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L’Angolo Sole che irradia di passione il mondo cosplay

Angolo Sole in un paesino di montagna in Trentino Alto-Adige e inizia ad interessarsi al cosplay quando ancora era considerata un’attività “da tipi strambi”. Le sue prime creazioni sono composte principalmente da tutto ciò che trova nell’armadio in soffitta, e grazie a questo la sua ricerca creativa si è evoluta nella capacità di improvvisare e di avvalorare al meglio qualsiasi materiale. “Angolo Sole” deriva proprio da quell’angolino in soffitta dove, oltre agli svariati tesori nascosti, ha scoperto anche questa preziosa passione. Sole è semplicemente il diminutivo di Mariasole, il suo nome anagrafico, che ha sempre apprezzato e sentito suo.

Sole ricorda ancora con affetto la sua prima parrucca, creata interamente da scarti di carta pesta e da piume finte per simulare dei ciuffi. Da quel momento sono passati 12 anni, e oggi è in grado di curare ogni aspetto dei suoi cosplay personalmente: Wig-making, make-up, prop-making, sartoria, interpretazione. Quest’ultima viene rafforzata dagli studi in musical e le esperienze in teatro, mentre le altre si collegano al suo percorso di studi in arti figurative e scenografia.

Sole ha a disposizione sia costumi acquistati online che creazioni di sua mano. La scelta tra l’una e l’altra categoria è dettata dal tempo a disposizione, dalla disponibilità online di tali costumi, dalla necessità di portare un gruppo, specialmente se in divisa, ma soprattutto dalla disponibilità economica e dalla voglia. Una passione è tale finché piace e fa star bene.

Parlando di personaggi la sua indole fluida lə porta ad affezionarsi alle più svariate tipologie, che attraggono la sua attenzione soprattutto se lə permettono di uscire dalla comfort zone e sperimentare.

Infatti i suoi cosplay tutt’ora preferiti rimangono quelli che sono scaturiti con successo da una sfida. Ad esempio la prima attaccatura posticcia per il cosplay di Bokuto Kotarou; il primo approccio alla lavorazione del cuoio e alla creazione di spade in legno per Fili, da Lo Hobbit; l’utilizzo di protesi e di effetti speciali per Tristepan Percedal di Wakfu; primo cosplay complesso con prop annessi creato da zero per Feng Xin, Heaven Official’s Blessing.

Tutte queste skill sono state allenate e ottenute da autodidatta, sperimentando con curiosità tecniche e procedure apprese in parte da tutorial su youtube, ma soprattutto plasmando competenze derivanti dai propri studi artistici e adattandole per ogni necessità. La maggior parte delle sue armi cosplay, ad esempio, sono frutto della collaborazione con suo padre, falegname, che crea le basi abbozzate che poi Sole intaglia, scolpisce, orna e colora. Per Sole l’importanza del colore e delle illusioni che può creare è fondamentale, più importante dei materiali stessi, che nel suo caso sono spesso materiali di scarto e facilmente reperibili. (Non si butta via niente, insomma).

Ma non tutto ciò che fa deriva da passioni e studi pregressi: nel caso del makeup è stato proprio il cosplay il trampolino di lancio per questa specifica area di sperimentazione. Ed è tutt’ora molto gratə al cosplay per questo, perché grazie al make-up riesce a trasformarsi a proprio piacimento, permettendosi di esplorare e accettare molte più parti di sé senza per forza doversi incasellare in una categoria.

Se si dovesse utilizzare un unico termine per definire lo stile di Sole, sarebbe “eclettico”.

Sia tramite l’atteggiamento che con l’utilizzo del make-up riesce a trasmettere personalità ed energie molto differenti, e questo è forse il suo più grande punto di forza.

Racconta che spesso capita che le persone si sorprendano della sua bassa statura, perché nelle foto in cui indossa dei cosplay specifici comunica “energie da persona alta”. A queste osservazioni risponde sempre divertitə: “Sono altə dentro”.

Anche l’utilizzo dei prop è una cosa a cui tiene molto: ad esempio se il personaggio è uno spadaccino, o brandisce un arco, o suona uno strumento, Sole cerca sempre di informarsi sui modi di utilizzo corretti di tali oggetti, così da rendere le pose più credibili e naturali.

Parlando poi di espressione artistica, si può dire che Sole consideri cosplay tutto ciò che riguarda l’indossare un mondo immaginario.

Un personaggio acquisisce questa definizione nel momento in cui esiste anche solo nella mente di una persona. È naturale quindi che qualsiasi interpretazione di esso tramite un costume si possa definire cosplay. Anzi, in aggiunta a tutto ciò che già lo riguarda c’è un tassello in più, quello dell’inventiva personale. Tutto ciò che comprende un’alternativa a ciò che già esiste (come gli Alternative Universe, o gli Original Characters) è quindi per Sole assolutamente considerabile come cosplay.

A questo proposito Sole racconta di essere statə accusatə di non amare sinceramente una delle serie a ləi più care solo per il fatto che non avesse mai indossato il cosplay nella versione ufficiale di uno dei personaggi. Spiega che amare un personaggio ma preferire esteticamente una versione alternativa sia per ləi assolutamente lecito e debba essere coerente con il proprio estro creativo. Nessuno dovrebbe sentirsi in diritto di giudicare qualcosa come un gusto personale.

E’ bello che una passione possa trovare una strada professionale. Meno bello è quando ci si sente pressati dalla propria community a raggiungere degli standard professionali anche quando non è quello l’intento. Non si è più o meno cosplayer se si compra o si crea un abito, o se non si rimane “in character” per tutta la durata dell’evento. Come in tutte le cose esiste apposta la suddivisione tra “hobby” e “professione”.

Il mondo del cosplay è molto cambiato da quando doveva chiedere a sua madre di scattare qualche foto davanti alla chiesa del paese sotto gli sguardi giudicanti degli autoctoni, e tutte le componenti che riguardano quest’arte si sono evoluti e continuano ad evolvere. Dove c’è arte c’è crescita, culturale e personale.

Sole la community cosplay la vive così: Senza pressioni, senza troppi drammi, con la giusta quantità di sana competizione, di criticismo costruttivo e con tanta voglia di migliorare e di dare sfogo alla propria creatività. Alla fine della fiera (battuta intenzionale) una delle cose più importanti, oltre alla soddisfazione, è poter condividere qualcosa di bello e genuino con le altre persone.

Per approfondire il talento di Sole vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali InstagramX (twitter.com), TikTok.com.

CREDITS: Feng Xin: Giuzzys (@giuzzys_photo); Feng Xin e copertina: Fabio Reati (@fabiuss_reatus); Original Fungi: Andrea Simi (@simiandrea); Ruby, Lan Xichen, Vi, Tristepin Percedal: Kaopics Photo (@kaopics.photo); Julian Devorak, Jiang Cheng: Kevin Cavallo (@ser_kevin_photographs); Hua Cheng: Vicky (@viicchan _pictures); Jim Hawkins: Will Rush (@will_rush.ph)

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico.
Per info e contatti gianlucafalletta.com

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