Gli eroi alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino

La Gam, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, ospita la mostra “Eroi” dal 19 maggio al 9 ottobre 2011. L’esposizione, allestita nella Exhibition Area – la grande sala recentemente rinnovata al primo piano – e nello spazio dell’Underground Project, è è parte degli eventi in occasione dell’Italia 150 Questa mostra si focalizza sul lavoro degli artisti che hanno il coraggio di diventare portatori di nuovi valori sociali attraverso la loro arte. Per questi artisti, il concetto di eroismo viene reinterpretato in base alle sue caratteristiche originali: la volontà e l’ambizione. Essi si dedicano alla sfida di ricostruire modelli ed etiche nuove, offrendo alternative possibili alla società.

Questa mostra non ha l’intenzione di analizzare il tema dell’eroismo nell’arte contemporanea, né di presentarlo in un coerente percorso di opere. È, piuttosto, cinicamente, una parata di eroi. È una sottile vicinanza di solitudini perché il percorso dell’artista verso il mondo è unico ed egoista. Soprattutto, è l’insieme di voci solitarie che improvvisano una sorprendente coralità, dalla quale viene fuori la domanda sull’attualità dell’eroe.

La mostra esplora l’attività di quegli artisti che hanno il coraggio di essere portatori di nuovi valori sociali attraverso la propria arte. L’eroismo, quindi, ritorna alle sue caratteristiche originarie di volontà ed ambizione, con il compito di costruire nuovi modelli ed etiche, alternative alla società attuale. Questa rassegna “eroica” mette insieme temi di 23 artisti, sia grandi personalità dell’arte contemporanea che giovani che si affacciano al mondo della creatività. L’individualità dell’artista è al centro dell’opera di Christian Boltanski, Mario Merz esplora l’intero cosmo, i capolavori di Anselm Kiefer raccontano il dramma della storia e della memoria in modo universale ed emozionante. Sono presenti anche Danh Vo e Latifa Echakhch, che preferiscono un eroismo simbolico, le opere di Georg Baselitz, le installazioni di Louise Bourgeois, l’istintività violenta di Hermann Nitsch e le performance di Marina Abramović. L’eroe è umano e vivo nel dipinto di Jenny Saville, il mito contemporaneo di Maria Callas diventa un’icona per Francesco Vezzoli, mentre i calciatori assumono un’aura sacra in Francesco Clemente. Nei grandi pannelli di Sean Scully, che combinano astrattismo, pennellata densa e un caldo cromatismo, lo schema geometrico non nasconde la loro origine sottilmente poetica.