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Biancaneve e i sette nani

Biancaneve è l’innovazione nel mondo dell’animazione, da molti punti di vista, sia tecnici, con l’introduzione della multiplane camera sia di carattere artistico e comunicativo, come la ricerca minuziosissima di ogni particolare, sia esso musicale, grafico e psicologico.Buona parte del tempo richiesto per la creazione di Biancaneve è stato impegnato nella ricerca di personaggi dai caratteri estremamente definiti.
 
Il risultato ottenuto è in verità strabiliante, non ci vengono presentati personaggi con un certo carattere, ma caratteri incarnati! Ogni nano, Biancaneve, la Regina, il Principe, sono perfettamente chiari e trasparenti, la loro personalità è diretta, distillata e unica e l’essenza del loro animo è sempre manifesta, in ogni momento ed in ogni situazione.Questa trasparenza emerge anche nel linguaggio delle scene, i campi lunghi vengono usati solamente per introdurre od allontanare lo spettatore da una scena, aprendo o chiudendo le parti della storia come i capitoli di un libro.
 
I layouts si dimostrano innovativi, presentando personaggi ed ambienti attraverso diverse angolazioni, con lo scopo di coinvolgere lo spettatore nella storia, come nella visione della Regina nello specchio o l’immagine di Biancaneve riflessa nel pozzo, in cui lo spettatore sembra guardare fuori da dentro il pozzo.I layout possiedono un ruolo fondamentale nella storia. I fondali e l’ambiente nel quale si muovono i personaggi possiedono una loro identità, basti pensare agli alberi della foresta che si animano in creature da incubo durante la fuga di Biancaneve, alla cera delle candele che scende come lacrime accompagnando e partecipando al pianto e alla disperazione dei nani in seguito alla “morte” della principessa e così via.
 
 
Per concludere, la limpidezza dei caratteri emerge quindi in ogni particolare, in ogni movimento, meraviglioso è lo sviluppo dell’espressione di Brontolo dopo il bacio di saluto di Biancaneve sulla soglia di casa: la scontrosità del personaggio si scioglie letteralmente rivelando l’affetto per la principessa.Fra tanti pregi è forse doveroso, però, cogliere forse l’unico aspetto negativo di tanta limpidezza: un personaggio troppo definito, troppo semplice nel suo essere, può perdere di interesse e divenire piatto come il foglio di acetato sul quale è disegnato.Sembra comunque che tale rischio non si sia verificato per i personaggi di Biancaneve, i quali mantengono la loro freschezza dal 1938. Fedeli a questa linea, i personaggi dei successivi lungometraggi Disney hanno sempre, o quasi, goduto di spessore ed intensità fino a raggiungere alcuni apici, come in Beauty and the Beast, The Lion King e Pocahontas.
 
La musica come mezzo espressivo: Nel film, il commento musicale è sempre perfettamente calzante alle varie situazioni, le canzoni emergono naturalmente dalla storia, sono il mezzo più normale per poter sottolineare o un’azione, come nella pulizia della casa dei nani eseguita da tutti gli animali della foresta o uno stato d’animo. Non ci sono forzature poiché tutto ciò che si vede o si sente nel film è perfettamente coordinato e amalgamato, lo stato d’animo dello spettatore viene preso per mano e portato a condividere la gioia, il dolore, la paura dei personaggi con i personaggi stessi. Allo scopo contribuiscono anche le voci e le risate “off” degli altri nani durante la scena della presentazione o durante la tirolese.Ci si distacca finalmente anche dallo slapstick che legava da molti anni la musica alle animazioni, gli esempi più classici ci vengono dai fratelli Fleisher e da Pat Sullivan, con Betty Boop e Felix the Cat, rispettivamente.
 
In relazione all’animazione dei personaggi è necessaria qualche considerazione. In primo luogo i movimenti sono straordinariamente curati: il modo che ha Dotto di muovere una mano è diverso dal movimento che potrebbe fare Cucciolo o Gongolo, poichè diversa è la personalità di questi personaggi. L’azione non è quindi la semplice alterazione di uno stato fisico, ma uno dei numerosi metodi di espressione usati nel film. Colpisce inoltre la perfetta gestione dei particolari in ogni scena, durante la pulizia della casa, ogni animale ha un percorso cinetico ben definito. Storica è rimasta inoltre la caduta della foglia dal vaso di fiori: la sua esecuzione è stata ripetuta più e più volte, poichè Walt non la trovava sufficientemente naturale. Ee pensare che è solo un piccolo particolare il quale può tranquillamente passare e sicuramente passa inosservato, dalla maggior parte degli spettatori! Biancaneve è probabilmente uno dei pochissimi film di animazione in cui non si trovino errori di distrazione o di continuità logica proprio grazie alla quasi maniacale precisione di Disney. Errori che possiamo facilmente trovare nelle scarpe di Ariel in La Sirenetta o gli ingranaggi della ventola, le scarpe di Lefou, la porta di Belle in La Bella e la Bestia e così via. Basil l’Investigatopo  da questo punto di vista sembra sia stato fatto durante i fine settimana.
 
 
Inoltre, molti altri film hanno tratto spunto per alcuni movimenti da Biancaneve. L’esempio forse più lampante è sicuramente dato da Robin Hood, dove la scena di “Phony king of England” attinge a piene mani dalla già citata tirolese dei nani, basti considerare il modo di ballare di Maid Marian e il concepimento generale dei layouts. [In realtà con Robin Hood “piove sul bagnato”, poichè durante tutto il film vengono sfruttate alcune rough reels di The Jungle Book e viene riproposta, con successo, la voce di Phil Harris, cioè Baloo, che interpreta Little John, ovvero un altro orso. In definitiva, la trasposizione animata di Biancaneve, l’opera che tutti reputavano una follia voluta da Disney, si rivelò continua ad essere sicuramente un assoluto capolavoro. E’ il film di animazione per eccellenza.
 
Appare ora straordinario come la metodicità, lo studio usato per costruire il film non emerga nello stesso: non c’è traccia della freddezza legata alla tecnica fine a se stessa e che comunque è stata largamente usata, non ci sono manierismi. Il tutto è un purissimo sogno, scevro da qualsiasi legame terreno, fatto per regalare allo spettatore emozioni nette, distinte e cristalline nella loro intensità e natura.
 
Redazione

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