Ferrara, antica capitale del Ducato Estense, torna a essere, dall’11 al 13 maggio 2023, la capitale della fantasia grazie alla terza edizione di FeFant il Festival della Fantasia, che porta la firma del poeta Davide Rondoni, direttore artistico, con la Fondazione Zanotti. FeFant dedica questa edizione ai 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni ispirandosi alla celebre frase dell’Innominato “Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?”.
Secondo il direttore artistico Davide Rondoni la grande fantasia di Alessandro Manzoni ha inventato gli italiani, o meglio ha letto nella storia dei grandi ma soprattutto in quella degli umili le vere caratteristiche dell’identità italiana regalandoci una galleria di personaggi in cui ancora ci si può riconoscere, si possono sorprendere vizi e difetti, pregi e santità della nostra gente. Un romanzo degli umili che dimostra che la storia non la capiscono solo gli esperti, gli intellettuali ma appartiene ai semplici come Renzo e Lucia che seguono la fantasia, l’amore e la ricerca della felicità. Nel 2023, a 150 anni dalla sua morte, Alessandro Manzoni reggerà il timone del Festival della Fantasia (FeFant), confermando l’attualità del suo romanzo. E, infatti, il titolo dell’edizione di quest’anno è tratto proprio da I promessi sposi: ‘Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?’, diretta citazione delle parole dell’Innominato. “Tutti possiamo lamentarci delle cose che non vanno”, spiega Riccardo Benetti, direttore della Fondazione Enrico Zanotti, che cura la manifestazione insieme al centro culturale ‘L’Umana Avventura’. “In questo senso, il FeFant vuole vedere negli ambiti della vita ciò che si muove di allegro, costruttivo e positivo”. Il festival – patrocinato dalla regione e dall’ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, nonché dalla provincia, dal comune e dall’università di Ferrara (media partner è Il Resto del Carlino) – prevede un’anteprima il 6 maggio con l’inaugurazione della mostra dell’architetto e artista milanese Chiara Mazzotti ‘Acqua – inedita protagonista de I promessi sposi’ (presso Accademia, in p.tta Giovanni da Tossignano 2) e con l’evento al Ridotto del Comunale (in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale e con Student Office) ‘Chiedimi se sono di turno’: protagonisti il direttore dell’Abbado, Marcello Corvino e il comico Giacomo Poretti, che sveste i panni del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, per presentare il suo romanzo ‘Turno di notte’ (Mondadori).
Il vero e proprio festival, invece, inizia l’11 maggio e prosegue fino a sabato 13. Il programma completo è consultabile al sito https:www.fondazionezanotti.orgeducazionefe-fant. Tra gli ospiti più attesi della kermesse, l’attore, doppiatore e conduttore tv Pino Insegno (voce di Aragorn nel Signore degli Anelli), la direttrice di Quotidiano Nazionale Agnese Pini, lo psichiatra e psicoterapeuta Giovanni Stanghellini, il musicista e compositore Teo Ciavarella, l’attrice e scrittrice Eleonora Mazzoni. La serata del 13, poi, sarà dedicata a Tolkien (Il Signore degli Anelli). Da segnalare – come spiega Giorgio Irone, studente Unife – la premiazione finale di ‘Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?’, concorso nazionale aperto agli alunni e agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, in omaggio all’anniversario manzoniano, promosso dalla Fondazione Enrico Zanotti insieme alla rivista ClanDestino e all’Accademia dei Silenti (patrocinio di Indire). Appuntamento l’11 maggio, alle ore 17, Castello Estense: Davide Rondoni ed Eleonora Mazzoni premieranno i lavori selezionati dalla giuria, di cui fa parte, tra gli altri, Villi Demaldè, docente e referente dell’Uat di Ferrara: “Ancora oggi, le tematiche affrontate da Manzoni – afferma – sono una sollecitazione per i giovani”. In serata, quindi, verrà consegnato il Premio Fantasia 2023 a Vincenzo Bellomo, italiano residente a Betlemme, rappresentante dell’Associazione Pro Terra Sancta, che gestisce il nuovo centro servizi Dar Al-Majus. “Questa terza edizione del FeFant – così l’assessore al bilancio, commercio e turismo, Matteo Fornasini – consente di allargare i nostri orizzonti culturali, approfondendo tematiche molto attuali e fornendo strumenti utili per analizzare in maniera critica i fenomeni che stiamo vivendo”.
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