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Turismo in Giappone: tra menù in inglese e lamentele sui social, un dilemma irrisolto

Il Giappone è sempre più meta ambita dai turisti di tutto il mondo, ma questo afflusso porta con sé nuove sfide. Uno dei problemi più evidenti è la barriera linguistica, che spesso crea difficoltà sia ai turisti che ai gestori di locali, come dimostra l’ultimo caso di un ristorante di Tokyo diventato virale sui social.

Il ristorante in questione, un izakaya, ha dovuto chiudere temporaneamente dopo che il proprietario si è lamentato online di una coppia di clienti stranieri che non conoscevano il giapponese. Il suo sfogo, pieno di commenti polemici, ha acceso un acceso dibattito sui social.

Da un lato, c’è chi sostiene il proprietario, affermando che i turisti dovrebbero sforzarsi di imparare il giapponese se vogliono visitare il Paese. Dall’altro, molti criticano il suo atteggiamento arrogante e sottolineano l’importanza di accogliere i clienti stranieri in modo cortese e disponibile, anche se non parlano la lingua locale.

La polemica evidenzia un problema più ampio: il Giappone non è ancora completamente preparato a gestire un turismo di massa così diversificato. La maggior parte dei ristoranti non ha menù in inglese e il personale spesso non parla altre lingue. Questo può creare frustrazione nei turisti e ostacolare la loro esperienza di viaggio.

Tuttavia, la colpa non è solo dei ristoratori.

Molti turisti non fanno alcuno sforzo per imparare nemmeno le frasi basilari in giapponese e si aspettano di essere serviti e capiti ovunque vadano.

Trovare una soluzione a questo dilemma non è facile.

La traduzione dei menù è costosa e richiede tempo, mentre l’insegnamento dell’inglese a tutto il personale dei ristoranti è un’impresa immane.

Forse la chiave sta nel trovare un equilibrio tra le due esigenze.

I ristoranti potrebbero offrire menù bilingui o semplici icone per facilitare le ordinazioni, mentre i turisti potrebbero imparare alcune frasi di base in giapponese per dimostrare rispetto per la cultura locale.

Un’altra possibile soluzione è quella di puntare sulla tecnologia. Diverse app e siti web permettono di prenotare ristoranti e ordinare cibo in inglese, anche in Giappone.

In definitiva, il successo del turismo in Giappone dipende dalla collaborazione di tutti: turisti, ristoratori e autorità locali. Solo lavorando insieme sarà possibile creare un’esperienza di viaggio piacevole e gratificante per tutti.

E voi, cosa ne pensate? Come si può migliorare la comunicazione tra turisti e locali in Giappone?

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maio

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Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

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