« Mi diverte il fatto di non saperne niente di televisione. Sto soltanto facendo quello che voglio fare, raccontando le storie che voglio raccontare, cercando di conformarmi agli standard, in termini di scadenze, di sponsor e questo genere di cose. È questo che davvero m’interessa, anche se occorre molto tempo: normalmente faccio uno o due film l’anno, mentre adesso è come se stessi facendo sette film in un solo anno. È davvero intenso, ma anche molto divertente. »
Lucas avrebbe ricoperto il ruolo di produttore esecutivo e di consulente per le trame. Come capo del team di produzione fu scelto Robert Watts, che aveva già collaborato con Lucas nei tre film della saga di Indiana Jones. Watts, però, non volle partecipare al progetto e raccomandò a Lucas Rick McCallum, un produttore londinese che aveva già accumulato diverse esperienze nel campo televisivo. Lucas incontrò McCallum nel marzo del 1990: gli spiegò i suoi piani per la serie e McCallum accettò entusiasta.
Una volta a bordo, McCallum iniziò a cercare le persone che avrebbero dato vita allo show. Lucas non voleva che la serie fosse soltanto un altra sit-com, in cui ogni episodio è uguale al precedente; voleva, invece, che ogni puntata trattasse temi ed eventi differenti. Per raggiungere questo risultato assunse più di uno scrittore e diversi registi. McCallum iniziò a cercare i due gruppi di artisti. Durante i mesi di ricerca il produttore incontrò una sessantina di scrittori e quasi tutti i registi inglesi dell’epoca.
George Lucas scrisse una lunga e dettagliata cronologia, divisa in vari riassunti, riguardante la vita di Indiana Jones, assemblando elementi per circa 70 episodi, partendo dal 1905 e arrivando fino all’età adulta dell’eroe. Ogni riassunto includeva il luogo, la data e il personaggio storico che Indiana avrebbe incontrato in quell’episodio. Ogni sinossi sarebbe poi stata sviluppata da uno sceneggiatore. Quando la serie si concluse, erano stati girati soltanto 31 delle settanta storie. Se la serie fosse stata rinnovata per una terza stagione, il giovane Indiana avrebbe conosciuto versioni più giovani di personaggi apparsi ne I predatori dell’arca perduta: Abner Ravenwood (Gerusalemme, giugno 1909) e René Belloq (Honduras, dicembre 1920). Altri episodi avrebbe riempito lo spazio che intercorreva tra precedenti episodi (Le Havre, giugno 1916, Berlino, fine agosto 1916), e altri avrebbero narrato le gesta di un giovanissimo Indy (Princeton, maggio 1905).
River Phoenix, inizialmente preso in considerazione per il ruolo del giovane Indiana nella serie, aveva già intepretato il personaggio nel film Indiana Jones e l’ultima crociata. Il ruolo di Indiana a dieci anni fu dato all’undicenne Corey Carrier, che aveva precedentemente lavorato in Spenser: For Hire e Le streghe di Eastwick, mentre quello dell’adolescente Indy fu interpretato dal ventiseienne Sean Patrick Flanery, scelto tra centinaia di ragazzi. Dopo essere stato ingaggiato, Flanery partì per Londra, dove trascorse quattro mesi nella preparazione del ruolo, allenandosi nei combattimenti corpo a corpo e imparando a cavalcare. A proposito del suo personaggio, Flanery ha affermato:
« Il mio personaggio è molto più scapestrato e questo è dato dal fatto che è un adolescente. Ho cercato di emulare Harrison [Ford] più nei gesti che nella recitazione. Ho imparato a camminare come lui, cavalcare, indossare il cappello e usare la frusta come lui. Nessuno di noi dice mai Vogliamo emulare Harrison Ford, ma … È Indiana Jones! Ed è l’unica percezione che abbiamo del personaggio, quindi ho cercato di includere almeno alcune delle movenze nel personaggio. »
L’attore Lloyd Owen, nei panni di Henry Jones, ebbe la difficoltà di interpretare un personaggio, precedentemente creato e impersonato da una delle star più grandi: Sean Connery. Owen cercò di mostare lati inediti del personaggio, partendo comunque dalle basi poste nel film: non acquistò la parlata di Connery, ma studiò molti dei suoi film per imitarne l’accento. Come accennato ne Indiana Jones è l’ultima crociata, il professor Jones è alla continua ricerca del sacro graal.
Contrariamente a Lloyd Owen, l’attrice Ruth De Sosa fu libera di creare il personaggio di Anna Jones, la madre di Indy, alla propria maniera. Nonostante il personaggio appaia in molti episodi, nelle sceneggiature i dettagli riguardanti Anna non erano molti e l’attrice aggiunse, d’accordo con George Lucas, diversi particolari e retroscena: ne venne fuori una donna forte e piena di vita, con un forte legame che la lega al figlio, il quale la definisce “La più bella, dolce e intelligente donna che sia mai esistita”.
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