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Number 23 di Joel Schumacher

Ogni cosa a questo mondo ci ricollega ai numeri. Ogni cosa è matematica, quando si fa la spesa, quando si quadrano i conti, al bar, al cinema. Allora perché non fare un film sui numeri? E cosi è stato, ce ne sono tanti, da “ Cube” a “ Pigreco”a “ Enigma”. Allora perché non farne uno su di un solo numero. La cosa qui diventa più difficile però, come si fa a basare un’intera storia su di un numero?

Tutto ciò ce lo mostra Joel Schumacher, attraverso gli occhi di uno dei più grandi attori del nostro momento Jim Carrey.

Occhi costati parecchio a detta della produzione, ma il Carrey drammatico piace molto, quest’attore riesce sempre ad entrare con grande maestria all’interno dei personaggi che gli vengono proposti, e il quasi doppio ruolo di timido accalappiacani/sbirro di città è sicuramente l’elemento positivo di questo film.

La storia c’è, non c’è dubbio, intrigante nel suo risvolto giallo/horror, ma non riesce proprio a prendere questa storia del 23.

Troppo banale nei suoi svolgimenti, l’argomentazione è solo uno spunto che non ha sbocco lasciando l’amaro in bocca a chi avesse visto un pensiero più universale intorno a quelle due cifre.

Joel Schumacher, regista poliedrico da un passato pieno di piccole perle tra cui “ Ragazzi perduti”, “Un giorno di ordinaria follia” e il bellissimo (a mio modesto parere) “ 8mm”, thriller ad alto contenuto adrenalinico con uno stravolgente Cage.

Qui invece sembra aver riposto molte delle speranze nel numero 23, nella sua originalità, e nell’interprete.

Ma l’insieme non riesce a dare il risultato sperato.

Elementi positivi ci sono, l’intreccio è ben caratterizzato, la trama si scioglie colpo di scena su colpo di scena, e la doppia vita di Carrey lettore / personaggio del libro ci porta a scoprire una trama nella trama, anche se per poco.
La patina di questo film ricorda troppo quella dei romanzi gialli da edicola, anche per qualità forse un più d’alto rango ma il luogo è sempre quello.

Interessanti sono le ambientazioni, molto dark, che accompagnano Carrey nel suo viaggio verso la follia, sogni schizzati accompagnano le sue notti ( impressionante l’ombra assassina che si figura fuori dalla finestra ).

Number 23 si instaura in quel circolo di film da cassetta, sicuramente il luogo più congeniale alla sua forma, senza però togliere niente all’abilità del regista. Il mondo del cinema si sa, non perdona; un film sbagliato basterebbe per chiudere le porte dorate di Hollywood ma a me che sono solo in veste di osservatore viene da dare tante altre possibilità ad un regista del suo calibro, la bravura c’è.

Il fatto rimane, non è un filmone ma neanche un prodotto da buttar via.

Quei pochi che lo hanno visto ne hanno parlato male, molto male specialmente all’interno della rete dove gli ultras del cinema più sfegatati hanno letteralmente distrutto un opera del tutto priva di lode ok …..

Ma provate voi, maestri del cinema a fare un film di un ora e mezza su di un numero.

 

 

di Giulio Cangiano

 

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