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Rock anni ’70

 La morte di Jim Morrison, di Janis Joplin, di Jimi Hendrix e di molti altri, causò una sorta di raffreddamento nel fenomeno rock.Dopo gli eccessi degli anni ’60, Bob Dylan ed altri, intrapresero una strada più pacifica verso il nirvana del rock, e riscoprirono la musica country.Fu così che il “country-rock” divenne una delle prime manie degli anni ’70, portando al successo gruppi come gli Eagles. Poi c’erano il reggae, che divenne un genere commercializzato grazie a Bob Marley, il funk, che divenne addirittura più assurdo e sperimentale con le bands di George Clinton, l’hard-rock, da cui nascerà l’heavy-metal:Blue Oyster Cult, Kiss, Aerosmith, AC/DC, Rush, Journey, Van Halen.
 

I ’70 segnarono tutto sommato un momento di quiete, contro le nevrasteniche battaglie dei ’60.Al volgere del decennio, il fenomeno musicale predominante fu l’emergere di una nuova generazione di cantanti/cantautori, diretta conseguenza delle ambizioni intellettuali della precedente generazione.Leonard Cohen, Tim Buckley, Nico, Lou Reed, Todd Rundgren, Joni Mitchell, Neil Young, Tom Waits, e il più famoso di tutti, Bruce Springsteen, stabilirono il paradigma di una personalità musicale che univa in sé quelle del classico compositore e del folksinger.In Gran Bretagna, i primi anni ’70 furono caratterizzati dall’espandersi dell’hard-rock e del progressive-rock, e quindi delle loro varie ramificazioni nei molti sotto-generi.

 

I musicisti britannici conferirono una qualità “intellettuale” al rock’n’roll, qualità che regalò al rock una dignità pari a quella di cui godevano il cinema e la letteratura europei. Il rock britannico soffrì però della stessa stagnazione che stava affliggendo quello americano. L’impulso creativo e innovativo si spense rapidamente, e i nuovi generi creati dai musicisti britannici o diventavano sterili o si trasformavano in fenomeni commerciali.La decadenza musicale si portò dietro la decadenza del rock, personificata da dandies come David Bowie e Marc Bolan. Eccentrici sopravvissuti del progressive-rock come Robert Fripp e Peter Gabriel si riciclarono ridisegnandosi delle carriere avanguardiste, cosa che porterà ad una nuova e più estesa concezione della musica rock. Nuovi musicisti, come Kate Bush e Mike Oldfield aiutarono la musica rock a liberarsi delle classificazioni di genere e aprirono le porte ad una musica più astratta.

 

Ma fra tutti, il musicista più influente fu Brian Eno, che dopo aver rinnovato il progressive-rock con i Roxy Music, ha inventato come solista la musica ambient.Pressoché ignorato al tempo, il rock tedesco (noto anche come “kosmische musik”) era probabilmente vent’anni avanti il rock britannico. A metà anni ’70, più che “innovare”, la parola d’ordine era “consolidare”, ma ci furono due fenomeni che avrebbero avuto un grosso impatto sul futuro imminente: la disco-music e il punk.La Disco-music fu il primo genere ad usare strumenti elettronici per musica commerciale di massa. La musica da ballo cambierà per sempre. Si cominciarono ad usare arrangiamenti orchestrali, che diventarono presto tanto ordinari quanto gli assoli di chitarra.

 

Il punk ebbe un impatto anche maggiore, perché si accompagnò al processo di emancipazione dell’industria discografica dal mondo delle “majors”.Nacquero migliaia di etichette discografiche indipendenti, che producevano e promuovevano artisti alternativi, e presto l’intera scena musicale sarà divisa in due tronconi: il rock commerciale (quello di Elvis Presley e dei Beatles) e il rock alternativo (quello di Zappa e Grateful Dead). Il Punk in sé era un tipo di rock veloce, rumoroso, ma divenne rapidamente un moniker per tutta la musica aggressiva dell’epoca. A New York i punks erano tanto intellettuali quanto lo erano i folksingers di vent’anni prima. Patti Smith, Television, Suicide e Feelies erano i nomi principali della “new wave”.

 

La new wave fu realmente una “nuova ondata” di creatività, che ci trascina indietro fino agli anni ’60, quando si competeva per innovare. I Sex Pistols guidarono la prolifica scuola punk in Gran Bretagna, dove il punk era una musica di ribellione dai forti connotati sociali e politici. I punks non erano necessariamente arrabbiati, anarchici e suicidi: i Clash e i Fall erano punks con un cervello. In Gran Bretagna un’intera generazione di gruppi che stava sgobbando nei pub, ebbe la sua possibilità di emergere a livello nazionale ed internazionale. Elvis Costello, Police, Dire Straits sono i nomi più conosciuti tra quelli emersi da quel milieu. Blondie, Talking Heads e James Chance, e più tardi Madonna, portarono l’idea nelle discoteche di New York.

 

Il rock and roll era rinato. Proprio come a metà anni ’60, ogni anno aveva la sua scorta di brillanti musicisti che si rimettevano a riscrivere il canone della musica rock. In Gran Bretagna venne per prima la musica industriale, quindi il dark-punk, i cui principali nomi erano Joy Division, Siouxsie Sioux, Public Image Ltd, Cure, Killing Joke, Sisters Of Mercy.
Redazione

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