I Satiri sono creature mitologiche della Grecia classica. Raffigurati come uomini barbuti con le fattezze caprine, dalle ritorte corna frontali e sesso ipersviluppato, erano considerati geni dei boschi, delle acque e dei monti, da loro simboleggianti insieme con le Ninfe e con le Baccanti, con le quali partecipavano alle feste del dio Bacco.
Protetti dallo stesso Bacco e dal silvano Pan, era loro attribuita dall’immaginazione degli antichi una sensualità procace ed aggressiva, alla quale dava risalto la figura ch’era loro prestata, curiosa mescolanza dell’umano e del bestiale. Si aggiravano, insidiosi e protervi, nei boschi o sui monti, intenti a tendere lacciuoli alle fiere e alle ninfe, suonando tutti gli strumenti rustici.
Si favoleggiavano figli di Mercurio e della Ninfa Istima. Curiosamente, però i Greci non vedevano nei satiri delle creature malvagie, quando delle creature moleste, da tenere alla larga e da cui guardarsi. Durante l’era cristiana invece la figura del satiro è stata connotata negativamente, al punto che, l’iconografia del diavolo stesso ha attinto alla figura del satiro.
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