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L’importanza delle graphic novel nel mondo odierno

Parliamo senza mezzi termini: nella cultura italica e in parte in quella europea, non c’è spazio per la nona arte. O almeno così la pensa la maggior parte degli uomini di cultura che spesso considerano il mondo del fumetto non conciliabile con quello della letteratura. Fu Umberto Eco a dare spessore a questo mezzo di espressione che l’Italia in primis ha contribuito a tramandare nei secoli, almeno sino a qualche decennio fa, di padre in figlio come un intrattenimento culturale, leggero e profondo allo stesso tempo.

Ma nonostante l’approvazione e il perorare la causa di questa arte secolare, furono necessari un secondo e un terzo passaggio per sdoganare alla generazione di mezzo, quella che non conosceva né Cattivik, né Tira e molla, né Zagor, né Diabolik, né Lupo Alberto, né il Gruppo T.N.T., la nona arte nel Belpaese.

I blockbuster americani che tanto hanno incassato fior di danari ai botteghini e permesso che quel divario tra cinema e fumetto fosse colmato e le loro trasposizioni: le graphic novel di quei film tratti a loro volta dai comics a stelle e strisce. Linguaggio quest’ultimo che media tra la settima arte e il fumetto a cui manca soltanto la parola – anche se con le nuove tecnologie probabilmente questo divario sarà presto colmato…

Ma cosa sono in realtà le graphic novel?

La definizione che Wikipedia dà di questo media è la seguente: il romanzo a fumetti o romanzo grafico (chiamato anche con l’espressione inglese graphic novel) è una forma narrativa in cui le storie a fumetti hanno la struttura del romanzo, quindi autoconclusive e con un intreccio sviluppato. La maggior differenza con i comics infatti è che spesso sono romanzi grafici autoconclusivi o a volte delle semplici trasposizioni di storie veicolate inizialmente attraverso mezzi diversi come ad esempio cinema, libri, film di animazione, giochi da tavolo etc.

Sono dunque le graphic novel ad averci avvicinato a questa arte imponente che all’estero viene considerata al pari di qualsiasi altro linguaggio culturale esistente?

Molto c’è da dire è stato fatto successivamente all’exploit che le grandi saghe americane hanno avuto al cinema, a partire dal diffondersi di fiere di settore sempre più ricche in offerta e molto più family friendly di un tempo. Anche i social nella diffusione della nona arte, hanno avuto il loro peso: pagine, gruppi e profili dedicati al culto di comics e graphic novel hanno ben presto invaso la rete, raggiungendo, grazie ai vari generi trattati, un gran numero di utenti, avvicinandoli così a questo media che aveva saltato almeno un paio di generazioni di collezionisti e cultori. Che vi piacciano o meno i supereroi o l’arte giapponese dei manga che è divenuto prima anime ha poi abbracciato il lungometraggio animato, è grazie a questi due se alla fine in un modo o in un altro siete entrati almeno una volta in fumetteria o avete acquistato in una delle grandi catene librarie, una graphic novel.

Viva la nona arte! Viva il fumetto!

di Antonella Fassaro

Redazione

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