: la presenza di uno schermo, videogiochi, cinema, elettronica in generale. Come sei approdato al mondo del gioco in scatola?

R: È sempre stata una mia passione e fin da piccolo ne ho sempre inventati a partire, come tanti della mia generazione, con la creazione di nuove avventure per Hero Quest, uno dei più noti giochi da tavolo degli anni ’90. Nel 2017 ho notato che c’era un grande ritorno di questo hobby, sia dal punto di vista di business, con mercati in crescita a doppia cifra in tutto il mondo, sia in termini di design, con una grande qualità in termini di materiale e nuove idee. Mi piaceva questo ritorno al gioco fisico e l’idea di un intrattenimento che non passasse da uno schermo. Credo sia un momento storico in cui gli schermi hanno preso un po’ troppo il sopravvento nella quotidianità tra lavoro e tempo libero. Le occasioni di interagire dal vivo invece sono importantissime, soprattutto per i bambini e i ragazzi (ne ho due, 8 e 12 anni): il gioco da tavolo insegna il rispetto del turno, la cooperazione, il confronto, ecc. Anche da un punto di vista professionale è un mondo meraviglioso. Si usa sempre il computer per un sacco di cose, ma si passa anche molto tempo con colla e forbici in mano per realizzare i prototipi, nonché parecchio insieme ad amici e colleghi per fare i test.

D: Le tue esperienze di produzione precedenti benché relative a prodotti ben differenti ti hanno agevolato?

R: Realizzare un prodotto, che si tratti di una app, di un serial o di una rivista, richiede sempre un coordinamento tra un gruppo di persone per arrivare a un obiettivo comune. Su questo aspetto senz’altro la mia esperienza ha aiutato, ma per il resto si è trattato di imparare da zero una nuova professione e ancora sto imparando. Un conto è inventare giochi in modo amatoriale e completamente un altro, come in tutti i settori, farlo in modo professionale.

D: Perché proprio Diabolik? È un personaggio al quale eri particolarmente legato oppure si prestava particolarmente al tipo di gioco che avevi in mente?

R: Il genere dei giochi a movimento nascosto mi è sempre piaciuto. Dal semplice Scotland Yard a Furia di Dracula, si sono sempre rivelati delle esperienze divertenti. Allo stesso tempo ho sempre pensato che si potesse sfruttare il meccanismo del movimento nascosto per creare qualcosa di ancora inedito a livello di gameplay. Da grande appassionato di cinema e del genere crime ho esplorato la possibilità di ricreare in un gioco tutte le dinamiche di un grande film poliziesco. Sono anche un grande appassionato di fumetti e penso sia stato piuttosto naturale nel mio processo creativo associare il gameplay che stavo ideando a Diabolik. Lo collezionavo fin da piccolo quando nelle estati sul mar Adriatico costringevo mia madre a girare le bancarelle per trovare i numeri vecchi!

D: Qual è stata la parte più divertente e quale la più esasperante prima di vedere il tuo gioco realizzato?

R: La parte per me più esasperante è quella relativa a trovare degli accordi per fare partire i progetti. Da quando ho realizzato il primo prototipo (che già significa spenderci mesi di lavoro) a quando ho trovato un accordo con Astorina, la casa editrice di Diabolik, è passato un anno. Per trovare poi un accordo con l’editore del gioco, Pendragon Game Studio, ne è passato un altro. E solo allora è partito lo sviluppo del gioco vero e proprio. Sono processi lunghi e per me estenuanti, vorrei fare “tutto e subito”. D’altra parte mi metto nei panni dei miei interlocutori, che si vedono un mezzo matto che non ha mai pubblicato un gioco e con un mappa di Clerville disegnata a mano e capisco che non sia facile dare subito fiducia. Quindi, anzi, col senno di poi direi che posso solo ringraziare sia Astorina sia Pendragon per avermi dato credito. La parte più divertente è tutto il processo creativo, quindi la mia quotidianità. Soprattutto grazie al mio socio in Dam Things!, Mathias Mazzetti, con cui ho trovato un’ottima intesa professionale e una grande amicizia. È innegabile che lavorare sui giochi sia piuttosto divertente.

D: Avrai sicuramente altro materiale in cantiere, vuoi/puoi darci qualche anticipazione?

R: Usciremo con un altro titolo in autunno, sempre edito da Pendragon Game Studio. Stiamo sviluppando un altro paio di idee e uno dei nostri progetti più ambiziosi è Heroes & Soldiers, un gioco strategico che crediamo possa essere una sorta di Risk 2.0. Credo che il game design dei giochi da tavolo in questo momento storico abbia l’occasione di conquistare un nuovo pubblico, ma solo a patto che riesca a “prenderli per mano”. Quindi giochi più accessibili, ma non per forza “semplici”. Uno degli elementi più apprezzati di Diabolik – Colpi e Indagini è stato il “gioco nel gioco”, Fuga da Clerville, un mini regolamento per giocare in 5’. Questa è una direzione che continueremo a battere anche nelle prossime pubblicazioni.

Ringrazio con tutto il cuore la disponibilità di Luca!! Teniamolo d’occhio perché sicuramente ci regalerà nuove ed interessanti esperienze di gioco ed in attesa di vedere realizzati i nuovi progetti non ci resta che giocare, giocare e giocare. Che poi chi non ha mai voluto mettersi nei panni di un vero criminale come Diabolik o di un super ispettore come Ginko?

Ultima chicca per voi, il trailer del gioco, con la voce di Giorgia Vecchini alias Giorgia Cosplay (!!)

Giovanna Mariani

Giovanna Mariani

Mi chiamo Giovanna, sono sposata ed ho procreato due strani individui, Matteo e Giulia. Ho moltissimi interessi che – fortunatamente per loro!! - condivido con i miei figli, animazione, cinema, manga, fumetti, serie tv, giochi in scatola e games; queste passioni ci hanno portato ad incontrare il magico mondo del cosplay, che unito alla passione per l’epica saga di Star Wars mi ha fatto ritrovare in casa due copie formato ridotto di Anakin Skywarker e Rey.
Vedremo quanto durerà questa condivisione di interessi, mia figlia una volta mi ha spiegato che ci sono più tipi di madri: le "oppressivo-perfettine, le "fai quello che vuoi basta che non mi rompi le scatole", le "normo-mamme" poi ci sono io. Chissà cosa voleva dire? Forse che non rientro in nessuna di queste fattispecie...

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