Nel dicembre 2023, la popolazione mondiale ha raggiunto un nuovo traguardo: oltre 8 miliardi di persone. Secondo i dati forniti da Worldometer.info, un sito che monitora in tempo reale le statistiche demografiche, sanitarie, ambientali ed economiche, il numero esatto di abitanti del pianeta al 31 dicembre 2023 era di 8.081.810.200. Questo significa che nell’arco di un anno, la popolazione è aumentata di 72.866.972 persone, con un saldo positivo tra nati (133.085.823) e morti (60.220.997).

Questa tendenza alla crescita demografica non è nuova, ma è in atto da secoli, grazie al miglioramento delle condizioni di vita, alla diffusione di cure mediche e vaccini, alla riduzione della mortalità infantile e materna, e all’aumento della speranza di vita. Tuttavia, la crescita non è uniforme in tutte le regioni del mondo, e presenta delle sfide e delle opportunità per lo sviluppo sostenibile, la salute pubblica, la sicurezza alimentare, la protezione dell’ambiente e la cooperazione internazionale.

Secondo le stime delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale continuerà ad aumentare fino al 2100, quando raggiungerà circa 11,2 miliardi di persone. La maggior parte di questa crescita si concentrerà in Africa, dove la popolazione passerà dagli attuali 1,3 miliardi a 4,3 miliardi nel 2100, mentre l’Asia, che ospita attualmente il 60% della popolazione mondiale, vedrà una crescita più moderata, da 4,6 a 5,3 miliardi. Al contrario, l’Europa e il Nord America avranno una popolazione stabile o in calo, a causa della bassa fertilità e dell’invecchiamento.

La crescita demografica comporta delle sfide per la gestione delle risorse naturali, che sono limitate e non sempre equamente distribuite.

Ad esempio, la disponibilità di acqua potabile, che è essenziale per la vita e la salute, è minacciata dallo sfruttamento eccessivo, dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. Secondo la FAO, entro il 2050 la quantità di acqua a disposizione di ogni singolo individuo scenderà del 73%. Inoltre, la crescita demografica implica una maggiore domanda di cibo, energia, abitazioni, trasporti e servizi, che a loro volta hanno un impatto sull’ambiente, sulla biodiversità e sul clima. Il 10% della popolazione mondiale che vive in uno stato di maggiore ricchezza, economica, sociale, sanitaria e infrastrutturale, è responsabile del 48% delle emissioni di gas serra, a differenza del 50% della popolazione più povera che produce emissioni per il 12%.

Tuttavia, la crescita demografica non è solo un problema, ma anche un’opportunità per promuovere uno sviluppo più equo, inclusivo e sostenibile. Per farlo, è necessario investire nell’istruzione, nella salute, nella riduzione della povertà, nella parità di genere, nella governance democratica e nella cooperazione internazionale. Questi sono alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata dalle Nazioni Unite nel 2015, che mira a garantire una vita dignitosa per tutti, nel rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. In particolare, l’istruzione, soprattutto quella delle ragazze e delle donne, è fondamentale per ridurre il tasso di fertilità, migliorare la salute materna e infantile, aumentare le opportunità economiche e sociali, e favorire la partecipazione civica e politica.

In conclusione, la crescita demografica globale è un fenomeno complesso, che richiede una visione olistica e integrata, capace di considerare le interazioni tra popolazione, ambiente, sviluppo e diritti. Solo così sarà possibile affrontare le sfide e cogliere le opportunità che la popolazione mondiale ci offre.

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