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Cinema e fumetto: scambi e scontri.

Cinema e fumetto sono due media senza dubbio di grande fascino, fortemente amati da quel vastissimo pubblico che con gli anni sono riusciti a creare. Inoltre, e non meno importante, condividono quello che potrebbe sembrare un destino comune: nascono, entrambi, come forme polari di intrattenimento, per poi, con il tempo, nobilitarsi. La nascita ufficiale del cinema, corrispondente alla prima proiezione che i fratelli Lumiere. Effettuano a Parigi nel 1895, precede di solamente qualche settimana la comparsa del primo fumetto.

Nel  1896 compare infatti per la prima volta, sul supplemento domenicale di un quotidiano di New York, “The New York world”, il personaggio di Yellow Kid creato da Outcault, un piccolo bambino con la camicia gialla e la testa rasata, che assisteva, senza parteciparvi, alle scene movimentate nelle strade dei quartieri multietnici della città. Due universi nati quasi contemporaneamente, fortemente radicati nella cultura popolare e nel mito. Entrambi esordi per così dire sperimentali, connessi strettamente alla loro particolare capacità di fascinazione, impianti entrambi specificatamente visivi, capaci di impressionare, e proprio per questo di facile ingresso in quel pubblico di massa che si andava creando e che decretò il loro successo. Non è un caso dunque che fin da allora tra i due media si siano sviluppati sempre più intensi rapporti di scambio.
 
Trasposizione di comics su pellicola da una parte e forti influenze cinematografiche sul fumetto dall’altra. Senza contare il fatto che i più capaci storyborder devono avere innanzitutto solide basi registiche, un’ approccio ed uno sguardo per  così dire, cinematografico. Il prodotto più maturo del loro incontro è senza dubbio il cartone animato ( il primo lungometraggio totalmente animato della storia del cinema è stato Biancaneve realizzato da Walt Disney), durante il tempo riuscito a muoversi in più direzioni, sia verso quel pubblico che commercialmente li sostiene, quello dell’infanzia, ma anche in maniera più sperimentale e apprezzata per il suo valore artistico. Molti anche i prodotti ibridi, due titoli su tutti “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” prima (un film in cui cinema e fumetto sono riusciti a rilanciarsi a vicenda: il fumetto ha rivoluzionato la tecnica cinematografica e il cinema ha ridato fiato al genere dell’animazione che in quel momento sembrava barcollare) e “Sin City” (vero e proprio omaggio alla tecnica digitale) poi,  ma anche e soprattutto i videoclip contemporanei: uno su due contiene ormai un prodotto di animazione.
Molte le affinità, gli incontri, i contributi in entrambe le direzioni, non c’è dubbio, ma anche differenze sostanziali: non soltanto esiste la corrente di chi sostiene che è  molto difficile provare lo stesso affetto per un personaggio che, rimanipolato cinematograficamente, diventa trasformato nella sua sostanza, ma come fa notare infatti Will Eisner “nella nostra cultura il cinema e il fumetto sono i mezzi principali per la trasmissione di storie attraverso le immagini, ma il loro rapporto con il lettore è completamente diverso. Il cinema è un mezzo a cui si assiste mentre il fumetto chiede ai suoi lettori partecipazione. Nel corso di un film il “lettore” è confinato in un ambiente fortemente vincolato a trasmettergli un’esperienza virtuale, mentre nel fumetto il lettore è libero di leggere al ritmo che preferisce. Inoltre gli viene chiesto una sorta di contributo intellettuale”. Scambi e scontri dunque, nonostante negli anni l’uno abbia contribuito riversandosi nell’immaginario dell’altro, e viceversa.
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