I fumetti giapponesi, i manga, sono ormai un fenomeno globale.: spesso, critici, studiosi e lettori hanno visto questa forma d’arte attraverso una prospettiva orientalista, considerando i manga come qualcosa di esotico e contrario ai fumetti americani ed europei. Ma in realtà, la storia dei manga è strettamente legata all’importazione avida da parte del Giappone di tecnologia e cultura popolare occidentale all’inizio del ventesimo secolo.
“Comics and the Origins of Manga: A Revisionist History” di Eike Exner per i tipi di Rutgers University Press, rivela come personaggi famosi dei fumetti americani, come Jiggs e Maggie, i Katzenjammer Kids, Felix the Cat e Popeye, abbiano raggiunto una grande popolarità in Giappone negli anni ’20 e ’30. I fumetti moderni si erano già sviluppati negli Stati Uniti come risposta alle nuove tecnologie come i film e la registrazione del suono, che rivoluzionarono la narrazione visiva, portando all’invenzione di dispositivi come linee di velocità e fumetti. Man mano che l’intrattenimento audiovisivo, come film e giradischi, si diffuse in Giappone, anche i fumetti seguirono l’esempio. La loro immediata popolarità spinse editori e autori giapponesi ad abbracciare con entusiasmo questo mezzo straniero e ad adattarlo alla propria cultura, aprendo la strada ai manga come li conosciamo oggi.
Sfidando la tradizionale saggezza secondo cui i manga si sono evoluti da secoli di precedente arte giapponese e spiegando perché i manga e altri fumetti in tutto il mondo condividono la stessa storia di origine, “Comics and the Origins of Manga” offre una nuova comprensione di questa influente forma d’arte.
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