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Arriva il reboot di True Blood

Il canale HBO ha annunciato l’intenzione di proporre un reboot di True Blood, la serie tra urban fantasy e horror tratta dai romanzi di Charlaine Harris, andata in onda tra il 2008 e il 2014, primo grande successo del genere fantastico della rete, ancora lontana dai lidi di Westeros e dei draghi. Il “vecchio” True Blood aveva avuto come showrunner l’originale e irriverente Alan Ball, premio Oscar per la migliore sceneggiatura con American Beauty nel 1999 e ideatore dell’innovativa Six feet under. Dietro al nuovo True Blood dovrebbe esserci Roberto Aguirre Sacasa, l’ideatore di Riverdale e soprattutto del discusso ma apprezzato Le terrificanti avventure di Sabrina, che ha sconvolto tutti con il suo finale tragico e inaspettato.

True Blood serie classica, ormai bisogna dire così, ha vinto vari premi, tra cui l’Emmy come migliore serie drammatica nel 2009 e come migliore attore non protagonista a Nelsan Ellis, il simpatico e carismatico afroamericano gay Lafayette, purtroppo morto prematuramente nel 2017 per problemi cardiaci a nemmeno quarant’anni. La serie ha colpito per i toni adulti, irriverenti, a tratti persino eccessivi: la scelta di Alan Ball era stata infatti quella di farne una metafora della società spesso problematica del Sud degli Stati Uniti, divisi tra la nostalgia per un passato di gloria irreale legata ad una guerra civile disastrosa e un presente problematico, tra razzismo e discriminazioni, oltre che di una rilettura delle battaglie per i diritti civili, in particolare quelle dei neri e degli omosessuali.

True Blood immagina una società quasi identica alla nostra, dove però esistono vampiri, lupi mannari, streghe e mutaforma, con gli stessi problemi dei comuni mortali: i vampiri sono venuti allo scoperto, grazie anche alla scoperta del True Blood, un composto artificiale uguale al sangue umano che li renderebbero non più un problema, c’è chi si batte per i loro diritti ma c’è chi li osteggia, anche perché non sono tutti santi. La vicenda si incentra su Sookie Stackhouse, una cameriera della cittadina di Bontemps in Louisiana, divisa tra due vampiri, l’ex gentiluomo del Sud Bill Compton e l’ex capo vichingo Eric Northmann, oltre che su varie altre sottotrame legate a comprimari, come il già citato Lafayette Reynolds, Tara Thorton, cugina di Lafayette e migliore amica di Sookie, Sam Merlotte, mutaforma e titolare del bar dove lavora Sookie, Jason, l’inquieto fratello di Sookie, Jessica, giovane vampira in cerca di una sua strada, Pam, vampira legata ad Eric.

Una serie dai toni forti, con scene di sesso e splatter, capace però di raccontare, come è solito con Alan Ball, la vita in tutti i suoi aspetti, anche quelli più struggenti, aiutata anche da un buon cast, capitanato dalla ex bambina prodigio di Lezioni di piano Anna Paquin nel ruolo della protagonista. True Blood ha avuto un suo sviluppo e una sua conclusione, netta e senza possibilità di seguiti, ha creato un precedente interessante per HBO e la televisione, e lascia forse un po’ perplessi l’idea di un reboot dopo alla fine non molti anni dalla sua fine. Chiaramente, risulta essere molto difficile la presenza del cast originale, se non per qualche cameo, mentre dovrebbe essere coinvolto Alan Ball.

L’uscita del nuovo True Blood è prevista per il 2023, e non si sa ancora se e come saranno i toni, se di nuovo trasgressivi e eccentrici o più vicini all’idea dei romanzi originali.

Elena Romanello

Elena Romanello

Torinese, nerd e otaku dai tempi di Goldrake, gattofila, cura vari blog in tema ed è autrice di saggi su cartoni animati, telefilm e generi.

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