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Biancaneve e la magica rappresentazione Disney torna in 4k

Biancaneve e i sette nani, tratto dall’omonimo libro dei fratelli Grimm, ha segnato una svolta nella storia del cinema. Questo primo lungometraggio d’animazione Disney, uscito nel 1937, ha influito su generazioni intere e ha definito un intero genere cinematografico. L’adattamento della fiaba dei fratelli Grimm ha ricevuto l’Oscar onorario alla Walt Disney nel 1938 dalla Academy Motion Pictures Arts and Sciences ed è ancora considerato un punto di riferimento di Hollywood, rimanendo rilevante anche dopo decenni.

Mentre aspettiamo l’uscita del tanto atteso live-action di Biancaneve con Rachel Zegler nel ruolo principale, che continua a dividere opinioni e a suscitare critiche, possiamo distrarci con una nuova versione restaurata in 4K del grande classico, disponibile in streaming su Disney+ dal 16 ottobre.

Il Film del 1937

Il film originale, realizzato con la tecnologia Technicolor e distribuito dalla RKO Radio Pictures, ha stabilito nuove tecniche di animazione e ha influenzato le fiabe di successo future. La caratterizzazione dei personaggi e le tecniche utilizzate in questo lungometraggio hanno fornito una base su cui sono state costruite molte delle fiabe disneyane di grande successo.

La trama del film ruota attorno a una bellissima principessa quattordicenne, Biancaneve, costretta dalla sua perfida matrigna, la Regina-Strega, a svolgere umili mansioni domestiche. Nella scena iniziale del film, Biancaneve incontra il suo Principe Azzurro vicino a un pozzo e lui si innamora di lei all’istante. Tuttavia, Biancaneve scappa perché sa di non poter realizzare i suoi sogni e desideri in quel momento. Il loro ricongiungimento avviene solo alla fine del film.

Nel frattempo, la Regina consulta il suo Specchio Magico per sapere chi è la più bella del regno e viene a sapere che non è più lei, ma è diventata la giovane e innocente Biancaneve. Furiosa per l’invidia, la Regina ordina a un cacciatore di ucciderla e di portarle il cuore come prova della sua morte. Tuttavia, il cacciatore viene commosso e non riesce ad ucciderla, quindi la lascia scappare nella foresta. Biancaneve trova rifugio in una casetta abitata da sette nani, che la accolgono dopo il suo gesto gentile di ripulire e ordinare la loro casa.

La Regina scopre che la sua rivale è ancora viva e decide di ucciderla personalmente, presentandosi a Biancaneve travestita da vecchia. Biancaneve accetta la mela avvelenata donata dalla strega in modo innocente e cade in un sonno profondo, facendo credere a tutti che sia morta. La strega muore mentre cerca di scappare dai nani inferociti e sembra non esserci speranza per Biancaneve. Viene posta in una bara di cristallo, ma viene salvata dal Principe Azzurro che, riconoscendola, la risveglia con un bacio.

Differenze con la fiaba

Una delle caratteristiche distintive dell’approccio Disney è la loro capacità di adattare e americanizzare le fiabe europee, rendendole più accessibili e adatte al pubblico moderno, evitando la censura. Questo è evidente in Biancaneve, che presenta differenze significative rispetto alla fiaba originale per renderla più adatta alle preferenze del pubblico. Assistiamo prima di tutto ad un “alleggerimento” di alcuni contenuti evidentemente quasi macabri e di conseguenza poco diretti a spettatori su cui si desiderava fare presa più tramite le immagini ,la magia dei colori e le musiche, che dal contenuto stesso.

Nella versione originale per esempio,la figura della Strega-Regina una volta ricevuto il cuore di Biancaneve, a seguito dell’aver commissionato la sua uccisione ad opera del cacciatore, si nutre di esso.Passaggio non certo riportato nel film. Inoltre ,sempre la Strega-Regina, riesce a consegnarle la mela avvelenata solo a seguito di due tentativi falliti fatti sotto mentite spoglie e la sua morte  avviene per mezzo di una tortura: al matrimonio di Biancaneve viene costretta a calzare scarpe di ferro roventi e a ballarci fino alla fine.

Nella versione Disney c’è una scena più soft in cui essa rimane schiacciata sotto un masso durante fuga dai nani.

La stessa figura della Strega-Regina appare diversa tanto che inizialmente incorse anche in alcune critiche poiché  essendo caratterizzata in maniera fortemente negativa (nel libro era una bellissima regina) tale da poter fare paura ad un bambino, ma comunque coerente con i principi Disney secondo i quali la distinzione fra i buoni e i cattivi, fra il male e il bene, doveva essere nettissima anche nelle immagini e soprattutto nei colori ( le scene in cui la Regina interagisce con il suo Specchio Magico sono rese con colori scuri e spaventosi in atmosfere inquietanti che non lasciano dubbi alla comprensione del suo personaggio).

Un’altra grande caratteristica introdotta nella versione Disney è l’inserimento dei cosiddetti co-protagonisti  , cioè personaggi che nella versione riadattata vengono dotati di grande di grande personalità  ricoprendo un ruolo quasi decisivo nella storia, inoltre costituiscono l’occasione per creare gang ed aggiungere passaggi esilaranti,  che risultano tanto utili al conseguimento dell’obiettivo piacevolezza del film.

Nel caso di Biancaneve c’è la forte caratterizzazione delle figure dei nani i quali diventano molto più importanti e significativi e vengono realizzati a seguito di uno studio ragionato.

