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Tecniche di animazione

Il contenuto fondamentale di ogni tecnica di animazione ed in particolare modo del disegno animato, è la possibilità di trasformare un elemento bidimensionale, quale un foglio di carta od una cel di acetato, in un universo tridimensionale, perfettamente credibile e quindi vivibile dai personaggi e dal pubblico che vi entrerà dentro. E’ evidente che per ottenere tutto ciò, il solo disegno, o la sola scultura in plastilina non basta. Serve introdurre altri fattori quali il movimento, il commento musicale, la traccia sonora e così via.
Proprio per soddisfare questa piccola carenza tecnica riportiamo di seguito una breve descrizione delle principali tecniche di animazione e dei loro principi basilari. Per prima cosa, la storia a cui si intende dare vita viene rappresentata in modo molto dettagliato mediante il cosiddetto storyboard, costituito da una serie di disegni e schizzi delle varie scene da realizzare. Stabiliti tutti questi particolari, il lavoro passa nelle mani degli animatori, degli intercalatori fino agli artisti del  clean-up, che occuperanno rispettivamente della creazione fisica e spirituale del personaggio, dell’intercalazione dei singoli fotogrammi, e del clean-up, operazione di fondamentale importanza per rendere omogenei ed uniformi i tratti di un personaggio creato da mani diverse. Fondamentale è il ruolo dei pittori responsabili dei fondali, dei tecnici degli effetti speciali come fumo, pioggia, lampi, ombre, ecc.. I disegni vengono prima eseguiti su carta o direttamente al computer tramite tavoletta grafica, quindi montati in rough-reels. Tutto ciò per consentire un primo esame della animazione.
Una volta approvato il tutto, i singoli fotogrammi vengono ricopiati su cels, prima questa operazione si faceva a mano, ora con l’ausilio sempre più preponderante del computer, quindi colorati, ordinati in sequenza e fotografati uno dopo l’altro. Ne occorrono 24 per ottenere un secondo di animazione. La credibilità di ciò che si vedrà sullo schermo è dovuta all’impiego della speciale tecnica con la quale le cels vengono fotografate per cui si utilizza  la già citata multiplane camera, uno strumento nel quale lo sfondo, che a sua volta può essere composto da diversi piani e i soggetti animati sono disposti in modo da ottenere un verosimile effetto di profondità e di tridimensionalità.
Al film, ormai completo, vengono aggiunti gli effetti sonori come voci in, off e over, rumori, ecc. e la traccia musicale. Una volta eseguito il montaggio e aggiunti i credits iniziali e finali, il prodotto è finito e pronto per essere visto dal pubblico. Possiamo fare anche qualche osservazione riguardo al concepimento del layout, cioè alla fase in cui si decide come una particolare scena deve essere rappresentata, è utile ricordare che nell’animazione nulla esiste all’inizio: prospettive, ombre, luci colori, sono tutti fattori da ricreare sulla carta. Si può distinguere, quindi, uno studio eseguito rispetto ai personaggi ed uno eseguito rispetto alla scena in generale, i personaggi vanno visti da diverse angolazioni e prospettive che permettano di percepire il senso di tridimensionalità, devono interagire il più possibile con i vari piani dei fondali per dare il senso della profondità al campo e devono inoltre seguire linee cinetiche non troppo lineari e comunque ben integrate con le prospettive fornite dai fondali.
In generale, il layout deve comprendere inquadrature e movimenti di camera non piatti, riducendo al minimo i travels ed i truck in e out. In modo particolare, tali movimenti di camera devono svilupparsi secondo prospettive che rendano naturali sia i personaggi sia i fondali. E’, a questo punto, assolutamente necessario sottolineare un elemento essenziale dell’animazione: la vera animazione non è e non deve essere un semplice sfoggio di perfezione tecnica, infatti, il tipo di disegno utilizzato deve integrarsi perfettamente con ciò che si intende raccontare ad esempio, non si potrebbe mai immaginare un lungometraggio come Fritz The Cat eseguito con una grafica pulita e lineare? Bisogna inoltre sempre ricordare che un personaggio, anche se disegnato in modo eccezionale, non può vivere senza un’anima. Per questo motivo, la caratterizzazione dei personaggi è la più importante di tutte le fasi di produzione. Per rendersi perfettamente conto di questo concetto, si può guardate con molta attenzione Beauty and the Beast del 1992 e Pocahontas del 1995.
Redazione

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