Ormai in televisione siamo nel pieno del periodo estivo, e com’è abitudine da decenni, stagione estiva vuol dire stagione di repliche. Girando per i canali è più facile reincontrare serie storiche come A-Team, La signora in giallo, Walker Texas Ranger, MacGyver, e così via. Alcune in realtà vengono rimandate in onda a ciclo continuo, quasi tutto l’anno.
Per molti di noi, cresciuti nella generazione ’80-’90, queste storie rappresentano un pezzo di gioventù, per la frequenza con cui venivano rimandate in onda e gli aspetti ricorrenti e convenzionali di ogni episodio. Era un altro modo di fare televisione, rispetto a oggi.
Ai tempi del liceo prendevamo in giro la signora Fletcher per il fatto che, fosse a casa sua o in trasferta, dove c’era lei ci scappava il morto. I leggendari calci rotanti di Chuck Norris potevano abbattere una montagna, e MacGyver era capace di assemblare un’astronave per andare su Marte con pezzi recuperati in una cucina qualsiasi, mentre tipacci armati fino ai denti circondavano la casa.
Proprio ieri è mi capitato di vedere in televisione un breve spezzone di A-Team. Mi è familiare la “vecchia ricetta”, ed è stato subito chiaro che la puntata stava per finire. In uno scontro a fuoco coi cattivi di turno, entrambe le parti sparano decine e decine di colpi con armi automatiche senza colpire nessuno. Una granata esplode a meno di un metro dall’antagonista principale con l’unico risultato di far sobbalzare lui e i suoi scagnozzi (nessuno si è rotto un’unghia).
La squadra continua il fuoco mentre il sorriso di Hannibal si allarga: i cattivi sono sul punto di arrendersi e il suo piano ha funzionato ancora una volta.
La polizia prende in consegna i delinquenti e l’A-team è sparita dalla vista prima del suo arrivo. Ringraziati dal cliente, i nostri montano sul furgone diretti verso la prossima avventura!
Lo stile potrà risultare superato o perfino ridicolo nel 2024, ed è perfettamente comprensibile. Teniamo conto che A-Team era considerata una serie TV per ragazzi, e nessun personaggio poteva essere ucciso o gravemente ferito sulla scena; a quello ci pensavano Stallone e Schwarzenegger al cinema.
La prassi è completamente diversa per i giovani della nostra generazione, cresciuti col Trono di Spade.
Ogni film, serie TV, libro o altra opera di fiction affonda le radici nel suo tempo. A-Team è stata scritta da persone che vivevano in un’altra epoca, in un panorama molto diverso da quello di oggi. È un po’ come se parlassero in una lingua diversa, per cui non c’è doppiaggio.
A-Team però andava benissimo per il suo tempo; è un piano ben riuscito, una serie d’intrattenimento puro e semplice, senza pretese. Qualcosa che oggi, con grandi franchise alle spalle e budget astronomici, spesso non si arriva a fare.
Nelle intenzioni di chi ha ideato A-Team, di chi l’ha prodotto e ci ha lavorato, senz’altro non c’era quella di parlare a un pubblico che non potevano immaginare, 35-40 anni dopo. Piuttosto, come altre opere di rilievo della sua epoca, è ormai una sorta di documento storico e rappresenta uno “spicchio” degli anni ’80 coi loro pregi e difetti.
Qualche anno dopo tra adolescenti potevamo prendere in giro quelle serie, ma nel profondo ci facevano sorridere, anche la signora Fletcher e il suo sceriffo.
Ora siamo quasi a metà degli anni ’20 del secolo successivo. Molto è cambiato. È cambiato il linguaggio, sono cambiati i modelli e le intenzioni di chi scrive. Ciascuno di noi è cambiato come individuo. Nulla è realmente come prima. Che effetto fa tornare nello stesso luogo, 30-40 anni dopo?
Rivedendo A-Team, forse ci fa sorridere “l’ingenuità” di quell’epoca passata.
Per altri è così remoto o sconosciuto, che lo liquidano con una smorfia o anche meno.
La nostra invece è un’epoca di seguiti, remake e (soft) reboot. In effetti per A-Team un tentativo è stato fatto nel 2010, ma non è riuscito a far ripartire il motore. Forse perché non c’era la qualità, e la nostalgia da sola non basta; forse perché di un reboot non c’era davvero bisogno.
Molti “tentativi di seguito” hanno dovuto misurarsi con l’originale, e gli ultimi anni ci hanno insegnato che simili confronti possono rivelarsi a dir poco sfavorevoli per le produzioni di oggi.
Forse A-Team rappresenta semplicemente una coincidenza irripetibile di talenti e circostanze favorevoli, e negli anni ‘80 ha incontrato un pubblico in attesa, che aveva bisogno proprio della miscela giusta di azione e humour.
NEL 1972 GLI UOMINI DI UN COMMANDO SPECIALIZZATO OPERANTE IN VIETNAM, VENNERO CONDANNATI INGIUSTAMENTE DA UN TRIBUNALE MILITARE.EVASI DA UN CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA, SI RIFUGIARONO A LOS ANGELES VIVENDO IN CLANDESTINITÀ, SONO TUTTORA RICERCATI.MA SE AVETE UN PROBLEMA CHE NESSUNO PUÒ RISOLVERE E SE RIUSCITE A TROVARLI FORSE POTRETE INGAGGIARE IL FAMOSO A-TEAM.
L’A-Team è una serie televisiva cult degli anni ’80, creata da Frank Lupo e Stephen J. Cannell, che narra le avventure di un gruppo di ex-soldati delle forze speciali, ingiustamente accusati di un crimine di guerra durante la loro missione in Vietnam. Il gruppo è composto dal colonnello Hannibal Smith, leader carismatico e stratega geniale, il sergente Bosco “BA” Baracus, imponente e abile meccanico, il capitano HM Murdock, pilota eccentrico e apparentemente folle, e il tenente Templeton “Sberla” Peck, affascinante e scaltro truffatore. Dopo essere stato evaso da un carcere di
La serie, prodotta dalla Universal Pictures e trasmessa sulla NBC dal 1983 al 1987, ha una regia variegata che include nomi come Craig R. Baxley, Chuck Bowman e altri. Ogni episodio dura circa un’ora e inizia con la memorabile sigla di Mike Post e Pete Carpenter. La combinazione di azione adrenalinica, umorismo e situazioni improbabili ha reso lo spettacolo estremamente popolare, anche in Italia dove è ancora trasmesso.
I personaggi sono diventati iconici: Hannibal, interpretato da George Peppard, è noto per la sua frase “Adoro i piani ben riusciti” e il suo amore per i sigari e il jazz; BA, interpretato da Mister T, è riconosciuto per il suo aspetto imponente, i gioielli vistosi e la paura del volo; Sberla, interpretato da Dirk Benedict, è il bello del gruppo, capace di ottenere ciò di cui il team ha bisogno; Murdock, interpretato da Dwight Schultz, è il pilota pazzo ma geniale, spesso in contrasto comico con BA
Nonostante le numerose sparatorie e scene di lotta, la serie evita la violenza esplicita, mantenendo un tono leggero e adatto anche ai più giovani. Il finale della serie vede i membri dell’A-Team dichiarati innocenti dalla Corte Marziale, con Murdock riconosciuto sano di mente.
Nel 2010, la 20th Century Fox ha prodotto un adattamento cinematografico della serie, ambientato in Iraq invece che in Vietnam, con un cast stellare che include Liam Neeson e Bradley Cooper. La pellicola ripropone l’essenza della serie originale, aggiornata ai tempi moderni.
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