I loro nomi vengono scelti in gruppo di circa 50 possibilità e modellati sulla base delle caratteristiche che i personaggi avrebbero assunto, quindi :

  • Dotto (Doc,dottore) affetto da divertenti problemi di pronuncia,
  • Brontolo (Grumpy, scorbutico) inizialmente infastidito dalla presenza di Biancaneve ma poi in realtà buonissimo,
  • Gongolo (Happy,contento) sempre felice e in vena di scherzi,
  • Mammolo (Bashful, cioè timido) diventa rosso di continuo,
  • Pisolo (Sleepy, sonnolento) sempre in vena di riposini,
  • Eolo (Sneezy, da sneeze starnuto)  dagli starnuti fragorosi
  • Infine Cucciolo (Dopey “addormentato” nel senso che non e’ troppo furbo)è il più giovane ma è calvo.Si decise di renderlo muto poiché non fu mai trovata una voce adatta a lui.

I nani sono molto presenti e decisivi nel ruolo di accogliere e difendere Biancaneve ; infine molto coinvolti anche nel suo triste destino.

Il Principe è anch’esso più presente in quanto compare sin dall’inizio ,innamorandosi perdutamente di Biancaneve e giurandole amore fin dalla prima scena. Inoltre viene considerato l’eroe  poiché con un bacio salvatore libera la sua amata dall’incantesimo generato dalla perfida strega. Questo finale ,molto romantico e dolce, non corrisponde affatto a quello tradizionale in cui la salvezza di lei avviene in modo fortunato ma “accidentale” in una circostanza diversa. Il Principe infatti, nota Biancaneve per la prima volta  mentre già giace apparentemente morta nella bara di cristallo vegliata dai nani. A questo punto ,catturato dalla sua bellezza, implora i nani di poterla portare nel suo castello per ammirarla in eterno  ed essi toccati dalla sua devozione accettano la richiesta. Nel mentre viene trasportata, uno dei servitori del Principe inciampa su una radice facendo ruzzolare la bara.Durante la caduta il torsolo avvelenato esce dalla bocca di lei riportandola in vita.

Il finale, come già menzionato, che vede la Regina-Strega  morire nelle torture, è comprensibilmente anch’esso poco in linea con l’idea di creare una favola che sia prima di tutto uno show e che dia 83 minuti di vero intrattenimento.

Musiche e Animazioni

A questo proposito è importante fare riferimento anche alla cura e al ruolo che la colonna sonora riveste poiché rende il film un musical animato accompagnando le diverse scene con musiche perfettamente in armonia con i sentimenti suscitati nei vari passaggi. Il film fu il primo ad avere un album con colonna sonora originale di cui solo otto delle venticinque canzoni realizzate vennero effettivamente utilizzate.Sempre per la colonna sonora ottenne anche una candidatura al premio Oscar.La cura delle immagini e dei colori  è importantissima e, secondo l’ottica Disney, essenziale per avere presa sul pubblico, che doveva venire eccitato e stimolato.Biancaneve e sette nani ottenne un incredibile successo di pubblico e di critica ,risultando nel 1938 il film con i maggiori incassi e  costituisce un punto di riferimento imprescindibile  poiché è un prezioso esempio d’analisi del modo in cui si sono modellate ed evolute le varie forme di lungometraggi d’animazione.Inizialmente fu fortemente criticato e la sua concreta realizzazione ebbe vita difficile in quanto tutta l’industria cinematografica di Hollywood lo definì “la follia di Disney”.Il costo complessivo fu di 1 milione e mezzo di dollari che per il 1937  era una cifra astronomica, inoltre impiegò tre anni di duro lavoro e, secondo le fonti ufficial,i furono impiegati 32 animatori,102 assistenti,167 intercalatori,20 scenografi,25 artisti dell’acquerello per dipingere gli sfondi,65 animatori per gli effetti e 158 pittori.Furono realizzate 2 milioni di illustrazioni usando 1500 tonalità di colori diversi.Il risultato ripagò ampliamente gli sforzi fatti.

L’eredità di Biancaneve

Biancaneve e i sette nani rimane  un’opera molto rappresentativa ,oltre che per il modello di qualità narrativa che costituisce ,anche come strumento d’analisi per cogliere la modalità  con cui egli ha inaugurato una tendenza che per anni ha influenzato l’industria del film fiaba.Tra i disegnatori di cartoni infatti, Disney fu  il primo a trasformare il film di fiaba in una vera istituzione per mezzo del cinema.Si potrebbe affermare  che egli fosse ossessionato da tale genere poiché in fondo gli ricordava la sua vita e le dure condizioni della sua infanzia ,dalle quali si era salvato per mezzo della creatività , elemento liberatorio e salvifico.

La scelta di Disney+ di proporre un nuovo restauro in 4K, nell’ambito del centenario della Walt Disney Company, ha rappresentato “un onore e una sfida”, ha dichiarato con orgoglio il regista Eric Goldberg (Pocahontas, Fantasia 2000), che insieme a Mike Giaimo (autore delle animazioni per Frozen) ha lavorato al restauro.

“Il nostro obiettivo era quello di rendere omaggio alla storia e far sì che il film fosse il più bello e fedele possibile nei colori originali”, hanno ammesso i due animatori, consapevoli del grande peso che incombeva su di loro nel perfezionare graficamente una pietra miliare del cinema. Il restauro è stato realizzato dal team di preservazione dei Walt Disney Studios, in stretta collaborazione con i Walt Disney Animation Studios, che erano già riusciti in un’impresa simile con l’immortale Cenerentola del 1950.

Dimenticando per un attimo le polemiche riguardanti le scelte della protagonista Rachel Zegler, siamo certi che milioni di bambini e adulti avranno l’opportunità di scoprire o riscoprire questo capolavoro generazionale, ammirandolo con gli occhi sognanti che solo Disney può suscitare.

Redazione

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