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Super Human Samurai

Per quanto mi riguarda, le serie live-action come i Power Rangers, hanno sempre avuto un fascino particolare, un po’ perché mi piaceva vedere i vari mostri che gli eroi di turno affrontavano, diversi l’uno dagli altri e con quei costumi così “pupazzosi” che molto spesso mi facevano divertire, vedendoli muoversi così goffamente tra i palazzi della città, città ovviamente ricostruite con dei modellini; ma anche i protagonisti mi intrigavano, in quanto essi venivano scelti, senza avere doti particolari, non erano mutanti, semidei o alieni provenienti dallo spazio, tranne alcune rare eccezioni; ma semplici ragazzi comuni con una grande forza d’animo. Lo ammetto, quando guardavo queste serie mi veniva da dirmi: se son stati scelti loro, anche io un giorno potrei farne parte, che ci volete fare, sogni di bambino. Una di queste serie che oggi voglio raccontarvi è molto particolare, i vari mostri che in ogni puntata si susseguono, portano la distruzione, non nelle grandi città oppure negli spazi siderali, ma nel cyberspazio, nella realtà virtuale, infatti un’entità malvagia vuole conquistare tutto il mondo digitale portando conseguenze nefaste anche nel mondo reale, la serie si intitolava “Super Human Cybersquad” conosciuta qui in Italia con il nome di “Super Human Samurai”.

Questa serie, realizzata negli anni novanta, seguiva l’onda del successo dei Power Rangers, utilizzando scene di combattimento di serie live-action giapponesi e inserendo scene girate negli Stati Uniti. Per realizzare Super Human Samurai, vennero utilizzate le scene da battaglia del serial “Denkou Chojin Gridman”. Venne realizzata un’unica stagione per un totale di 53 episodi, in Italia venne trasmessa su Italia 1 e la sigla italiana era cantata da Marco Destro.

Un’intelligenza artificiale molto avanzata prende coscienza di sé e si autonomina KiloKahn, egli decide di partire alla conquista del mondo digitale, e per fare ciò crea dei potentissimi Mega-Virus a forma di mostri che portano caos e distruzione all’interno del mondo virtuale, con conseguenze anche nel mondo reale. Ad aiutare KiloKahn c’è Malcolm, un ragazzino introverso molto bravo nel disegno, ed è grazie a questa sua abilità che disegna i virus a cui poi KiloKahn dà vita nel mondo digitale, così che i due possano portare il caos in tutte i due mondi, reale e virtuale. A contrastare questo duo diabolico, vi è il Team Samurai, un gruppo di ragazzi coetanei di Malcolm, inconsapevoli che egli sia alleato a KiloKhan, si battono contro i Mega Virus per far sì che i malvagi piani di KiloKahn vengano debellati. Del Team Samurai fa parte Sam, che grazie alla sua chitarra e a uno speciale trasformatore, al grido di “Forza del Samurai!”, si catapulta nel mondo digitale trasformato in “Servo”, un supereroe alla Ultraman che a colpi di arti marziali e armi sofisticate affronta i terribili Mega Virus, ad aiutare Sam ci sono i suo amici del Team Sydney, una ragazza molto intelligente e vero genio del computer, infatti è lei che ha creato i veicoli che sono di supporto a Sam/Servo nel mondo digitale, la sua frase di battaglia è “Massima Potenza!”; vi è poi Tanker, miglior amico di Sam amante degli sport, lui si trasporta nel mondo digitale urlando: “Facciamo un megadisastro!”, il terzo membro del gruppo è un ragazzo un po’ strambo di nome Amp Ere, per trasformarsi non ha un vero grido di battaglia e assume diverse pose, più avanti nella serie si scopre che Amp è un alieno e che lascia un messaggio al Team dicendogli che lascerà la Terra per ritornare a casa, a sostituirlo, successivamente, incontrano Lucky un appassionato surfista che si unisce immediatamente al Team Samurai, il suo grido di battaglia ovviamente è “Vai col Surf!”. Insieme affrontano ogni giorno le terribili trame e i potentissimi Mega Virus di KiloKahn e Malcolm, però alla fine Servo e il resto del Team riusciranno sempre a sconfiggerli, riportando la pace e l’ordine sia nel mondo reale che in quello virtuale.

Un Live-Action non solo dinamico, ma anche molto divertente, che esplora un universo che all’epoca era poco trattato: quello virtuale, tranne per quanto riguarda pellicole come Tron della Disney; purtroppo qui in Italia ne fecero solo pochi passaggi e quindi non ha potuto avere quel successo che secondo me meritava, io la considero una simpatica alternativa alle avventure dei Power Rangers, senza togliergli nessun merito.

Marco Giovanni Lupani

Marco Giovanni Lupani

grande appassionato di cinema di fantascienza, fantasy, horror e Trash. Interessato anche ai fumetti di ogni genere dai comics ai manga a quelli d'autore. Cosplayer della vecchia guardia dagli anni 90
intrigato da ogni cosa che possa stimolare la sua curiosità

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